LETTERA APERTA AL “DELEGATO” SPETTACOLO E AMBIENTE DEL COMUNE DI SANTA TERESA GALLURA

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Caro Delegato,

chiamato in causa dalle sue risate e da una ironia che mal le si addice, mi vedo quasi costretto a rispondere, lo faccio, più che per lei, per i suoi distratti sostenitori che, a par suo, pur non avendo titoli si lasciano andare ad apprezzamenti che delinea esattamente la loro personalità.

Nel mio articolo “CAPOTESTA TRA MOSCHE E VELELLE”, pubblicato sul mio blog  giustusblog.it (giustus = giuseppe tusacciu) tentavo di esporre un fatto, che ritenevo quasi doveroso, raccolto dalle espressioni delle persone presenti nella spiaggia che, per precisione, indicavo in “ Capotesta, spiaggia N. Sposito-Rena di ponente”.

Quanto riportato nel pezzo, ripreso da “In3clik.tv” è un fatto, cosa che da quanto scrive, forse le è sfuggita e per questo ha ritenuto opportuno, prima ironizzare su futilità che preferisco lasciare in second’ordine, poi addirittura sostenere che io avrei scritto senza prima documentarmi.

Caro Delegato, la differenza tra me e lei sta proprio su questo: la cronaca, per un giornalista, ed io lo sono, con regolare iscrizione all’Albo da tempi immemorabili) viene fatta sul campo, ed io c’ero ed ho, come scrivevo poc’anzi, raccolto parole, espressioni, lagnanze e quanto certe situazioni creano. Quelle persone, contribuenti o ospiti paganti, non erano certo teneri verso chi è responsabile di tale situazione. Dice che avrei dovuto documentarmi? Ha ragione, ma, forse, con un po di spirito civico e attaccamento al paese che ho scelto per viverci, l’ho voluto evitare, nell’assurda convinzione che a documentarsi fosse chi avrebbe il dovere di farlo. Ma, lei preferisce documentarsi a tavolino e sparare cifre per le quali cercherò veramente di documentarmi se riuscirò a trovare da qualche parte il capitolato d’asta.

Per quel che riguarda Salmo, verso il quale non nutro sentimenti di alcun genere, riportavo espressioni apprese “sul campo”. Io conoscevo, per sentito dire, che avesse avuto un cache di quarantamila euro, lei mi precisa che sono trentunomila, ebbene come cittadino non sono affatto soddisfatto e le spiego: in quella cifra vi è una piccola parte di mia contribuzione e, onestamente devo dirle che avrei tanto preferito che fosse stata utilizzata per motivi più consoni sia allo sviluppo turistico del nostro paese, che  in periodi migliori in favore di iniziative aggreganti più settori di popolazione, Ma, questo è soggettivo, da parte mia come cittadino posso permettermi di fare delle scelte anche monoindirizzate, se fossi stato amministratore pubblico avrei sentito in dovere di ampliare il targhet di gradimento. Piccole cose, punti di vista.

Mi scrive di “capitoli di spesa” perfetto ma, a lei sarà sicuramente noto che anche nelle contabilità comunali esiste la parola “storno” ed esiste maggiormente quando vi sono casi come quello attuale, mi scusi, dimenticavo, lei si documenta a tavolino, non può sapere in quali condizioni si trova l’oggetto del contendere, anzi, se riesco le fornisco qualche foto.

Per carità di patria, non entro nel discorso  dei segreti di pulcinella, perchè, se usassi  “li parauli macchi” che secondo lei io mi permetto di scrivere secondo una sua misera valutazione, potrei recare dei danni irreparabili e questi non riguarderebbero, purtroppo, la sua persona, ma toccherebbero ambiti ben più ampi.

Caro Delegato, per  concludere, voglio farle una piccola ma importante confessione, io ho votato la sua lista, no, non si illuda, l’ho votata per altri meritevoli elementi, lei mi era totalmente sconosciuto (lo è ancora e non me ne duolgo), però di fronte al suo agire, devo confessarle ancora più sommessamente, non mi piace, non mi piace l’arroganza, non mi piace la saccenza, non mi piace l’ironia fuori posto, ma ,più di tutto, non mi piace la protervia.

Caro Delegato, questa volta le ho dedicato un po del mio tempo che, per quel che mi rimane, è diventato prezioso e penso di doverlo usare con parsimonia, magari segnalando qualcosa che riguardi il benessere del paese dove vivo.

Mi stia bene, sempre con rispetto. Suo Beppe Tusacciu