SALVINI, DICHIARARE GUERRA AL MONDO NON PAGA

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Per il governo sono giornate intense, siamo allo scontro diretto, forse qualcuno ha fatto notare ai penta stellati che lasciare l’iniziativa a Salvini li avrebbe portati alla loro scomparsa o, quanto meno, ad un ruolo secondario nella gestione della conduzione del Governo. In effetti, Salvini ha avuto gioco facile sino ad ora, l’aver affrontato il problema immigrazione per via diretta è stato non solo il voler mantenere una promessa elettorale ma, direi, la cosa più sentita dagli italiani, un richiamo all’Europa che si era arrogata il diritto di trascurare il nostro Paese verso il quale era possibile fare di tutto.
Salvini, bisogna dargliene atto, anche se in modo rude è riuscito a richiamare l’attenzione sul problema e, oltre ad aver resuscitato l’orgoglio nazionale, ha costretto Germania e Francia a prendere atto che senza Italia non c’è Europa, che il nostro Paese è e rimane uno dei più importanti fondatori della Comunità Europea. Certo, tutto questo comporta anche dei contraccolpi, il rischio più grande è l’isolamento così come questo potrebbe acuire quei segnali di guerra economica che pur non nascendo nel nostro continente, inevitabilmente ci vedrebbe coinvolti, con il rischio di rimanerne schiacciati qualora l’Unione Europea risultasse indebolita dalle faide interne.
Torniamo ai fatti interni: al di sopra o, meglio fra le righe, l’incontro che vi è stato tra il Premier Conte e Salvini, al di fuori dei comunicati ufficiali, ha dato un segnale di richiamo al vice Premier come dire “stai calmo, forse stai esagerando” e lo stesso DiMaio, in sordina con i suoi ministri delle Infrastrutture e della Difesa, hanno messo, quasi, un haut, anticipando uno scontro frontale che non lascerebbe trasparire nulla di buono.
Che sia ormai guerra aperta nessuno può negarlo, ci sono le dichiarazioni ufficiali a dimostrazione che le due componenti della coalizione o, se vogliamo chiamarle come diversamente come sostengono i grillini, le parti in causa del contratto sottoscritto parlano due lingue sconosciute tra di loro: mentre Salvini vola in Austria e prende accordi sulle future posizioni con gli omologhi ministri austriaco e tedesco circa i comportamenti sull’accoglienza e sul blocco dei porti italiani alle navi dei immigrati, proprio DiMaio dichiara Ufficialmente “non vorrei vedere un altro attacco contro il ministro dell’Interno. Non è possibile che noi chiudiamo i porti ad una nave italiana, non condivido tutte le perplessità su quel che accade nel Mediterranea”.
Penso che sia arrivato il momento per la Lega di fare chiarezza. I cittadini hanno bisogno di sapere cosa possono aspettarsi, almeno per il più recente futuro. Se si deve andare a votare lo si faccia subito, vivere con lo stato di incertezza non fa bene a nessuno, gli italiani hanno già vissuto sulla loro pelle situazioni simili e sanno bene che queste non portano nulla di buono, la stessa Lega non deve farsi illusioni, Renzi docet, passare dal 40% al 18% è più facile che il contrario, tanto più che non è detto che il centro-destra sia disponibile alle elucubrazioni di Salvini e ai suoi umori del momento.