RENZI SARA O POTRA ESSERE IL NOSTRO  “ MESSIA” ?

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“Il governo compie indubbiamente degli sforzi. Poi i risultati,, sicuramente, per ora non sono risultati soddisfacenti”.

Se avessi letto questa frase senza sapere chi ne era l’autore, spontaneamente  avrei pensato ad un grillino, magari uno fra i più moderati, ma certamente non mi sarei spostato da quell’area. No, avrei commesso un errore, a pronunciare quelle parole è stato D’Alema, che proprio amico di Renzi non è, ma è pur sempre dello stesso partito in cui milita.

Altre frasi al vetriolo le troviamo sull’editoriale di Huffngtonpost.It, postato dal suo direttore Maria Annunziata, insospettabilmente di sinistra. La Annunziata scrive: “al momento Matteo Renzi, a dispetto dei molti fuochi d’artificio che circondano la sua persona, è In un punto molto critico della sua forza politica”.

“Non è questione né di immagine né di buone maniere, di cui non ci interessa assolutamente nulla. Si tratta di risultati – materia che rimane molto ostica per il giovane presidente”.

“Il più atteso dei suoi provvedimenti, lo Sblocca Italia, è intanto stato giudicato quasi unanimemente inferiore alle esigenze della drammatica situazione del paese. E se una parte di inadeguatezza era da mettere in conto, visto che Renzi è in sella da soli sei mesi, e non ha la colpa di una difficile situazione che dura da anni, non è invece giustificabile la inadeguatezza del metodo con cui il premier si sta confrontando con le reali condizioni del paese”.

E così prosegue per ben quattro cartelle dattiloscritte dando un senso alla sua affermazione di inadeguatezza a governare del Premier Renzi.

Se chi lo dovrebbe sostenere, almeno per ideologia di base comune, esprime certi giudizi, coloro che hanno avuto sempre una posizione critica su piano ideologico verso la sinistra ed ha espresso dubbi e perplessità sulle azioni di questi governi, cosa dovrebbe dire?

Hai voglia a sostenere che in un momento di crisi così  evidente ed intensa, una crisi che ha quasi cancellato il ceto medio, ci vuole responsabilità, quando palpi quotidianamente il malessere che avanza e, nello stesso tempo ti rendi conto che da parte dei responsabili non arriva altro che parole anzichè provvedimenti, incoraggiato dalle critiche che provengono da coloro che dovrebbero sostenerlo. allora non riesci più a farti una ragione che passi attraverso la responsabilità.

I proclami, le promesse, i programmi fantasma, le chiacchiere del nulla, servono a poco in qualsiasi circostanza ma è ancor peggio quando queste arrivano mentre si sta attraversando un ormai trppo lungo periodo di malessere.

Nelle lapidarie parole di D’Alema il cittadino non può che sentire tutto il disagio sciale ed economico che ci attanaglia; nelle parole scritte dall’Annuziata che definisce “surreale il percorso della riforma della scuola”: Ed ancora: “surreale anche il percorso della riforma del lavoro”. Proposte annunciate senza alcun retroterra: per non addentrarci sulla annunciata riforma della giustizia, indispensabile  quanto nebulosa, per non addentrarci nelle risorse fresche che sarebbero dovute essere messe sul piatto delle risorse economiche indispensabili per il rilancio, “passati da 43 miliardi, oppure 30, altre cifre vaganti, infine solo a 3,8 miliardi”, vi è rappresentata tutta l’inquitudine che, giorno dopo giorno, sta maturando nelle nostre coscienze.

Ecco a cosa siamo sottoposti, quotidianamente, da questo ragazzo, partito per rottamare, con quei suoi propositi di grande innovazione, che aveva quasi conquistato la simpatia di una grande fatta dell’elettorato del Paese e che ora invece sta perdendo perchè, a parte le promesse vaque, oltre gli annunci roboanti, si sparge la sensazione del vuoto, quel vuoto che riempie  o, anzi, ha sempre riempito solo i polmoni di quel Renzi assurto alla gloria per volontà di tremilioni di monetine che lo hanno messo alla guida di un partito che ben altra storia poteva e può vantare.

