LA MINISTRA AZZOLINA SBROCCA: “ CE L’HANNO COM ME PERCHE’ SONO DONNA E SONO GIOVANE…”.

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Ormai Siamo arrivati al fondo, siamo veramente al ridicolo con questi ministri da barzelletta dove vogliamo andare? la Ministra dell’Istruzione ha superato il limite della decenza. Ora se la prende con i sindacati che vedendo un futuro prossimo nero, tutte unite le cinque sigle, sparano a zero: “situazione disastrosa siamo partiti in ritardo e i ritardi aumentano La ministra dell’istruzione fa passerelle, ma i dirigenti scolastici sono in lacrime e con il metro in mano. Così a settembre si torna alla didattica a distanza”. E lei, la ministra Azzolina, si risente: “I confederali dicono no a tutto.mi attaccano perchè sono donna, sono ministro Cinque Stelle, sono giovane, c’è l’idea che noi M5s siamo incompetenti anche se io ho due lauree, l’abilitazione all’insegnamento, specializzazioni. Adesso basta. In realtà la scuola viene usata per prendere consenso elettorale e se restiamo così non cambierà mai nulla. Noi stiamo facendo cose meravigliose per la scuola italiana. Noi a settembre siamo pronti, ma ognuno deve fare la sua parte, non si può sempre dire no a tutto, ad ogni tentativo di innovazione, serve coraggio”.
I sindacati, però, non incassano e vanno giù duri..Francesca Sinopoli, segretaria generale Flc della Cgil dice che “oggi i dirigenti scolastici sono alla disperata caccia di spazi,ma se non ci sarà organico aggiuntivo tornerà la didattica a distanza. Con 7 docenti in più per ogni istituto non ci sono le condizioni per ripartire. Per riaprire la scuola a settembre servono ulteriori investimenti ed un organico straordinario”. Le fa eco , con ancora maggiore durezza Maddalena Gessì, segretaria Cisl Scuola :” la ministra Lucia Azzolina ha detto e continua a ripetere che ha chiesto al ministro delle Finanze 78 mila docenti a tempo indeterminato in più. Ha spiegato anche ieri che a inizio agosto ci sarà una risposta del Mef. LA MINISTRA MENTE E SA DI MENTIRE: settantotto mila insegnati in più non ci sono e lei lo sa: Anche se il ministro Gualtieri dovesse accordare l’assegnazione, nelle graduatorie mancano docenti di molte discipline e dei cicli scolastici superiori. La ministra Azzolina aveva la possibilità di assumere insegnanti subito attraverso un concorso per titoli e servizio, si è opposta cocciutamente e adesso siamo in dirittura d’arrivo al primo settembre con duecentomila supplenti necessari e la possibilità che non si riescano a nominare. La ministra continua a fare passerelle, soprattutto provvedimenti-passerella, ma le passerelle crollano”.
Anche per Pino Turi, segretario Uil scuola, oggi la scuola è uguale a quella lasciata a giugno perchè ” ai ritardi di aprile e di maggio l’Azzolina sta aggiungendo quelli estivi. La ministra è una padrona di casa che, mentre la casa brucia, chiama l’arredatore per sistemare i banchi. La scuola sta bruciando e i dirigenti scolastici hanno le lacrime agli occhi:”
Sarcastica, invece, Elvira Serafini dello Snals: “la ministra vive su Marte, la scuola non è quella del Mulino Bianco”. Mentre Rino Di Meglio di Guida degli insegnanti ha detto: “tre settimane fa la Azzolina ha dichiarato che ogni istituto possiede il suo cruscotto per calcolare gli spazi, ieri la ministra ha fatto appello ai presidi affinchè segnalino gli spazi necessari. E’ un continuo avanti e indietro Il ritardo è spaventoso e lo scaricabarile su scuole ed enti locali è intollerabile. I nostri dirigenti scolastici non saranno corresponsabili di questa ripartenza e non firmeranno nulla. Oneri e onori spettano al Ministero”. E la riprova di questo caos è che non pochi presidi rinunciano alla promozione e tornano a fare i semplici insegnanti. Secondo voi sbagliano i sindacati o sbaglia la ministra che ritiene di aver fatto e fare cose meravigliose per la scuola italiana? Chi ha figli o nipoti in età scolare o nelle scuole superiori sa bene chi ha ragione e se servirebbe un ben diverso responsabile del Ministero dell’Istruzione.
Così tanto per concludere la passerella la Azzolina alle accuse rivoltegli da Salvini, lo sfida ad un dibattito televisivo. Si ve che siamo proprio alla frutta. Poveri noi!