Così, dopo diverse dichiarazioni, speso poco simpatiche nei confronti degli anziani finalmente una voce altamente significativa si è innalzata: “I NOSTRI ANZIANI DA RINGRAZIARE”: è questo il significativo titolo dell’editoriale di Ferruccio de Bortoli sul “Corriere della Sera” di ieri. Merita di leggerlo perché oltre ad essere ben scritto, com’è costume dell’autore, è pieno di sentimento e rende onore ai molti anziani che, in solitudine, senza protestare e con grande dignità stanno affrontando l’emergenza coronavirus. E’, inoltre, ricco di notizie: Ne cito solo alcune : l’età media dei morti di questi giorni è superiore agli 80 anni e per la maggior parte la causa è dovuta ad altre patologie che quelle persone avevano:. Questo – scrive De Bortoli – “” dovrebbe indurre giovani e meno giovani a maggiore prudenza.” Questi anziani “muoiono da soli. E non hanno nemmeno diritto ad un funerale normale”, mentre l”a sofferenza dei loro congiunti è aggravata da un addio molto sbrigativo,brutale , ingiusto”. Ed ancora “tanti anziani erano già soli prima. Oggi lo sono molto di più” , penalizzati dal “distanziamento sociale”, per “le ovvie ragioni di prudenza nei contatti. Se aggiungete che in Italia il 33% delle famiglie ha un solo componente, spesso anziano e che in “grandi città come Milano si arriva al 50% il peso delle tante disabilità è enorme.” Ed, oltretutto, c’è anche, per molti anziani, la “solitudine digitale. Eppure resistono, addirittura -come nei casi citati nell’editoriale, ad un sacerdote che ha organizzato, a Milano, una rete per aiutarli hanno spesso risposto: pensate ai giovani, noi siamo ormai al limite della vita .
Da anziano sento io il dovere di ringraziare De Bortoli per il suo bell’articolo che prosegue in un crescendo di sentimenti come quando scrive: “L’umanità di un popolo si misura dall’attenzione e dal rispetto che è riservato alla terza e quarta età. L’Italia, per fortuna, ha un immenso e diffuso capitale sociale: la rete di solidarietà che è attiva un pò ovunque a sostegno degli anziani per aiutarli a vincere la solitudine .” E l’articolista cita alcuni significativi e confortanti esempi dai quali, purtroppo, sono assenti i vertici governativi che da tempo sembrano ignorare l’esistenza di una così ampia popolazione anziana che, da una parte -i pensionati- aiutano spesso i familiari senza lavoro, e, dall’altra, sono, purtroppo, un grave peso, per quei familiari, se hanno gravi patologie.
Ci sarà qualcuno, tra i politici di oggi, ad impegnarsi in una seria politica a favore della Terza e Quarta Età, dove esiste anche un vasto giacimento, utilizzabile, di professionalità e competenza. come conferma il disperato richiamo in servizio compiuto da Fontana, il governatore della Lombardia, al collasso sanitario, di un big dell’emergenza e medico come il quasi settantenne Guido Bertolaso che stava con la figlia pediatra in un Paese africano a costruire ospedali nel fango e restaurare scuole. Ora avrà un compito quasi impossibile: costruire in brevissimo tempo un ospedale nell’ex-Fiera di Milano. dotandolo di medici, infermieri, attrezzature come i respiratori che la Protezione Civile nazionale non è riuscita a reperire.” Ora – ha detto Fontana – ci aiuterà Bertolaso a trovarli. Noi siamo stati i primi ad essere finiti nello tsunami, ma Roma non lo capisce, mentre fuori dall’Italia l’hanno compreso: la Merkel ha detto che ci aiuterà”. E, forse, con questo aiuto anche quel tanto vituperato Bertolaso e il suo team riusciranno a fare il quasi miracolo di metter sù un nuovo ospedale prima che il contagio del Covid-19 travolga Milano e le sue strutture sanitarie.