Ora Bersani insidia Renzi nei sondaggi leader

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Canta vittoria Matteo Renzi per il sì del Senato alle Unioni Civili , grazie ai transfughi verdiniani dal Pdl , eletti in Parlamento contro la sinistra ed ora, di fatto, nella stessa maggioranza con Speranza , Cuperlo e compagni che, ovviamente, protestano e chiedono un chiarimento del Pd. Esulta il segretario-premier, descrivendo un Paese che, purtroppo, non esiste, per i due anni di un governo a furia di ricorrere ai voti di fiducia per bloccare i dissidenti , senza aver avuto quella di un voto popolare con un Parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte.

Una vittoria di Pirro quella che si sta configurando e potrebbe addirittura avere conseguenze del tutto inaspettate.

Fa, poi, quell’apparentemente pace con i vertici UE  con vistosi abbracci con il presidente della Commissione Junker, con il quale aveva avuto scontri verbali durissimi, ma, contemporaneamente, gli odiati euroburocrati rendono un rapporto su tutti i Paesi dell’Unione  e l’Italia ne esce malissimo al punto che potrebbe “infettare” economicamente, come del resto, sia pure per altri motivi, la Germania, tutta l’Europa. Senza contare che ormai è diventata prassi tenere fuori l’Italia dalle decisioni importanti, anche da quelle che ci coinvolgono direttamente. Vedi problema Libia: noi diamo le nostre basi e le decisioni le prendono USA, Germania, Inghilterra e Francia.

Poi sul piano interno, non va proprio bene qui da noi, troppa disoccupazione, mancanza di competitività, di produttività e un  rapporto debito/Pil che frena la nostra economia,altro che ripresa! Mi chiedo, come si fa a parlare di ripresa quando stiamo in piena deflazione?

C’è da meravigliarsi, quindi, se Renzi  perde in pochi mesi ben sette punti nel gradimento tra i leader. Sì, rimane al primo posto col 41%, ma è insidiato a due incollature, ossia con il 39 addirittura da un redivivo Pier Luigi Bersani, ecco un fatto clamoroso perché ha scalato numerose posizioni insediandosi addirittura al secondo posto, mentre al terzo  con il 36 ecco la Giorgia Meloni, opposizione dura ai renziani come quella del leghista Salvini al 35 ( sarà perché è stato superato dall’alleata e Forza Italia ha recuperato andando di poco sopra alla Lega nei sondaggi che  ha fatto la sceneggiata sul candidato sindaco a Roma ?).

Né il segretario-premier può stare tranquillo dall’ultimo sondaggio secondo il quale  in un ballottaggio  il Pd vincerebbe, ma di pochissimo sia nei confronti dei5 Stelle e sia di un centrodestra Fratelli d’Italia-FI-Lega che, considerati ancora i molti incerti o non votanti  ed il fatto che i forzisti siano in ripresa senza che Berlusconi sia ancora  sceso in capo e lui è uno abituato a recuperare voti.

Tutto questo senza contare i molti problemi italiani, ancora insoluti, e soprattutto la ripresa delle ostilità  da parte della sinistra dem che con Speranza ha già posto il tema di un chiarimento  sulla natura del  Pd e sull’esigenza di un congresso anticipato perché i voti di Verdini e soci  stanno cambiando la natura di centrosinistra del partito. Per ora i renziani rispondono picche con la Boschi che accusa il suo ex-presidente dei deputati di vedere fantasmi. Intanto, però, la Serracchiani, vice-segretario, annuncia un’iniziativa, la prossima settimana per una legge sulle adozioni che recuperi anche la stralciata Stepchild adoption per le coppie gay. Questo malgrado l’impatto negativo venuto dall’adozione Vendola, che è stato il primo atto dimostrativo di ciò che sarebbe stato se fosse passata la le legge con quell’articolo.

Nuovo Centro destra, UDC  e Scelta Civica sono immediatamente insorte, minacciando battaglia dura  soprattutto dopo le accuse agli alfaniani da parte del Family Dey di un quasi-tradimento.  E se Renzi fosse già d’accordo con Verdini  ed una parte del NCd e di quel che resta degli ex-montiani ed accelerasse verso il famoso partito della Nazione, sostituendo con questi, il nutrito gruppo gli alfaniani doc?  E siamo proprio sicuri che l’ex-big di Forza Italia non sia, con i suoi seguaci, l’avanguardia dei berlusconiani pronti a sostituire chi, come Speranza e Cuperlo, hanno già detto che non rimarranno in un Pd trasformato?  Saremmo ad un colpo di scena  tipico del primo Matteo Renzi. Quello delle primarie vinte  con una impostazione moderata , lontana dalle sirene socialiste e vicina a quel partito di centro che guarda a sinistra, cioè alla socialità, come Alcide De Gasperi definiva la Democrazia Cristiana.