QUANTO POTRA’ DURARE IL CONTE-BIS CON LE DIVISIONI TIPO-ULIVO E CON CHI STORPIA L’ITALIANO A FARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI?

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Non hanno neppure iniziato è già cominciano i malumori, almeno così ci informano i telegiornali. Non mi esprimo sulla durata, almeno finchè non ci sarà la fiducia del Senato, data per incerta. Forse sarà la speranza che questo obbrobrio non abbia inizio visto che nessuno può che che questo governo non nasce da una lunga serie di contraddizioni.Ecco perchè già in molti si pongono l’interrogativo di quanto durerà.
Ma, poi, sarà forse, come sostengono alcun, pochi per la verità, che dovremmo augurarci, nell’interesse del nostro Paese, che superi le forche caudine della fiducia in Senato? E’ vero,sulla carta la maggioranza c’è, ma la riunione che oggi si tiene a Bologna, dei grillini insoddisfatti ed orientati al “no” non fa presagire nulla di buono ne è tranquillizzante l’ira funesta di un Salvini, sempre più nervoso e preoccupato anche per i venti di tempesta di casa sua, tentato da giocare la carta del Vietnam parlamentare, del tentare di far crollare tutto al grido di muoia Sansone e tutti i filistei, ossia grillini, Pd ed estrema sinistra.
Non mi pare, inoltre, viatico confortante il precedente governo dell’Ulivo, di prodiana memoria, perchè durò poco a causa delle divisioni interne, ricordate, ad esempio, il ministro ex-magistrato Di Pietro che partecipava alle manifestazioni contro il governo del quale faceva parte? Aggiungete la spada di Damocle sulla testa dell’Esecutivo rappresentata da Matteo Renzi che, avendo la maggioranza nei gruppi parlamentari del Pd, può staccare la spina al Bis-Conte quando vuole, ossia appena sarà pronto con il suo nuovo partito (e Carlo Calenda è partito già con “Siamo europei” trasformato in partito). Questo è il il quadro delle incognite sui giallo-rossi, così come si presenta in questo momento.
Un capitolo particolare dovrebbe essere aperto sulla nomina di Gentiloni ( sulla persona poco da dire, parla anche tedesco ed è scettico sul nuovo governo )a commissario europeo addirittura agli Affari Economici. Facciamo un piccolo passo indietro: credo che nessuno possa contestare che che a vincere le elezioni europee nel nostro Paese sia stato La Lega, anzi, direi, stravinte, per questo, prima che Salvini si ritirasse dalla precedente coalizione governativa, nessuno dei grillini aveva messo in discussione la nomina di un leghista per quell’incarico, era la cosa più logica che si potesse immaginare. Ora vorrei sapere cosa è cambiato, in ragione di quell’incarico, un leghista sarebbe stata la cosa più logica. Invece,
per un Salvini autospeditosi all’opposizione, tutto cambia. Consentitemi una punta di malizia: è indiscutibile che questo governo, se passa, è esclusivamente, nelle mani di Renzi e a questi togliersi la presenza a Roma del massimo concorrente, cioè Gentiloni non poteva che far colpo e condizione sine qua non. Non vi è il minimo dubbio che questa operazione sia frutto di grande scorrettezza, di poco stile, di incapacità di intendere, di attaccamento a quello che salvini con una sua battuta ha definito il poltronificio. Ma, quanto potrà durare questa luna di miele, mentre forti venti di tempesta economica si addensano sull’Italia anche per la marcia indietro della Germania, principale mercato delle nostre esportazioni?
A contribuire su un futuro grigio di questo governo vi è da tener conto anche dell’inesperienza di non pochi ministri che può costituire un handicap, non parliamo, poi, dell’assurdità di un Di Maio agli Esteri, ministero di primo piano in un mondo globalizzato. Qui non c’è solo l’inesperienza, ma anche la scarsa dimestichezza non dico per l’inglese, credo del tutto ignorato dal neo-titolare della Farnesina ma anche dell’italiano come ha testimoniato ieri “ll Messaggero”, riportando un messaggio del ministro ai dipendenti contenente uno strafalcione in italiano, messaggio definito una fake, ma confermato dal ministero. Ad essere rimasti stupiti della nomina sono stati, pubblicamente, i cinesi con un commento dell’agenzia governativa di stampa Xiuhua che ha scritto che Di Maio “non si è mai laureato, ha competenze linguistiche molto limitate ed ha mostrato scarso interesse per le questioni globali nella sua attività pubblica”
Per fortuna la prima trasferta internazionale del trentatreenne neo-titolare della Farnesina non sarà in solitaria accompagnerà, infatti, all’Assemblea generale dell’ ONU, dal 22 al 26 ottobre, il premier Conte che, ovviamente, la farà da protagonista forte delle amicizie con molti big della politica mondiale, poi, se c’è la volontà ed un pò…ci sarebbe un tempo sufficiente almeno per appropriarsi ei primi rudimenti della lingua anglosassone, come, d’altra parte fece a suo tempo il nostro Renzi.
Largo ai giovani, dirà qualcuno: d’accordo, ma un Di Maio sarebbe stato meglio ad un Ministero della Gioventù oppure, perché no, a quella discussa vicepresidenza, dove, anche se accompagnata da quel tal Franceschini, poco danno avrebbero fatto. Possibile mai che nella fitta schiera dei grillini e dei democratici non vi fosse qualcuno almeno bilingue e con un bel master in economia politica con indirizzo internazionale per fare il MInistro degli Esteri ?