CHI SBAGLIA NON PAGA IN TEMPI GIALLO-ROSSI: I “CASI” INPS, PROTEZIONE CIVILE E COMMISSARIO ARCURI.

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Ci sono cose in un periodo così complesso e difficile come quello che stiamo vivendo, passano in sottordine, cioè, che vengono si rilevate ma pochi sottolineano per il giusto valore. Certo, toccherebbe all’opposizione farle rilevare, darle il giusto peso che hanno, che non è certo poca cosa, così come andremo a vedere, neppure il Fatto Quotidiano del nostro travagliato Travaglio sembrerebbe non essersene accorto, lui sempre attento alle salvinate o anche alle melonate quotidiane: certe cose, quisquiglie, non hanno impatto (pensa lui?), eppoi, ormai certe cose si superano, in fondo, dove sta il problema? Si tratta solo di ritardare di una quindicina di giorni per liquidare pochi soldi. Si, ebbene, sono pochi soldi i seicento euro, forse ottocento, per chi come lui non ha problemi, ma, per chi deve mettere insieme un pezzo di pane e forse un piatto di pasta, potrebbe essere ragione di vita. Oppure, quelle mascherine fasulle che avrebbero dovuto indossare il personale sanitario che già tante vittime ha avuto: stupidaggini. Diciamo che un attimo di riflessione non solo chi le responsabilità le ha e dovrebbe tenere sempre gli occhi aperti su tutto, ma anche i media non dovrebbero tacere o passare sottogamba certe notizie, solo perché abbiamo ben altro da pensare, magari, il numero delle apparizioni in TV del presidente Fontana.
Altro che il gradimento di Conte, il delicato e fragile equilibrio politico all’interno del governo giallo-rosso impedisce di assumere provvedimenti nei confronti di chi, in posizioni di rilievo istituzionale anche provvisorio sbaglia e non paga, ossia non viene rimosso. La riprova viene da tre clamorosi casi: Il primo, assurdo perchè era prevedibile il numero eccezionale di richieste per avere i miseri 600 euro una tantum per le partite Iva ed altre categorie. Quel che accaduto al sito dell’INPS non ci porta nemmeno al rango di un piccolo Paese del Terzo Mondo ed il presidente Pasquale Tricarico, 44enne indicato dai grillini ha dato la responsabilità del clamoroso tilt agli hackers ed in seconda battuta ha fatto filtrare che la colpa era della direttrice generale Gabriella De Micheli senza portare alcuna prova e, giustamente, l’interessata si è risentita dichiarando in un’ampia intervista “vogliono fare di me il capro espiatorio”. Come se non bastasse il signor Tricarico, di professione economista, invece di scusarsi a nome dell’Ente ha avuto un’uscita più che infelice, dicendo rivolto alle centinaia di migliaia di persone che attendono le 600 euro, forse aumentate ad 800, per mangiare e darlo a moglie e figli se li hanno, “c’è tempo, le domande non scadono..”
Il risultato è che i più disperati, tra gli italiani, passeranno Pasqua senza questo aiuto di per sè già estremamente insufficiente, e, se va bene, dovranno probabilmente aspettare la fine di aprile per avere quei soldi semprechè ci sia il rifinanziamento considerato che l’attuale staziamento non è sufficiente per tutti gli aventi diritto.
Ora, in un Paese normale, un governo normale cosa farebbe? Facile a dirsi: sostituirebbe il presidente dell’Inps per manifesta incapacità manageriale. Da noi no perchè i grillini insorgerebbero. Inoltre un governo normale in un Paese normale non avrebbe gravato l’INPS di un impegno così difficile, ma avrebbe fatto come in Germania e Francia dove gli aiuti sono arrivati celermente perchè immessi nei conti-correnti di chi ne aveva diritto: (bonifici da 5 mila euro per i tedeschi…) Non potevano farlo anche da noi, lasciando,poi, all’Inps di fare i controlli se qualcuno aveva fatto il furbo ?
L’ altro “caso” è , a mio avviso,ancora più grave perchè poteva portare ad una strage. Come noto i medici, a partire da quelli di famiglia e, soprattutto coloro che stanno nei pronto soccorso, lamentano la mancanza di attrezzature per difendersi dal coronavirus. Spesso sono stati costretti a mettere mascherine di fortuna e una settantina sono morti per aver preso il Covid-19 (magari avevano anche loro, come la maggior parte dei troppi deceduti, altre patologie. Dopo polemiche, sequestri di spedizioni all’estero, la Protezione Civile invia trecento mila mascherine all’Ordine Nazionale dei Medici, ed il Capo Angelo Borrelli annuncia la buona notizia. Il commissario Arcuri controlla la spedizione perchè si erano verificati “disguidi”, ossia spedite mettiamo 100 arrivate a destinazione 80. Il presidente dell’ordine dei medici, Filippo Anelli, forse per i precedenti controlla le mascherine arrivate, ma le blocca subito, dando l’allarme: sono inutilizzabili, con quelle i medici sarebbero senza protezione reale, non avrebbero difese dal virus. Borrelli si scusa immediatamente. Arcuri, suo è l’ultimo “via”, no , sostiene che è “un incidente”, ma dimentica che poteva provocare una strage e devastare ancora, è più l’Italia con un mega- contagio.
Anche in questo caso un governo normale in un Paese normale dice al dottor Arcuri di tornare alla sua presidenza di un ente pubblico ed al suo posto avrebbe messo quel Guido Bertolaso, che era stato invocato da molti, ma Conte non ha voluto, e che in 10 giorni, nonostante contagiato dal Covid-19, è riuscito a tirare sù un ospedale, ossia il più moderno ed ampio reparto di terapia intensiva in Italia, un esempio ammirato in tutto il mondo e da noi addirittura elogiato anche da chi- come “La Repubblica” in passato aveva criticato Bertolaso: che essendo medico si sarebbe subito accordo che le trecentomila mascherine erano impraticabili.
Sì, proprio misteri (non troppo) di questa nuova nostra Italia, quella di DiMaio, Zingaretti e Conte.