 

Venti di guerra – l’Ucraina deve trovare soluzioni nella diplomazia

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“Stiamo andando verso il punto di non ritorno”, aveva detto Barroso, presidente uscente UE riferendosi alla crisi Ucraina. “Dobbiamo mandare in Ucraina truppe dell’UE” aveva tuonato il premier inglese Cameron, imitato dal segretario generale (uscente) della Nato. E l’opzione di soldati e mezzi Nato, ossia di una forza di pronto intervento, nella parte orientale dell’Europa, trova ulteriori sostenitori, provocando la dura reazione russa: “rivedremo la nostra strategia militare”. E Putin ha ammonito: “non ci faremo intimidire, siamo una potenza nucleare”.

Rullano, insomma, tamburi di guerra al punto che il segretario generale dell’Onu, Ban-Ki-Moon è stato costretto ad intervenire, dalla Nuova Zelanda dove si trova in visita, per richiamare all’ordine i 28 Paesi dell’Ue e gli Stati Uniti, di fatto tutto l’Occidente dicendo “non c’è una soluzione militare “ per la crisi Ucraina. Ed ha aggiunto “una soluzione politica è il cammino più giusto”. C’è da augurarsi se ne rendano conto i capi di Stato e di governo nel loro vertice di giovedì e venerdì, giorno quest’ultimo nel quale scade l’ultimatum alla Russia per nuove sanzioni nei settori finanziario, tecnologico e degli armamenti.

Non mi pare che la nuova Lady Pesc Ue (entrerà ufficialmente in carica a novembre), l’italiana Mogherini, abbia avuto un buon esordio attaccando la Russia, forse per far zittire quei critici che l’avevano definita troppo tenera con Putin. Ha, infatti, detto: “E’ colpa di Mosca se non esiste più come partner dell’Europa”. Forse la nostra giovane ministra non si è neppure resa conto del tono esagerato usato, così come non si è resa conto che la prima a rimetterci è l’Europa, come i fatti stanno dimostrando con i miliardi che stanno perdendo non solo i nostri agricoltori.

Si dice: le sanzioni sono un deterrente per convincere Putin a trattare. Se la storia ha un valore, allora, proprio noi italiano dovremmo ricordare che furono proprio le sanzioni imposteci a spingere l’Italia verso la Germania nazista. Quindi, ho l’impressione che sia un calcolo profondamente errato. Sì, perché, innanzitutto, ci saranno le ritorsioni russe bloccando altre importazioni dall’Ue e mettendoci ancor più in crisi economica. E se decidesse Putin di bloccare anche i rubinetti del gas? Inoltre, insistere in certi atteggiamenti significa gettare ancor più la Russia verso l’Asia, accentuando quella realtà eurasiatica che già sta trovando fatti concreti come l’accordo Cina-Russa per la fornitura di gas per molti miliardi di dollari a Pechino. Nè la ritorsione finanziaria europea rimarrà senza risposta, considerando già le premesse degli attacchi informatici contro le banche Usa.

No, stiamo portando avanti una politica sbagliata con la follia di rischiare una vera guerra nel cuore dell’Europa, Dio ce ne scampi, mentre già gli estremisti islamici costituiscono una minaccia evidente, una minaccia contro la quale dovremmo, semmai, chiedere anche l’intervento russo.

Non sarebbe meglio avanzare, giovedì o venerdì, una proposta concreta di mediazione per l’Ucraina, forti della nostra esperienza istituzionale sull’autonomia di area dove le minoranze nazionali sono maggioranza? L’esempio di regioni spagnole, delle nostre Alto Adige, Trentino e Val d’Aosta e di altre esperienze europee potrebbe costituire quella soluzione politica che il segretario generale dell’Onu invita a ricercare. Credo che Putin potrebbe accettare una simile proposta che l’Ucraina difficilmente sarebbe in grado di rifiutare.

Scomparirebbero, così, i minacciosi e assurdi venti di guerra, rilanciando – come la stessa Mogherini auspicava avvenisse- quel partenariato Mosca-Bruxelles che può portare solo vantaggio ad una Unione Europea che non riesce a scuotersi dalla morsa recessione-deflazione.

Le guerre di principio lasciamole fare agli americani, anzi diciamogli chiaramente di non intromettersi nei problemi che riguardano l’Europa, non lasciamoci coinvolgere ne emotivamente, ne per chiari scopi personali.

Per quel che riguarda la signora Mogherini, utilizzi la forza del suo dicastero per fini più nobili, conscia del valore del Paese che rappresenta, magari impegnando non solo la sua persona ma l’intero governo per riportare a casa i due marò, chiudendo quella vergognosa vicenda che ci sta portando verso il ridicolo di fronte a tutto il mondo.