DATEMI “PIENI POTERI” E CAMBIERO’ L’ITALIA QUESTA E’ LA RICHIESTA DI SALVINI. COSA FARA’ IL PARLAMENTO ?

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Dico la verità: non mi sono simpatici gli uscenti ma, devo riconoscere che al di la di loro non vedo nessuno che brilli di luce propria, fatto salvo che se, e ripeto “se”, si andasse ad elezioni non nasca un nuovo astro che, come fece Berlusconi un bel po di anni fa, “non scenda” in politica con l’idea di salvare l’Italia, altro non riesco neppure ad immaginare,
Torniamo alla cronaca: ho la sensazione che Matteo Salvini non abbia sbagliato i tempi per aprire la crisi di governo. Lui si sente in una botte di ferro con i clamorosi sondaggi che lo premierebbero, senza tener conto che ferragosto è quasi una data sacra per gli italiani, chiudono persino le grandi fabbriche per quella data e i parlamentari sono già in ferie. Senza tener conto che molti di loro, oltretutto, hanno quasi la certezza che con il voto anticipato non verranno rieletti, questo vale per i grillini, per i renziani del Pd (oggi in maggioranza all’interno dei loro gruppi) e Forza Italia e, forse, Fratelli d’Italia se il leader leghista insisterà a voler andare da solo alle elezioni, dimenticando che nei collegi uninominali l’apporto di tutto il centrodestra darebbe 134 seggi contro i 6 dei grillini e gli altri sei del Pd. La Lega da solo potrebbe, però, spingere gli altri a fare accordi di desistenza come accadde in Francia per non far vincere la Le Pen.
Ha un bel dire Salvini che “sarebbe pericoloso per la democrazia” un rapporto, come si dice, tra DiMaio e Renzi, ma , come dice un antico adagio, a mali comuni, comuni rimedi. E se, inoltre, Mattarella invece di rinviare alle Camere il governo giallo-verde o dare un reincarico al premier Conte tentasse un governo di garanzia per varare la manovra nella linea di Bruxelles e, superato questo scoglio, valutare se la nuova intesa può reggere od andare alle elezioni anticipate a marzo, avendo dato tutto il tempo per far sorgere una iniziativa centrista capace di attrarre moderati preoccupati dell’uomo solo al comando, il cui solo sentore costò molto caro all’altro Matteo, cioè Renzi, che, come ricorderete, anche lui vittorioso con il 40% di voti veri e non sondaggi, voti poi più che dimezzati dopo la sconfitta sulla riforma costituzionale?
La strategia salviniana è, in sostanza, rischiosa per il suo autore che ha voluto accelerare i tempi e si trova ora contro sia un nemico come il premier Conte che lo sta provocando ed userà tutti gli strumenti istituzionali per guadagnare tempo, sia un Presidente della Repubblica, come Mattarella, che già ha incanalato il decreto sicurezza-bis verso l’esame della Corte Costituzionale, con un probabile annullamento almeno di alcune norme, ed al quale, da convinto democratico, non piace affatto l’uomo solo al comando con pieni poteri. Certo è che quella brutta frase se la poteva risparmiare ma, chissà chi è quel genio che gliela messa in bocca.
In sostanza , il rispetto delle regole istituzionali e la volontà dei parlamentari pesano come macigni sugli obiettivi salviniani.
La risposta del premier Conte è stata gelida e provocatorio : “i tempi della crisi non li scegli lui.” Suona come una dichiarazione di guerra politica staremo a vedere cosa succede, oltre a quanto è già successo con il balzo dello spread a 240 punti e alla brusca reazione della borsa in Piazza Affari..