BERSANI: UN TAPPO SCOMODO – NAPOLITANO: FACCIA QUALCOSA

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Ormai sono in tanti a dire che il cappio che ci impone l’Europa germano centrica non è più sostenibile e noi, grazie a quel signore che sostiene di averci ridato credibilità internazionale e che grazie al nostro Presidente della Repubblica che dopo avercelo dato ancora ce lo mantiene, stiamo morendo soffocati, stretti da quella specie di guinzaglio chiamato “strozzo”, i cui capo e tenuto da una certa signora che viene a godersi le vacanze nel nostro Paese.

Andiamo per ordine nella cronaca ultima: annuncio di pagamento dei debiti verso le imprese; voto del Parlamento, unanime; convocazione del Consiglio dei Ministri; rinvio del C.d.M. dalla mattina al pomeriggio; Consiglio dei Ministri annullato.

Il decreto che avrebbe dovuto varare il Consiglio dei Ministri per mettere a disposizione i quattrini dovuti alle imprese creditrici, neppure l’ombra.

Risultato: ancora suicidi.

Nel frattempo i cosiddetti “saggi”, inutili per pubblica ammissione del più rappresentativo fra di loro, il prof. Onida, si riuniscono sorridenti, tranquilli, a ricercare la formulazione di un programma di urgenze con il quale dovremmo avere la panacea per i mali causa di tutte le difficoltà che accusa il nostro Paese. Tutto questo però non si capisce  a chi potrebbe servire, quelle urgenze ormai le conoscono pure i poppanti, sono chiarissime a tutti, forse l’unico ad avere qualche incertezza è il nostro Presidente Napolitano che li ha insediati. Intanto l’Italia e li attonita, nella speranza che Grillo la smetta di insultare Bersani e quest’ultimo si decida a riconoscere che l’unica possibilità di fare qualcosa è trovare l’accordo con il PdL.

Oggi anche il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi a detto “Il Pd – sostiene in un’intervista al Corriere della Sera – deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti. Non è possibile che il noto giurista Migliavacca un giorno proponga ai grillini di votare insieme la richiesta di arresto per Berlusconi, che tra l’altro non è neanche arrivata, e il giorno dopo offra al Pdl la presidenza della convenzione per riscrivere la Carta costituzionale”.

“In un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro – ragiona Renzi – ci si incontra di nascosto con Verdini. Non si può stare così, in mezzo al guado. Io ho tutto l’interesse a votare subito. Ma l’importante è decidersi”. Nella convinzione che “io non voglio Berlusconi in galera, voglio Berlusconi in pensione”.

Delle parole di Renzi si è risentito l’Uomo del Colle che ha replicato sostenendo che no crede che si stia perdendo tempo, almeno da parte sua e, a che gli chiedeva se avrebbe fatto un nuovo giro di consultazioni, Napolitano ha risposto: “Sapete quello che sto facendo e quel che non farò”. Renzi comunque aveva già chiarito, comunque, che dare la colpa al Capo dello Stato per l’impasse “è come dare la colpa la vigile se in città c’è traffico”.

Che dire? I commenti vengono lasciati a chi legge. Qui la situazione se non fosse così grave come in realtà è, rasenterebbe il paradosso, non dico “il ridicolo” perché i tempi ed il luogo non me lo consentono. Certo è che con un po di buona volontà tutto sarebbe stato risolto da tempo, a questo punto credo che l’unica soluzione sia quella che chi ha causato questo blocco capisca e si tolga da quella posizione di “tappo” e lasci ad altri la possibilità di prendere quella strada che porta ad una soluzione, seppur temporanea, darebbe respiro al Paese.

 

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