IL CERINO DI SALVINI SI STA SPEGNENDO? CHISSA’!

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Quando si dice diavolo e poi spuntano le corna. Quello che ipotizzavo nel commento di ieri si sta profilando: non voto delle opposizioni sulla sfiducia al premier Conte, governo istituzionale per approvare la riduzione dei parlamentari, evitare l’aumento dell’Iva, varando una manovra che l’UE non contesti e far gestire le elezioni comunque anticipate, ma non più ad ottobre. In sostanza, come ha specificato l’ex-presidente del Senato Grasso, oggi con Leu, non facendo approvare la mozione di sfiducia la parola passa “da Salvini al Presidente Mattarella” e il governo istituzionale, proposto con un’intervista al Corriere della Sera di oggi dell’altro Matteo, ossia Renzi, avrebbe possibilità di riuscita , dando all’Italia la necessaria manovra economica per evitare non solo l’aumento dell’Iva, ma tranquillizzare i mercati che ora reagiscono con la borsa in rosso e lo spread in continuo aumento.
Ovviamente Salvini, che ha iniziato il suo tour elettorale, trovando anche contestazioni, oltre le code per i selfie grida all’inciucio, al ” tutti contro di noi”, tweettando “inciuci, giochetti governi tecnici o di scopo(?) non fermeranno la voglia degli italiani di un governo finalmente forte, chiaro, libero per tornare a correre per l’Italia del sì. Ci stai? E in quell’interrogativo finale trapela tutta l’incertezza del candidato “uomo solo al comando” che chiede “pieni poteri”, pretende il voto subito, ma dimentica che c’è un Parlamento che è libero di decidere il da farsi, c’è un Presidente della Repubblica che vigila sul rispetto delle istituzioni e della Costituzione e non consente scorciatoie non previste.
In quest’agosto con punte di oltre 40 gradi, a Roma, dove si dovranno riaprire le Camere perchè la crisi, per fortuna, si discuterà qui, non sulle spiagge d’Italia o sui social nulla, ovviamente, è scontato anche perchè nel Pd è in corso un duro scontro con il segretario Zingaretti che non condivide l’iniziativa renziana ed il “sarebbe una follia il voto anticipato”. Onestamente trovo difficile comprendere la sua smania di andare alle urne subito con la prospettiva di consegnare l’Italia a Salvini e, nel caso di un’alleanza con la Meloni, ai sovranisti , aprendo la strada ad una guerra continua a Bruxelles, a manovre in deficit, alla probabilità che riappaia la procedura d’infrazione che Borghi e qualcun’altro attende per chiedere l’exit dall’Ue, imitando la Gran Bretagna, facendo rivoltare nella tomba i padri della patria italiana post-fascista che sono stati anche,in gran parte, i padri dell’UE.
Ormai, comunque, il dato è tratto e, per la prima volta dopo la caduta del comunismo sovietico, si sta giocando una partita politica decisiva non tanto per la nostra democrazia (non vedo alcun rischio di ritrovarci ,ancora una volta, con un dittatore), ma per il ruolo che l’Italia può avere anche a livello internazionale: Saranno all’altezza del compito i nostri attuali parlamentari , tra i quali c’è anche molta inesperienza? Eppure una soluzione ci sarebbe. perché non spolverare il vecchio Berlusconi? E, quando si va da Mattarella, anzichè parlare solo di elezioni non gli si fa presente che la coalizione di centrodestra, quella che, in fondo ha vinto le elezioni pur non raggiungendo la maggioranza, sarebbe disponibile ad un tentativo di formare un governo politico e raccogliendo i pochi voti che mancano da dove essi possono arrivare? Da tener conto che questa soluzione troverebbe, sai quanti parlamentari che di elezioni non vogliono sentir parlare? Io credo che questa proposta farebbe tornare molti galletti a più miti consigli, poi se si proponesse, che so io, un Giorgetti a guidare quel presumibile governo, allora…? Comunque, tentare non nuoce.