LO STRANO MODO DI INTERPETRARE IL MANDATO ISTITUZIONALE

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Ieri gran gazzarra alla Camera dei Deputati. Lo scontro, alla fine anche fisico, prende corpo quando prende la parola in Aula il Capogruppo della Lega Nord, Reguzzoni per accusare di imparzialità il Presidente della Camera Fini per una sua “uscita”, nel corso della trasmissione TV “Ballarò”, trasmessa martedì 25 ottobre scorso.

Andiamo all’antefatto:   Il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini ha partecipato ieri alla trasmissione di Raitre, Ballarò, dove in un suo intervento aveva citato l’esempio della moglie del segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, “che è andata in pensione nel ’92 a 39 anni”.

A questa affermazione ha risposto il Ministro Gelmini, presente nella trasmissione, esprimendo tutto lo sdegno della maggioranza di governo e suo personale per l’inopportunità del momento, per la carica istituzionale che ricopre, per averla fatta nei confronti di un ministro della Repubblica, peraltro assente. E li un gran battibecco tra il Presidente della Camera ed il Ministro, sino all’estremo, quando il Presidente della Camera, con uno stile ormai sceso al livello dello zerbino del bagno, parafrasando una canzone degli anni sessanta ha detto: “la verità ti fa male, lo so”.

Dopo tutto questo, nessuno poteva pensare che la cosa rimanesse nell’ambito della trasmissione ed infatti, puntuale, in mattinata, Bossi, che ovviamente nera stato informato, avvicinato da un giornalista, alla domanda se fosse a conoscenza di quanto era accaduto nel corso della trasmissione televisiva, ha replicato dicendo che la maglie era andata in pensione nel pieno rispetto della legge vigente e, pertanto, nulla gli poteva essere addebitato. Nei confronti di chi questa storia riesumata nel tentativo di voler tirar gettare fango, Il ministro Bossi, senza nessun riguardo alla terza carica dello Stato, lo ha “mandato a quel paese”.

Ma, quell’episodio aveva ancora ulteriori strascichi: come anticipato, il seguito è avvenuto alla Camera. E’ qui che entra in gioco l’intervento di Reguzzoni: “Quelle di Fini sono dichiarazioni politiche. Cos’atro sono quando dice che il governo si deve dimettere? Al più lui può dire lui può dire il Governo venga a riferire in Parlamento”. E, mentre i deputati della Lega urlavano “dimettiti” rivolti verso il Presidente della Camera. A quel punto la zuffa e la sospensione della seduta.

Lo spettacolo, oltre che irriguardoso nei confronti dei cittadini italiani, ha superato il limite della decenza anche per il fatto che proprio ieri il nostro Paese era al centro dell’attenzione mondiale per la riunione a Bruxelles dove il nostro Presidente del Consiglio stava perorando la causa del risanamento economico del nostro Paese.

Una cosa credo sia chiara a tutti: Fini è l’ultimo a poter dare lezioni di buon comportamento. Le vicende venute a galla durante tutto il percorso della casa di Montecarlo, vedi contratti milionari per lavori RAI affidati ad una società della pseudo suocera che, di tutto saprà ma di spettacolo può garantire per lei.

La cosa migliore, se ne avesse il coraggio, sarebbe quella di scendere in campo senza il paravento istituzionale ma, chi lo conosce sa bene che questo non lo farà mai perché, pur nei suoi limiti, capisce che per lui è finita, gli spazi che gli sono rimasti sono talmente stretti che se alle prossime elezioni si presentasse da solo mai raggiungerebbe il quorum. Allora si che la vita diventa grama. Cosa farebbe, visto che oltre al riparo della politica nulla sa e può fare. Il giornalista? E su quali giornali ha mai scritto oltre al Secolo giornale che era del suo partito?

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