LE SARDINE, PESCE AZZURRO O FIGLI DI PAPA’?

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E’ da un po di giorni che mi pongo una domanda, un interrogativo che mi da un certo tormento, che non trova spiegazione, cerco di trovare qualche altro che si sia posto il problema e non trovo nulla, mi scoccia tremendamente essere così singolare, in una così banale problematica, credo di averlo sognato, uno di quei sogni che non hai visto ma sai che è successo, ebbene, devo dirlo: mi viene difficile capire questi movimenti pseudo spontanei che si barattano al grande pubblico come salvatori della patria con valori sino ad ora sconosciuti. Ne ho visti tanti, da Di Pietro a Grillo, tanto per citarne alcuni e non tornare indietro sino al sessantotto se no dovrei citare anche l’uomo qualunque.
L’ultimo, in ordine di tempo è questo strano raggruppamento di giovani e meno giovani che pittorescamente si sono attribuito il nome di “sardine”, quel pesce che molti conoscono e che rappresenta il baluardo del pesce azzurro tanto predicato per il benessere che se ne ricava come cibo, per quanto all’appartenenza alla parte bassa della classifica nelle specie nei prodotti ittici. Ma, questa disgressione poco c’entra con il discorso di questa nuova aggregazione che si propone di salvare il Paese da quella calata di barbari che tanto piace ad una maggioranza degli elettori, almeno secondo i continui risultati delle società di rilevamenti demoscopici che rilevano le intenzioni di voto.
Il mio scetticismo sulla spontaneità di queste apparizioni così naturali, nasce da un ragionamento, inizialmente, ragionieristico che non dovrebbe essere solo mio, ma, prima di me, doverosamente, delle istituzioni che sono preposte alla vigilanza, la magistratura.
Se dopo qualche lustro si è, giustamente, occupata di indagare sulla fondazione che finanzia una manifestazione ricorrente che fa capo ad un leader politico, Renzi, a maggior ragione avrebbero il dovere di indagare su questi strani movimenti che nascono, dicono loro, spontanei nel giro di una notte di insonnia.
Chi ha un briciolo di dimestichezza con la politica sa bene come sia impossibile fare le nozze con i fichi secchi, altrettanto impossibile è fare politica senza finanziamenti, quindi, non si capisce perché questo non è stato fatto.
Ebbene, il dubbio nessuno riesce a toglierlo dalla mia mente: questi riescono a mettere insieme dalla sera alla mattina una moltitudine, spostano masse da piazze distanti tra loro, e, in una stato dove si ricorre al reddito di cittadinanza, ci si sposta con la facilità, tutto gratis, ognuno di tasca propria.
Dicono di non avere una ideologia omologata, per partecipare alla festa è sufficiente urlare contro Salvini e anche con qualche sussurro ci si inserisce anche Giorgia, no, non la nota cantante, la Giorgia Meloni, e, chi ci si butta dentro al vortice, andando proprio al centro dello sciame delimitato a palla? Saviano, quello che viaggia con tanto di scorta pagata dai cittadini mentre lui da ciò che gli procura eventuali guai, i suoi romanzi, ne trae lauti guadagni tanto da potersi permettere di pagarsi almeno la sua giusta ed indispensabile difesa.
Ragazzi che si riuniscono nelle piazze a cantare Bella ciao, come inno della resistenza, quella della sinistra (come se liberazione fosse una prerogativa solo di sola parte ), come antidoto a Salvini. Ma cosa c’entra quell’uomo con Bella ciao?
Il mio cruccio non riesce a trovare soluzioni che possa liberare la mia mente: da dove gli arrivano i finanziamenti a questi bravi ragazzi che si sono messi a disposizione di noi tutti? Neppure il due per mille può sanare il mi dubbio, non c’era nessun pesce quando abbiamo presentato la denuncia dei redditi; che siano tutti dei figli di papà? Bho
Qualcuno ha scritto di loro: “Ragazzi normali, sconosciuti nelle sezioni i partito e senza un passato da militanti che dall’idea di una notte insonne hanno conquistato le prime pagine dei giornali”.
Che strano Paese è il nostro! Speriamo che non si sveglino i cefali oppure gli sgombri: