Lo Stato inserisce nel Pil ciò che proibisce per legge

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Siamo all’assurdo e stento a crederlo: ora lo Stato vuole inserire nella valutazione del Pil i risultati di quell’economia illegale come la droga e il prodotto dello sfruttamento della prostituzione che, contemporaneamente, proibisce per legge. Il professore ed ex-ministro Giovannini, quand’era presidente dell’Istat, sosteneva che eravamo obbligati a farlo perché ce lo imponeva l’Eurostat. Molti altri studiosi ed esperti contestavano questa impostazione, ricordando che l’indicazione dell’ufficio statistiche dell’Ue riguardava quei Paesi dove sono legali alcune attività illecite in Italia, ad esempio la droga in Olanda e la prostituzione in Austria, Ungheria, Germania e Grecia.

Ora l’Istat torna alla carica, sostenendo che inserire le entrate di queste attività illegali, che pure fanno parte del reddito globale italiano, rispecchierebbe la realtà. Qui siamo all’assurdo. A parte il discorso generale sul Pil, che viene sempre più contestato come ben sa lo stesso Giovannini che fece parte di una big-commissione istituita dal presidente Francese Sarkosy, ed a parte il fatto che quantificare i redditi derivanti dalla diffusione della droga e dalla prostituzione è pressoché impossibile, considerare i due presunti dati significherebbe legalizzare la criminalità che prospera proprio su queste due attività illecite.
Sarebbe fare –ha fatto notare giustamente l’Associazione Nazionale Magistrati– un grande favore alla mafia, alla camorra, alla ndrangheta e loro “colleghe”. Non sarebbe, quindi, il caso, visto che siamo nel semestre di presidenza italiana dell’Ue, il ministro dell’Economia e quello dell’Interno intervenissero a livello europeo affinchè si eviti un clamoroso spot a favore della criminalità e l’Eurostat faccia le sue statistiche senza entrare in campi minati com’è quello sul Pil? Un Pil, oltretutto, che ormai non rispecchia più da tempo la reale situazione economica di un Paese e persino l’Onu preferisce un diverso indicatore.
Comprendo che il premier Renzi ha molte gatte da pelare, ma anche questa mi pare una priorità. Sì, perché la difesa della legalità è fondamentale.