SANTA TERESA G. – ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Standard

“Sono ben onorata di non essere condivisa perché legata irrinunciabilmente ai valori che mi contraddistinguono” Sono le parole della candidata alla carica di sindaco della lista civica con orientamento di centro-destra, “Un Futuro Diverso” in risposta ad un comunicato stampa di qualche giorno fa, emesso da un gruppo aderente a Fratelli d’Italia e al movimento indipendentista UNIDOS che fa capo a Mauro Pili.
Certo, non può far piacere questo sparigliamento dei giochi, non assoggettarsi e non riconoscersi in quella lista dove una pseudo rappresentanza di Forza Italia e Lega avrebbero espresso la volontà di occupare un’area, autonomamente, nel caso specifico, a dispetto dei santi.
Era nell’aria, troppi galli a cantare, sparpagliati, con colpi di coda dati come fendenti, non poteva che andare così. Il centro-destra aveva iniziato con tre raggruppamenti uguali nei colori, divisi su valori e quindi su una eventuale composizione di lista, ognuno con la patente in tasca, chi vantava partecipazioni ad alto livello nazionale, chi sosteneva che la parte imprenditoriale sarebbe stata quella vincente, chi aveva ottenuto ‘l’unto del Signore’, poi un gruppo che ama definirsi ‘Destra Storica’ che si identifica con Fratelli d’Italia, dopo aver esperito tutti i tentativi -almeno così si evince dal comunicato- ha deciso di defilarsi declinando ogni possibilità d rapporto con la lista guidata dalla Signora Nadia Matta.
Veramente il primo a dichiarare forfait era stato il gruppo che si definiva venti/quaranta, relativo all’età dei partecipanti tutti giovani imprenditori nei vari settori, capitanati dall’imprenditore Angelo Murineddu e sostenuto dalla Cooperativa Consorzio delle Bocche che svolge una intensa attività di trasporto marittimo passeggeri per la visita degli arcipelaghi de La Maddalena e corsi. Fatti i preliminari, visto che poco si riusciva a quagliare, il gruppo si è disfatto, sciogliendosi nel nulla.
Poi, l’Ing. Giuseppe Poggi, forte dell’appoggio della Destra Storica teresina, lui aderente di Forza Italia da vecchia data, forte dell’esperienza di amministratore degli anni ottanta dove fu assessore e vice sindaco, ha tentato di formare una lista che avrebbe dovuto essere di grande impatto, e in tal senso ha fatto vari tentativi per unificare le forze del centro-destra. L’idea era ottima ma il difetto stava nell’impossibilità di trovare una quadra con il Consigliere Regionale, capogruppo consiliare della Lega nonché vicecommissario regionale dello stesso partito geom. Dario Giagoni. Comunque l’osso più duro era rappresentato dalla autodesignata capolista Signora Matta.
A questo punto, all’Ing. Poggi, rimanevano due alternative, la prima quella di procedere nella formazione di una lista rappresentata dalle forze politiche presenti, cioè Fratelli d’Italia, Unidos, raggruppamenti ufficiali, poi molti aderenti a Forza Italia, sardisti, ed altri indipendenti; la seconda, quella che poi è stata scelta: ritirare l’idea.
Così la Signora Matta rimaneva sola nella competizione ma, ovviamente, non era pensabile che quei gruppi spontanei che hanno preferito tirarsi indietro piuttosto che entrare in competizione per pescare nello stesso barile, lasciando campo libero, distinguendosi però ufficialmente dal raggruppamento che è rimasto solo a rappresentare il centro, visto che la Lega mai ha dichiarato la sua posizione di schieramento.
Certo è che la destra storica teresina non ha digerito il comportamento di coloro che si arrogano il diritto di rappresentanza, seppur dietro la copertura di una ‘civica’, del centro-destra, così come i venti/quaranta che si sono dispersi, questi, tutti, quasi sicuramente voteranno per la lista opposta, anzi, ascoltando le varie voci, sembrerebbe che la destra storica abbia preso qualche contatto con i rappresentanti dell’altra lista, qualcuno che si dice meglio informato assicura che, addirittura, si sia aperto un dialogo costruttivo. Se quest’ultima parte del discorso risponde al vero, allora si spiegherebbe il nervosismo che impera nella Signora Matta che rischia il suo diverso con dubbio futuro.