COSI’ DOPO TANTO TRAVAGLIO “LA MONTAGNA PARTORI’ IL TOPOLINO”

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Così dopo tanto travaglio “la montagna partorì il topolino”. Si, questo pseudo centro-destra teresino, all’ultimo momento, con uno scatto finale ha conquistato la sede del Municipio e, con uno strappo, un colpo di reni, ha conquistato, per un tubolare, la linea di traguardo per presentare una lista travagliata, discussa, combattuta sino all’ultimo candidato, in testa e in coda. Il posto: sapeva di essere il secondo ma mai era stato così importante come questo, essere terzo avrebbe inficiato la sua ragion d’essere.
Peccato, erano tante le voci circolate in questi ultimi giorni: Nadia non molla, a Nadia mancano quattro candidati per completare la lista, in molti a sostenere non ce la fa, scommettiamo una grande cena, vinco io, no vinco io, arriva Dario, è lui il capolista, lo vuole Cagliari, no, impossibile, arriva la nave tedesca con immigrati a bordo, Zoffili chiama il capogruppo della Lega: siamo nel tuo territorio, devi essere presente per manifestare contro lo sbarco. Sto arrivando.
Grande sospiro di sollievo, correre per la conquista del comune di Santa Teresa è un grosso rischio. Per il capo gruppo della Lega sarda in regione, nonché vicecommissario regionale, è un rischio troppo grande, in fondo se Nadia non ce la fa, poco male, lei è di Forza Italia, l’onore della Lega è salvo.
Qualche malizioso aveva fatto balenare che vi fosse l’intenzione di far correre una sola lista, quella civica capeggiata dal giovane Sardo, un sistema come un altro per combattere l’avversario, non si raggiunge il quorum, arriva il commissario (nominato dalla regione –magari, perché no, il nostro Dario-), con il tempo tante cose possono cambiare, si rifanno le elezioni e chissà che non si riesca a riconquistare il Comune.
No, dai, non arriverebbero a tanto, i giovani di Sardo non hanno ne la malizia ne l’esperienza per pensare ad una simile finezza, i marpioni dell’ala conservatrice forse, si. Fare i conti senza l’oste è sempre un rischio, il malfidato lo trovi ovunque, forse qualcuno era riuscito pure a pensare che ci fosse lo zampino di qualche quasi amico diventato nemico di questo nuovo gruppo a complottare con il centro-destra per far saltare il banco, così a tutela e scanso di equivoci, salta fuori una lista detta, “civetta”. Li, per evitare di far la fine dell’asino di Buridano, Nadia, Dario o chi altri è difficile stabilire, decidono che bisogna sbrigarsi per arrivare in tempo a presentare la lista onde evitare che tra lista numero uno, e due, Sardo faccia l’asso piglia tutto. Allora, corri prendi quella lista che tieni sempre in borsa, pronta per l’abbisogna, vai in Comune e, prima che scada il tempo massimo, tutti in riga per firmare. Il gioco è fatto.
A completare l’opera, una volta assodato che la lista è stata presentata con timbri firme e sigilli, la civetta può tornare ad essere quel simpatico rapace, al riparo del suo albero del bosco da dove può continuare a emettere il suo canto notturno.
Ed ora, a caldo, uno sguardo alle liste: la prima presentata in ordine di tempo, “ LUNGONI-E’IlMomento”. Amano definirsi “giovani”, lo sono. Credo, ad occhio e croce che la media non superi i quarant’anni, solo tre hanno precedenti esperienze amministrative, pur provenendo dalla legislatura precedente sembrerebbe che intendano portare una ventata di nuovo, quella ventata che avrebbero voluto imprimere nella precedente esperienza ma… forse venivano reputati troppo giovani per rischiare tanto. C’è da dire che sin dal primo approccio sono stati guidati da molta buona volontà, non priva da una giusta dose di preoccupazione senza però trascurare, coraggio ed entusiasmo. Una giusta carica emotiva che, in tempo di covid, non guasta.
La seconda: “Futuro Diverso” così hanno voluto chiamarla, piuttosto ambiguo, chissà forse sono io che non riesco ad afferrare il senso, non mancherà occasione per farmi illuminare. Qui la media età di alza di livello, troppe signore per indagare sugli anni. Secondo i punti di vista, il peggio è che qui l’esperienza non dovrebbe far difetto: tra cinque o sei possono contare su un curriculum ben nutrito di esperienze politico amministrative, sia al governo che all’opposizione, peccato che nessuno ricordi di eventuali successi ottenuti sul campo ma, forse non per loro responsabilità. Ecco perché non mi suona giusto il nome dato alla lista. Io, forse, avrei ritenuto meglio chiamarla: “Dal Passato – un futuro diverso”. Ma, cosa vado a dire, che ne so io di slogan? Poi, in fondo, quel che conta sono i programmi. Per quello staremo a vedere, per ora accontentiamoci che ci siano ancora persone che si mettono in gioco e sportivamente combattano per sani ideali nell’interesse precipuo della Comunità che andranno ad amministrare. L’importante è partecipare, poi, vinca il migliore.