CHE IL VERO OBIETTIVO DI RENZI SIA…?

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Ho sempre ritenuto –credo di averlo scritto più volte- che uno degli obiettivi di Matteo Renzi, probabilmente il principale, sia spaccare il Pd, costringendo la maggioranza degli ex-comunisti (che controllano i gruppi parlamentari dem) ad uscire. I fatti sembrano darmi ragione a partire dal “patto del Nazareno”, che fece infuriare Bersani e company, e rilanciò politicamente il leader di Forza Italia per finire ad uno scontro interno che verte su tutto, non solo sulla riforma del mercato del lavoro occasionale casus belli.
L’intesa con Berlusconi sulla  legge elettorale e sull’abolizione del Senato come oggi lo conosciamo trova l’opposizione delle sinistre del Pd che chiedono profonde modifiche. La riforma della giustizia  recepisce molte impostazioni berlusconiane e non a caso ha provocato la durissima reazione dell’Associazione Magistrati che minaccia uno sciopero della categoria  e trova la solidarietà di non pochi democratici. Le nuove misure sul mercato del lavoro, il famoso Jobs Act (ma perché usare l’inglese?) –e tralascio altri temi del contendere tra i dem- viene addirittura considerata una provocazione  da Bersani, D’Alema, Cuperlo a Civati per l’abolizione, di fatto, del tanto discusso articolo 18 che i governi guidati dall’ex-Cavaliere hanno, più volte, tentato invano di eliminare. E alla Camera si parla già di cento deputati del PD pronti a votare contro il provvedimento tantoché il presidente dei deputati berlusconiani Brunetta ha detto: “se la riforma passa grazie ai nostri voti sarà crisi”. Di governo, ovviamente, ma non per andare subito ad elezioni anticipate, oltretutto non si è mai votato d’inverno, eppoi deve essere completato il semestre di presidenza italiana dell’Ue. Dunque? Dunque, se davvero la rivolta degli ex-comunisti portasse ad una crisi, probabilmente avremo   un nuovo esecutivo con una nuova maggioranza, qualcuno lo chiamerebbe di “grande coalizione”, come fu per Letta, quindi anche con ministri berlusconiani, Brunetta lo “definirebbe, invece, di coesione nazionale”.

Comunque venisse etichettato  ci sarebbe, però, l’incognita:  cosa farebbero i ribelli Pd capaci di votare contro il proprio governo? La scissione parrebbe l’evento più probabile anche per evitare l’espulsione, ma quanti sono quelli disposti davvero ad andarsene?

Non sono interrogativi di poco conto. Con tutta probabilità la maggioranza in parlamento potrebbe, comunque,esserci, ma lo scenario politico sarebbe completamente diverso con Renzi che potrebbe veder realizzato l’obiettivo di far andar via dal Pd la maggioranza degli ex-comunisti, compresa quella “vecchia guardia” che ha voluto rottamare, ma anche quello di realizzare un centrosinistra d’antan, se non addirittura un “grande centro” pronto ad allearsi con una sinistra moderata, formata, ad esempio,  dai “giovani turchi” di Orfini e del ministro della Giustizia.

Comprendo che sembra quasi fantascienza, ma  non riesco a dimenticare una lontana e mail, spedita alle 4.30 del mattino, in risposta ad un’altra, secondo la quale il Paese poteva essere governato solo da un centrosinistra con un grande centro ed una sinistra moderata. In quella e mail di tre anni e mezzo addietro si diceva in risposta: sono d’accordo, anch’io lavoro per questo, ma non è facile.

La firma era di Matteo Renzi. Quel Renzi che  alle contestazioni della sinistra del Pd   ha replicato, ieri, a muso duro, prima di volare verso gli States: “Nel mio partito c’è chi pensa  che dopo il 40.8% alle europee si possa continuare con un “facite ammuina” per cui non cambia niente e Renzi fa la foglia di fico: Sono cascati male, ho preso questi voti per cambiare l’Italia davvero”.

Bersani e Cuperlo si sono sentiti offesi. Il primo ha replicato: “con la mia storia conservatore no, non posso essere accusato d’esserlo, vecchia guardia posso accettarlo, ma più vecchia di Berlusconi e Verdini chi c’è? Vedo che loro sono trattati con educazione e rispetto, spero che prima o poi tocchi anche a me”: Il secondo  ha quasi gridato: “ basta propaganda, provocazioni e ultimatum”.

E’ proprio esagerare dire che renziani e sinistra  sembrano già far parte di due partiti diversi?