LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG

Standard

DAL GOVERNO SOLO PAROLE E NIENTE FATTI MENTRE IL CENTRODESTRA FA MANIFESTAZIONE-CAOS
“Volemose bene” è quell’apparenza di unità che viene da Codogno a seguito delle parole del Capo dello Stato. Alla fine poi solo parole che non portano nulla a nulla e nessuno. Ma non solo governo, da destra scricchiolii senza significato. Andiamo per ordine:
A parole tutti sembrano disponibili ad accogliere l’appello di Mattarella all’unità, ripetuto in un messaggio ai prefetti e durante la visita a Cologno, dove iniziò il virus. Conte e Di Maio fanno dichiarazioni latte e miele con il primo che dice “dobbiamo tutti raccogliere l’invito del Capo dello Stato” e con il secondo che afferma “serve compattezza, deporre armi di propaganda. Dopo la pandemia la politica non semini odio e paura.”. Parole al vento, però, perché il governo non accoglie un bel nulla delle proposte dell’opposizione, figuriamoci, ad esempio, il taglio delle tasse come ha rilanciato Salvini in piazza a Roma durante la manifestazione voluta dalla Meloni per chiedere le dimissioni di Conte e nuove elezioni e trasformatasi in una specie di happening politico con migliaia di persone in corteo gli uni accanto agli altri, tutt’intorno al mega-tricolore di 500 metri e, poi dietro tutti insieme in via del Corso per poi sfociare in Piazza del Popolo con in testa Salvini, la Meloni ed un Tajani un po’ spaesato e lasciato solo dalle due capogruppo di Forza Italia che, vista la grande ressa, s’erano eclissate. Per la verità la leader di Fratelli d’Italia, da politica esperta, aveva annusato l’aria che si respirava e la rabbia che covava tra i suoi, ma anche la voglia di protestare dei soliti gilet gialli ed ex-forconi. Così aveva invitato a rimanere a casa, seguendo l’evento sui social con una Flash Mob, ossia una manifestazione silenziosa (ma quando la smetteremo di usare termini inglesi come abbiamo fatto in piena pandemia per l’obbligo di stare a casa o il lavoro da casa?) con sole 300 persone parlamentari o amministratori locali del centrodestra. Non è stata ascoltata la Meloni ed è accaduto di tutto con un assembramento che ha clamorosamente violato le regole di distanziamento al punto che il verde Bonelli ha fatto un esposto in Procura, mentre un migliaio di persone manifestava in Piazza del Duomo a Milano.
A Roma non c’erano bandiere di partito, ma solo tricolori ed i primi cori contro Conte sono stati zittiti dai tre leader e sostituiti con “liberà, libertà”, mentre nelle dichiarazioni anche Salvini-Meloni-Tajani hanno auspicato che la maggioranza parlamentare ascolti l’appello di Mattarella. Belle parole anche queste come quelle di Conte e Di Maio, ma solo parole, purtroppo, mentre i fatti portano allo scontro, alle divisioni. E sarà sempre peggio visto il clima che s’è creato tra giallo-rossi e centrodestra, ma addirittura all’interno dei governativi e non è che nel secondo siano rose e fiori anche leggendo le dichiarazioni di Berlusconi allineato con Mattarella. Il quale da Cologno, la prima zona rossa d’Italia, ha rilanciato, tra gli appalusi e le grida di ringraziamento, l’esigenza di unità, richiamando i valori della Costituzione e “ricordando i tanti concittadini morti per il coronavirus” ” Da qui – ha aggiunto – ripartiamo per il futuro” , “la crisi esige unità, responsabilità e coesione”, specificando in un messaggio ai prefetti che “la dinamica e la gravità della crisi, l’impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso la comunità colpita hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario anche sul piano emotivo. L’eccezionale situazione ha determinato difficoltà mai sperimentate prima nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unità, responsabilità e coesione: “I cittadini hanno dimostrato di rispondere a questa fondamentale domanda, non mi pare che l’abbia fatto o lo stia facendo l’attuale politica. C’è, quindi, da meravigliarsi se nei sondaggi sono in continuo aumento coloro che vogliono disertare le urne o non sanno per chi votare ?
Rimane, comunque, l’ottimismo della volontà con l’auspicio che non rubino anche la speranza.