IPOTESI AZZARDATE – COSA DIRANNO I PROSSIMI MESI?

Standard

Iniziare con il condizionale ma, allo stato delle cose, diventa quasi un obbligo.

Sarebbe veramente una beffa se dopo tanti anni riprendesse vita quel “patto del Nazareno” che vedeva il giovane Matteo Renzi con il maturo Silvio Berlusconi, stretti in un abbraccio che se avesse preso corpo allora, forse Silvio sarebbe stato a godersi la sua pensione dorata, coccolando o facendosi coccolare da uno stuolo di nipoti e nipotini in qualcuna delle sue splendide residenze.

Ciò non fu allora, tutto potrebbe riprendere corpo oggi. Ora come allora, a fare la storia del nostro Paese potrebbero essere dei personaggi che, almeno per il fine potrebbero avere una certa somiglianza: da Luigi Gedda ai Letta. Oggi più di allora i tempi sarebbero maturi e quelli che erano sogni diverrebbe realtà.

Un mio carissimo amico sempre ben informato scrive in una ‘velina’: “ll fatto è che l’endorsement vaticano nei confronti di un partito che si ispiri alla dottrina sociale della Chiesa e riunisca le scarne membra dei politici cattolici divisi in una diaspora che li rende insignificanti e, dunque, di un nuovo centro, al quale stanno lavorando in molti ad iniziare da Matteo Renzi, sta terremotando tutti gli attuali partiti, soprattutto quelli che costituiscono la maggioranza a sostegno di Draghi che sta osservando con calma olimpica le loro manovre e manovrette nell’incertezza se convenga farlo rimanere a Palazzo Chigi o mandarlo al Quirinale proprio mentre anche nelle file ex-renziane del Pd aumenta la tentazione di votare per il Colle Silvio Berlusconi per poi volgere verso il nuovo centro.”

A vederle così, di primo acchitto, queste ipotesi avrebbero dell’assurdo, poi a ben riflettere, appare una luce: come allora, dopo una guerra mondiale, disastrosa, con la scelta repubblicana, Pio XII, il Papa di allora, schierò la Chiesa verso un Partito Cattolico e ciò che era dato per scontato non lo fu e la Democrazia Cristiana divenne primo partito nel Paese e in Parlamento. Ora, forse per un patto non scritto tra ‘fidali’, mentre incombe ed imperversa nel nostro pianeta una gravissima pandemia, Papa Francesco (1936) auspica l’unità dei cattolici nella politica italiana e, pur non dicendolo apertamente, lascia intendere che per rappresentare quella linea, nessuno più di Forza Italia (quindi Berlusconi, 1936), può rappresentare quella forza moderata, fondamentalmente cattolica che, attraverso un ampio disegno, potrebbe arrivare a Draghi attraverso Renzi e garantire, nelle previsioni, i prossimi venti anni.

Per ora fantapolitica ma, le fondamenta potrebbero vedersi nei prossimi mesi a venire, il resto diverrebbe solo logica.

BT