IL SETTEMBRE NERO DI MATTEO

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Siamo totalmente presi dalla canicola estiva che non vuole dare tregua. Questo caldo non risparmia nessuno, non ne è immune neppure la politica, infatti, lo stesso   segretario-premier continua ad avere la visione del miraggio   trionfalistico delle riforme. Che si tratti, appunto, di miraggio, non v’è dubbio. perché non si rende conto che si tratta, di una visione, quella clamorosa diminuzione delle tasse ad acquietare le opposizioni e, soprattutto, a riportare all’ovile l’agguerrita minoranza dem.

Parliamoci chiaro, se, al Senato, non arriverà il “soccorso berlusconiano”, quello diretto del Cavaliere, sarà difficile che il nuovo Senato rimanga come disegnato dalla Boschi. Ha un bel chiedere lealtà il vice-segretario Guerini perché “l’elettorato vuole le riforme” , ma quali? Eppoi, come ammette, “è difficile non vedere che il disagio esiste “nel Pd e “il partito discute su ogni cosa e non riusciamo a trovare la sintesi su temi importanti” Forse servirebbero, com’è nel dna democristiano dello stesso Guerini abituato a mediare, più dialogo e minori irrigidimenti con il ricorso continuo alla fiducia . Mi pare assurdo sostenere che la riforma del Senato non può essere cambiata, tornando alla elettività, come chiedono, insieme alle opposizioni, ben 27 senatori dem, perché si dovrebbe ripartire da capo. Se quella fosse la via di un accordo generale (100 senatori eletti insieme ai consiglieri regionali) tutto procederebbe speditamente e scomparirebbe anche la montagna di emendamenti che la Lega presenterà. Possibile che tutti gli altri abbiano torto e solo i renziani, quelli d’antan, quelli diventati tali sulla via di Damasco e gli altri acquisiti con le mini scissioni da parti dell’opposizione, vedano sempre giusto?

Mi pare, inoltre, che abbiano ragione coloro che vedono , con il Senato non elettivo e la nuova legge elettorale fortemente maggioritaria un vulnus alla democrazia perché chi vince alla Camera si prende, poi, tutto e controlla tutto, compresi organi fondamentali come la Corte Costituzionale e il Quirinale. Forse è esagerato (ma non troppo) sostenere che saremmo all’anticamera di una dittatura, ma certo si tratterebbe almeno di una democrazia “guidata” come in certi regimi sudamericani. E su una riforma che modifica così profondamente e non sembra positivamente il nostro sistema parlamentare , be, invocare la disciplina di partito, come fanno gli ultrà renziani, mi pare proprio esagerato. E non è un caso che Pier Luigi Bersani abbia ricordato che su questi temi anche nel Pci si lasciava libertà di coscienza. E proprio per far comprendere che la partita sarà durissima s’è riferito alle reazioni quasi scandalizzate della Boschi sul fatto che la sinistra dem trasformerà il Senato in un Vietnam per Renzi, come ha scritto un quotidiano. “Se vogliono trasformarci in vietnamiti – ha detto l’ex-leader Pd -facciano pure, ma quelli erano gente seria “.Poi sorridendo ha aggiunto :” Ed hanno vinto .”

Mi sembra questo un chiaro avviso, più che una sfida, quasi un passar palla . Ora spetta al segretario-premier decidere: prendere, cioè riaprire la partita, o lasciare con il rischio della crisi. Che non spaventa uno dei ribelli come Vannino Chiti : “quella delle elezioni anticipate è un’arma spuntata.” Difficile, infatti, che un Capo dello Stato come Sergio Mattarella sciolga le Camere senza tentare un governo di transizione, chiamatelo balneare o d’emergenza, guidato, magari, dal suo collega nella Corte Suprema Giuliano Amato. Spesso, nonostante tutte le rottamazioni, certi personaggi si rivedono.

Buon Ferragosto a tutti