E ORA…?

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Sondaggi e politica vorrebbero  un no secco ad un Conte Ter, quasi un sospiro di sollievo alle dimissioni, un coro unanime del Centro-Destra, ma non solo. Un percorso obbligato, lasciando nelle mani del Presidente Mattarella il testimone nella speranza che gli venga restituito almeno per un rinvio alle Camere per la verifica di una maggioranza ormai difficile da ricostruire.

Almeno da quanto è dato sapere il Presidente è stato categorico o c’è una maggioranza fatta da numeri certi ad horas, oppure nulla reincarico, atto questo che deve essere convalidato nel giro di consultazioni che hanno un calendario rapido più che mai.

Il Centro-Destra si è già espresso, andrà compatto al Quirinale per dire no a Conte, rimangono il PD e Cinque Stelle, partiti di governo che separatamente faranno le loro riunioni così come fa Renzi con i suoi di Italia Viva. 

Si potrà ricomporre la vecchia maggioranza, gli osservatori più attenti ritengono sia molto, ma molto difficile e non solo per quello che riguarda Renzi, anche all’interno delle due forze politiche che lo hanno sostenuto c’è qualche frattura che vorrebbe un governo di maggior peso magari camuffato come di “unità nazionale”, magari presieduto da Di Maio, questo nel tentativo di recuperare Matteo Renzi con il quale Conte non vuole avere nulla a che fare. L’unica speranza di Conte sarebbero i Responsabili che si assottigliano di ora in ora. Allora cosa resta? Le prossime ore ci diranno nell’immediato rimane solo il derby milanese a soddisfare l’Italia calcistica.