SANTA TERESA G. – LE DIMISSIONI DI GIANNI PAGGIOLU

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Ho letto sulla stampa locale, senza grande sorpresa, delle dimissioni dell’Arch. Gianni Paggiolu da assessore alle Opere Pubbliche e Cultura del Comune di S. Teresa Gallura. Sin dall’annuncio della sua partecipazione esterna, da cittadino, l’ho considerata, quanto meno anomala, se non fuori luogo.

Presenza anomala perché Santa Teresa aveva bisogno di “nuovo” dopo il quinquennio sabatico dell’Amministrazione Bardarzellu ed i danni di quella che la ha preceduta, della quale faceva parte lo stesso Arch. Paggiolu, anche allora con incarico di responsabilità. Per questo, si da allora ritenevo che  quella presenza poteva solo rappresentare un ingombro alla necessità ed al desiderio di cambiamento cuii cittadini aspiravano e per il quale hanno dato consistente fiducia alla lista guidata da Stefano Pisciottu.

La Giunta Pisciottu non ha certo bisogno di una difesa di ufficio, sembra però che i motivi addotti dall’Assessore dimissionario, poco o nulla abbiano a che fare con la conduzione dell’Amministrazione. Secondo Paggiolu – riporto quanto virgolettato da L’Unione Sarda-: “Non c’è stato l’annunciato cambio di rotta sul fronte della gestione urbanistica, è venuto meno il clima di collaborazione e reciproco impegno, con ruoli poco rispettati e confusi”.

Se questi sono i reali motivi che hanno spinto alle dimissioni l’ex Assessore, sembrerebbero abbastanza scarsi. Sembrerebbe piuttosto che il motivo sia dovuto più al fallimento delle aspettative che erano state riposte non solo nel tecnico ma anche nel politico che, proprio per la fiducia che era stata accordata alla sua funzione, abbia travisato il motivo di collaborazione che viene richiesta in questi casi, con la presunzione di essere il Deus ex machina, perno sul quale avrebbe dovuto ruotare una Giunta satellite.

Almeno, questo è quanto traspare dal comunicato firmato da tutti gli eletti della maggioranza che ha espresso la Giunta  Pisciottu. In quel documento scrivono: “Riteniamo che se si ha la volontà di cambiare le cose occorre mettersi in discussione, scendere dal piedistallo della teoria dotta e camminare in mezzo alla gente, affrontando con impegno e serietà i piccoli e grandi problemi di tutti i giorni…”. E proseguono: “Non farlo significa trovarsi fuori dalla realtà, dimenticare che la vera essenza della politica deve essere il raggiungimento del bene comune…..”.

 A parte la presa di posizione espressa nel documento che è stato citato e sul quale viene anche elencata l’attività svolta in questo scorcio di amministrazione, cosa non indifferente  tenuto conto delle difficoltà dovute ad una crisi economica, fardello che pesa principalmente sugli enti locali, a Santa Teresa qualcosa si è mosso, si ha la sensazione, almeno, che ci siano le premesse per riportare il paese ad uno stato accettabile. Ci sono tante cose da fare ancora e tutti ci auguriamo che sia possibile attuarle. Santa Teresa è paese turistico per eccellenza ed è sullo sviluppo verso quella direzione che vi sono tutte le aspettative, dove tutti confidiamo, venga rivolta l’attenzione degli amministratori.

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