Bastone e carota di Renzi oggi il Pd è a una svolta

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Siamo allo showdown nel Pd, Oggi pomeriggio la direzione, a grande maggioranza, approverà la linea del segretario-premier e porrà l’aut aut alla sinistra interna: o si allinea o è fuori dal partito se in Parlamento non vota come indicato da Renzi. Nel momento in cui scrivo sono in corso incontri, consultazioni, manovre e contromanovre, mentre un nuovo scandalo colpisce la più importante Coop “rossa” nel settore del gas e dell’energia, la PDL Concordia di Modena. Nove le persone implica dai vertici della Coop e al sindaco Pd di Ischia. L’accusa è pesante: associazione a delinquere, abuso d’ufficio, corruzione, corruzione internazionale e per la PDL Concordia anche sospetti di collusione con la criminalità organizzata. Può essere solo l’inizio di un nuovo terremoto giudiziario , “Il Fatto” pubblica, con evidenza, che la cooperativa finanzia la Fondazione Italiani Europei di Massimo D’Alema, dal quale ha, inoltre, comprato 500 libri. L’esponente dem, comunque, non è indagato e rimane uno dei più duri oppositori del segretario-premier che invita i giovani della sinistra Pd ha rottamare “baffino elettrico” e il suo “crepuscolarismo”, oltre a Pier Luigi Bersani, reo di non voler votare l’Italicum se non viene modificato.

Renzi intende vedere “fin dove arriva questa nuova generazione di sinistra. Se intende ancora seguire Bersani e D’Alema oppure voglion diventare finalmente interlocutori del segretario con la garanzia – avrebbe detto ai suoi interlocutori secondo”Repubblica” – di un trattamento adeguato nella formazione delle liste elettorali”. Il che tradotta in posti potrebbe significare una “quota pre-fissata di capilista blindati per quella trentina di “giovani di sinistra” che avranno rottamato con le loro mani le vecchie glorie: o con me o con loro”.

A proposito di carota ci sarebbe anche la novità di un’apertura renziana sulla riforma del Senato: questa si può anche ridiscutere, ma a patto che si voti l’Italicum. “E’ solo maquillage” replica Mineo, mentre Pippo Civati si rivolge a Bersani, Bindi, Cuperlo ed altri affinchè la minoranza non partcipi al voto in Direzione perché “la trasformazione della direzione in un plebiscito e in aut aut non aiuta affatto e di per sé costituisce una risposra definitiva alle richieste di confronto venuta da più parti E facciamo le proposte in aula, riproponiamo la questione complessiva delle riforme e nel pomeriggio facciamo un unico intervento che ci rappresenti”.

Il bersaniano Alfredo D’Attorre, però, non è d’accordo: “ Ci presenteremo e parteciperemo alla discussione presentando possibili emendamenti all’Italicum”. Poi ammette: ”Il timore è che la direzione possa risolversi nella solita esibizione muscolare ad uso streaming, che eluda i problemi di metodo e si risolva in una conta. Il risultato sarebbe quello di spostare il vero confronto in Parlamento. Le questioni in discussione, trattandosi della riforma degli assetti democratici, non si risolovono con richiami alla disciplina interna.

Anche Stefano Fassina ritiene che al Nazareno andrà in scena “l’ennesima esibizione muscolare perché i numeri sono schiaccianti: Legge elettorale e riforme portano l’Italia a un presidenzialismo di fatto. Le leggi, comunque, si fanno ancora in Parlamento. Senza cambiamenti significativi per quanto mi riguarda la legge non è sostenibile”.

Matteo Renzi, però, non intende mollare sull’Italicum anche perchè un altro passaggio al Senato fermerebbe tutto “ ed è esattamente quello che vuole Bersani”.

La minoranza dem reggerà all’urto renziano? E i giovani della sinistra interna come accoglieranno l’invito a rottamare Bersani e D’Alema in cambio di un seggio sicuro, ma a futura memoria e in politica non si mai come finisca? Di certo Matteo Renzi sta andando giù duro ed i suoi oppositori, una parte dei quali sente anche la sirena della “coalizione sociale” di Landini, sono ora ad un bivio: o cedere al segretario-premier o preparargli il terreno per il voto anticipato. Lo showdown del pomeriggio ci dirà se la Ditta, quella che Pier luigi Bersani e molti dei suoi compagni sono abituati a riconoscere, esiste ancora.