CAPOTESTA TRA MOSCHE E VELELLE

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Bellissima giornata, la prima che apre una stagione balneare che si prospetta sotto i migliori auspici. Sono tanti a Capotesta, spiaggia N. Sposito-Rena di ponente, un posto unico non solo per SantaTeresa Gallura, ideale per bimbi e differenti giovani, Le grida gioiose dei bambini si confondono con un intenso ronzio di un folto nugolo di mosche, attirate dalla massa marciscente delle velelle, approdate ormai da alcuni giorni. Un vero peccato per l’esordio di questa estate  che vorrebbe dare il massimo di se stessa in quella cornice affascinante, avvolgente di un mare incontaminato sullo scenario fra i più sontuosi e indimenticabili fra le meraviglie del mondo.

Sulla poca sabbia rimasta in quella che una volta era stato un bianchissimo arenile ed ora, per incuria, uno sconnesso misto di spaccature granitiche, arrivano le prime famigliole, i bambini che insieme agli adulti cercano di liberarsi dall’ennesima aggressione dell’ennesimo stuolo dei fastidiosissimi insetti alati che li scelgono, famelici, come future vittime dei loro attacchi. Impossibile liberarsi da questa invadente calamità, qualche avventore rinuncia alla lotta che si presenta impari e cerca di raggiungere la via di fuga, altri impavidi continuano a mulinare le braccia  per allontanare gli invasori, altri ancora, impavidi, tentano la via dell’acqua, la molestia degli alati è dura da combattere.

Assisto a queste scene di naturale follia, sento un teresino che, anche lui sta guardando quanto avviene guardando dalla terrazza, uno spiraglio di pace, una specie di terra di nessuno, rappresentato dal Bar del Capo che sovrasta sulla spiaggia e inquadra il golfo, il personaggio accenna allo stato di calamità che si vede a pochissima distanza e si lascia andare ad alcune considerazioni. Non riesco a distinguere se le sue parole siano impostate all’ironia o serie: la considerazione che esprime con un suo interlocutore in primo momento mi risultano incomprensibili, sostiene che sarebbe stato opportuno intervenire sull’amministratore del Comune che aveva ideato un concerto in occasione della Santa Pasqua, di certo Salmo, rapper di fama, costato, a suo dire, ben quarantamila euro  del cittadino teresino, come sostiene l’avventore spesi in periodo inutile per la vocazione e le necessità di lancio della stagione turistica del paese. Secondo il nostro, quella cifra sarebbe stata sufficiente a manutenere tutte le spiagge di santa Teresa ma visto che il danno era ormai fatto, perchè non invitare quanti di quei giovani che hanno usufruito del concerto, a dare, volontariamente una mano a ripulire quelle spiaggie che ne hanno tanto bisogno e che sono proprio quelle che producono utili, in tutti i sensi, alle finanze teresine?

Certo, l’idea è originale, forse, meno originale è stata considerata la spesa che il Comune si è addossato e che, da quel che sembra sia stata mal digerita dai contribuenti. Su una cosa concordiamo in pieno, le spiagge, per chi viene e paga fior di quattrini per un soggiorno che spera essere di piena soddisfazione ed anche salubre, per se e per i bambini, non sono una buona presentazione e non lasciano prevedere nulla di buono, fuorchè non avvenga il miracolo e domani le mosche, facendo un grande regalo agli amministratori locali non decidano di lasciare il campo agli sfortunati turisti che hanno tanto aspettato questi giorni per poter godere di giornate serene e felici.

Beppe Tusacciu