SANTA TERESA G. – ELEZIONI AMMINISTRATIVE: UNA SCELTA DIFFICILE?

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Siamo ancora ai colpi di fioretto, all’assaggio sull’attenzione dell’avversario, un passo avanti due indietro, dietro la maschera, l’occhio vigile dello schermitore pronto per portare la stoccata che chiude la partita. Peccato che quella maschera protettiva nasconda la parte più interessante della contesa, lo sguardo. Poi, il pubblico, quello che sempre attento anche quando non conosce le precise regole che fanno della scherma un’arte cavalleresca di antica e nobile tradizione: non è quello che sta apparendo in questo scorcio finale della campagna elettorale amministrativa di Santa Teresa Gallura, il fioretto ha lasciato spazio alla sciabola, le stoccate sono diventati fendenti, il duello sta assumendo la caratteristica della ricerca finale all’ultimo sangue e di cavalleresco non vi nulla. Gli amici son diventati nemici, i nemici in parte si sono intiepiditi e, la constatazione migliore che si possa fare è che tutto questo ha portato ad un rimescolamento delle carte che, forse, qualcosa di buono ne può uscire.
Santa Teresa, un territorio meraviglioso reduce di molti attacchi sconsiderati, un territorio lasciato a se stesso preda dell’ultimo arrivato, di anni di abbandono, frutto di una politica spesso assente, da anni lasciata in mano a chi avrebbe dovuto limitarsi a dare consigli specifici e che ha potuto fare in assenza di limiti.
L’opposizione, in alternanza, quindici anni di blackout, ma, anche le maggioranze, nulla e poco. Ora si va al voto, per il passato poco da recriminare, malgrado l’anzidetto, il cittadino ha votato, di volta in volta ha scelto, quindi, oltre al mea culpa, che dire? E’, che la cittadina merita una svolta, vera, ha bisogno di sognare e poi tornare ad una nuova realtà, a idee nuove, ad un modo diverso di governare, ad un approccio diverso dal passato, ad uno scatto risolutivo che capovolga il vecchio per andare verso il nuovo. Non vi è più tempo per il tirare avanti, ci vogliono nuove idee, i giovani? Certamente, ma, con tanta voglia di lavorare con determinazione, con uno sguardo al passato per non commettere gli stessi errori.
Si era partiti con cinque schieramenti, troppi, ne hanno preso coscienza gli stessi interessati rendendosi conto che la contesa non avrebbe prodotto alcun benessere. Da una parte una scelta più che del capolista, di una linea politica, di una premessa per un nuovo modo di governare, almeno nelle intenzioni. Qualche protesta del vecchio, qualcuna anche scomposta, ma tutto questo fa parte del gioco: diceva un vecchio politico che “il potere logora chi non ce l’ha”, io aggiungerei “Il potere logora chi lo ha avuto e non lo ha saputo gestire”. Appellarsi a eventuali veti aggiungendo espressioni ingiuriose, non paga, e, principalmente non fa bene a nessuno. L’acredine il sentirsi defraudati per una non scelta da parte di chi vorrebbe il cambiamento non significa togliere l’onore ad alcuno, sarebbe sufficiente un: “ho fatto il mio dovere, se dovessi aver commesso qualche errore scusatemi”. Tutto qui.
Dall’altra parte: si parla di ‘futuro’ dove la maggior parte è ‘passato’. Un passato che pochissimo ha brillato, anzi a ben vedere buona parte di quel blackout gli potrebbe attribuire. Il riferimento non ha bisogno di indicazioni specifiche, il contesto complessivo dovrebbe esserne cosciente, un bluff, capita nulla di strano, una scelta sbagliata durata un lustro, pazienza. Poi? Che dire? Un’opposizione sottovuoto, nulla, neppure quando hanno avuto occasione di farla dura, costante, ‘tignosa’, inflessibile, nulla di tutto ciò. Ed ora si legge chi vanta quel periodo per la signorilità che, per carità, mai uscire dai canoni del buon comportamento, ma l’opposizione deve farsi sentire con voce alta e chiara, deve far sentire la propria presenza. Forse, seppur attento cronista, quella voce mi è sfuggita. Dovrò in futuro stare più attento perché ciò non avvenga.
In questa tornata non vi sono né nani né ballerine, solo étoile. In ogni caso, la vedo dura, la battaglia tra contendenti ha ancora una ventina di giorni, i programmi, quelli realizzabili, non il solito ‘libro dei sogni’, saranno quelli che daranno all’elettore la possibilità di valutare per giungere ad una scelta che si spera possa essere la più oculata possibile, la comunità ne ha estremo bisogno, non rimane molto tempo per dare quella svolta che rimetta Santa Teresa G. in corsa per concorrere ad obiettivi che il territorio merita.
Che dire? Buon lavoro a tutti. Maggioranza e opposizione, ognuno nel suo ruolo dia il meglio di se.
Questo è quanto i cittadini si aspettano e con questo spirito sceglieranno coloro che meglio corrisponderà alle loro intenzioni.