I SONDAGGI DI PAGNONCELLI

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Con il trascorrere delle feste la politica è rientrata nel vortice delle scadenze immediate e future, lo scenario prende forma: è questione di giorni ad affrontare il problema del Presidente della Repubblica, Mattarella nel suo saluto di fine anno non ha escluso una sua rielezione, non lo ha potuto fare per rispetto alle prerogative del Parlamento che è libero di rivotarlo, così non resta che seguire gli sviluppi della politica rimanendo alle previsioni, ai movimenti, quelli aperti  e quelli dietro le quinte. Una cornice che deve essere riempita da un’opera che si sta delineando, un’ombra ancora indistinta, in attesa che la figura appaia in tutta la sua interezza.

Chi osserva e lì, cerca di anticipare i tempi per capire, tenta di allargare quelle ombre per far emergere un volto, un ritratto più chiaro, il futuro di un Paese, il nostro.

Nel tentativo di dare una forma al futuro, Nado Pagnoncelli ha dato dei sondaggi che il Corriere della Sera ha pubblicato nel suo ultimo numero di fine anno 2021. Il sondaggio seguito da un suo discorso esplicativo, rafforza quello che da tempo cerco di trovare nel mio immaginario, arrivando ad una quasi convinzione: Matteo Renzi, il vero stratega, quasi l’unico a proporre un discorso politico vero. Come nel passato, non dobbiamo mai dimenticare ciò che è stato, Sergio Mattarella fu eletto Presidente sette anni or sono e fu Renzi a tirarlo fuori dal cilindro: chi segue i fatti politici non ha certo dimenticato che in pectore era Prodi che fu fatto rientrare in Italia da un viaggio all’estero.

Che nei suoi colloqui politici vi sia anche quello del Presidente da eleggere, non vi è dubbio, anche se, e Pagnoncelli ne fa chiaro segno, non viene trascurata la politica futura quella che chiama “il fattore centro”, quello che nessuno vuole ammettere, pur riconoscendo essere il loro incubo, a destra e sinistra.

L’analisi di Pagnoncelli, tutta politica, quindi rivolta verso gli scenari futuri del nuovo Parlamento, attraverso i numeri dati dal sondaggio porterebbe a certe conclusioni: “il centrodestra alle urne batterebbe anche una coalizione “allargata” afferma oggi Pagnoncelli  e aggiunge  “Ma c’è il fattore centro” e specificando nel soprattitolo “Gli scenari. L’incognita del centro”, dimostrando, i numeri dati dal sondaggio, che una “coalizione composta da Forza Italia aggregata a due liste centriste (Azione e piu’ Europa – Italia viva, Coraggio Italia e Noi con l’Italia) si otterrebbe un pareggio tra la coalizione giallorossa accreditata di 182 seggi alla Camera e 90 al Senato e quella tra la Lega e Fratelli d’Italia che si attesterebbe a 181 seggi alla Camera e 91 al Senato .Ago della bilancia la coalizione di centro che otterrebbe 35 deputati e 16 senatori”.

Questo sta a dimostrare che la strategia di Renzi non è tatticismo, ma tentativo reale con il “fattore centro” capace di cambiare la politica italiana, dando finalmente stabilità governativa grazie ad una alleanza con un Pd epurato dall’estrema sinistra e con un Bonaccini al posto di Enrico Letta alla guida del Pd, governato da ex-renziani e franceschiniani.

In sostanza, quel che a taluno sembra fantapolitica pare trovare ulteriore suggestione dall’analisi odierna di Pagnoncelli

Si potrà osservare: e la Lega ?  Non ha ragione Carlo Tarallo che su “Verità ”  titola: “Con il Covid e il Colle il Pd vuole spaccare l’asse di centrodestra” e “sbattere fuori la Lega dal governo “?

Non direi,  Salvini è della partita e preferisce giocarla andando all’opposizione (ma concordata e, quindi, benevola) di un nuovo governo guidato da un politico in modo da recuperare voti dalla Meloni che insiste sulle elezioni anticipate , sostenendo: “No al bis di Mattarella: E dopo il Colle c’è il voto: urne anticipate anche se non verrà scelto il premier”, ossia anche se Draghi rimanesse a Palazzo Chigi, se non è “grande illusione  questa ditemi cos’è” , sapendo bene che a partire proprio da Salvini, Berlusconi, i grillini e la maggioranza dei parlamentari dem si intende finire regolarmente la legislatura?

In tutti questi giochi, attenti, in fondo il mazziere rimane Renzi con il preciso intento di un grande centro che altro non sarebbe che il risorgere di una nuova Democrazia Cristiana.

BT