LE ELEZIONI PER RENZI SAREBBERO LA SALVEZZA

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E’ una carta elettorale , quasi disperata, quella giocata da Matteo Renzi all’assemblea del suo partito , là all’Expò. Il crescente calo di consensi ,la situazione socio-economica sempre critica, il rinvigorirsi della “tribù dei musi lunghi”, che comprende anche la sinistra dem, e l’addio degli antichi sponsor d’oltreoceano l’hanno convinto a puntare definitivamente sul voto anticipato già da tempo accarezzato.

Il segretario-premier deve fare i conti con un partito che sta disgregandosi in Sicilia, dove gli scandali sono all’ordine del giorno ed il presidente della giunta regionale Crocetta non intende dimettersi , pur essendo sfiduciato dal partito nazionale ,mentre a Roma c’è quasi un bis con il sindaco Marino, difeso dal presidente dei dem Orfini, ma non da Renzi che non mette in dubbio , come tutti, la sua onestà, ma sottolinea la sua incapacità ed il fatto di non essersi accorto di “Mafia capitale.” Sono grane, queste, non di poco conto anche se lui, il segretario, all’Assemblea ha detto : “A chi dice che siamo in crisi, dico che l’unica spiegazione è il caldo”.

Tutto l’ottimismo-trionfalismo delle riforme nella relazione del segretario-premier , quasi fosse un taumaturgo, un miracolista, fino alla trovata del finale del “patto con gli italiani” con il clamoroso taglio delle tasse per miliardi e miliardi in tre anni, ma senza dire dove trova i soldi, costituisce la base per appellarsi, nella prossima primavera , agli italiani: E dirci : le mie prime riforme avevano già determinato un cambiamento come dimostrano le resistenze e,quindi, le critiche di chi perde vecchi privilegi; volevo continuare con il “patto fiscale “ che comprendeva anche le pensioni e le imprese, 45 miliardi di euro, una “rivoluzione copernicana” che la vecchia sinistra aborriva , non mi è stato consentito , datemi, quindi, il voto per darmi la maggioranza necessaria a completare l’indispensabile cambiamento ed a determinare una duratura ripresa.

Suppergiù questo l’appello al popolo, spostando ancor più al centro il Pd per farlo diventare quel partito della nazione che era nei suoi propositi dopo averlo depurato di un altro pezzo di sinistra dopo gli addii dei Civati (“Renzi non è più figlio di Berlusconi, è Berlusconi” ha commentato) dei Fassina , di Cofferati e , presto, dei D’Attorre. Credo che i due attuali leader dell’opposizione interna al Pd , ossia Speranza , che ha fatto un duro intervento, sia Cuperlo, che egualmente ha rilasciato dichiarazioni critiche abbiano compreso il gioco di Renzi e siano passati all’attacco , forse pensando di giocare d’anticipo e sperare in un incidente di percorso al Senato per il governo , non a caso il primo ha chiesto ufficialmente di rifiutare , a Palazzo Madama, i voti, che possono essere determinanti, degli amici di Verdini e di Consentino (“sarebbe una vergogna, un film dell’orrore” ha detto Speranza) . E lì al Senato si giocherà, presto, una partita decisa sulla riforma costituzionale e se il premier non farà un passo indietro per ritornare all’elezione diretta il rischio, per il governo,è reale. Nè è sicuro che la maggioranza di governo tenga sulle unioni civili che Renzi ha detto saranno varate entro la fine dell’anno al punto che il sottosegretario Scalfarotto ha sospeso lo sciopero della fame. Il Nuovo Centro Destra, infatti,è deciso a dar battaglia , mentre i Vescovi italiani hanno duramente criticato il premier con il segretario generale Galantino, molto vicino a Papa Francesco, sottolineando anche che il governo non ha fatto alcunché a favore della famiglia, quella regolare, quella prevista anche della Costituzione. Una famiglia – dicono le organizzazioni cattoliche- difesa dal milione di persone di recente giunte a Roma per manifestare contro i nuovi Dico, sui quali cadde il Governo Prodi.

I fatti, però, mostrano una situazione diversa , del resto i risultati del recente turno regionale e amministrativo lo confermano e, per questo, molti nel Pd temono l’eventuale voto anticipato in Sicilia ed a Roma,dopo il clamoroso flop in Veneto e in Liguria.

In queste condizioni , con i sindacati ancora sul piede di guerra,con le proteste di varie categorie con la Confindustria che vede un futuro incerto, con i conti che non tornano e si devono trovare 10 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva, beh! , c’è da meravigliarsi se Matteo Renzi, che deve anche tener testa ad una di nuovo agguerrita sinistra interna, cerca di giocare la carta delle elezioni anticipate? Credo proprio di no. Il guaio è che tutto si gioca sulla testa di noi italiani e, in particolare, di quasi 5 milioni di poveri assoluti , cittadini che stanno peggio di tanti disperati migranti.