SOLINAS: LA GIUNTA, UNA SCOMMESSA – sarà il conto dei petali della margherita a decidere.

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Che io sappia, in Sardegna non abbiamo allibratori, in questi giorni farebbero affari d’oro proponendo scommesse sulla formazione della Giunta della Regione.
Come mai si è arrivati a superare i settanta giorni senza riuscire a comporre un Organo tanto importante quanto semplice, dopo una elezione stravinta dalla coalizione di centro-destra.
Ebbene, c’è chi le chiama palle, io preferisco attributi, a Solinas, sembra difettino proprio quelli/e in qualità e peso, nel frattempo succede di tutto e di più senza che la voce di questa Regione riesca a far sentire almeno uno squittio dove ci vorrebbe un ruggito.
E’ triste dover ammettere di essere d’accordo con DiMaio, ma, purtroppo, bisogna ammetterlo, seppur sottovoce, quando dice: “ La Sardegna è ostaggio di una guerra fra bande di centro-destra”, in un certo senso non possiamo che essere d’accordo con lui, sottolineo, in certo senso perchè chiamare “bande” quelle composte da elementi punto zero, significa dare un ruolo a chi, in effetti, almeno numericamente non lo ha. Si voleva dare un senso politico all’allargamento di un’area, senza mettere in conto che, secondo un antico detto, “da dove non c’è, nulla può uscire”.
Salvini: nulla gli importa della sardegna, lui naviga su livelli molto più alti, gli serviva un risultato elettorale da ottenere per dare maggior peso alla sua azione nazionale e oltre, ha affidato ampio mandato ad alcuni personaggi di scarso livello facendoli crescere con la sua costante presenza, e dai, lì a promettere di tutto e di più, ben sapendo che poi, quando si presenta il conto, la colpa è sempre degli altri che non pagano.
Quì da noi, trattandosi di vecchi conti lasciati in sospeso da una precedente amministrazione tanto acculturata quanto inefficiente, era necessario pagarli subito quei debiti, chi deve farlo? Solinas? Non riesce neppure a mettere insieme una dozzina di persone, figuriamoci…! Il suo commissario? Diciamo, buono per una campagna elettorale, ma, per il resto? Il suo vice, lasciamo perdere, tempo sprecato. Ed ancora, Solinas? Chi, l’uomo che aveva dichiarato che per poter fare la Giunta era necessario presentare i curricula dei pretendenti gli assessorati, dimenticando che il suo era talmente scarso da essere oggetto di discussione. Gli altri: qualcuno a titolo strettamente personale avrebbe anche le qualità ma i numeri gli fanno difetto e l’equazione diventa difficile da risolvere.
Non voglio fare un salto al passato, preferisco tenermi il torcicollo che mi impedisce di voltarmi, bisogna guardare avanti, però come posso fare a non pensare ai Paolo Dettori, ai Soddu, agli Abis. ai Rojch e tanti, molti altri ed ora ci ritroviamo a parlare di Salvini che ci ha regalato Solinas, Zoffili, e non fatemi dire di altri, vi prego. La Sardegna, con i problemi che incombono, non merita certo questo affronto. Eravamo in tanti a pensare che dopo Soru, Cappellacci, Pigliaru, il fondo fosse stato ampiamente toccato e che non vi fosse necessità della spinta dal basso per tornare a galla, oggi, invece, dobbiamo prendere atto, “il fondo”, ci lega, ci trattiene, l’aria sta venendo meno e noi, tutti i sardi, la Sardegna, sta annegando nei problemi che una classe politica imbelle continua a non vedere al di là delle poltrone cui aspirano, senza rendersi conto che i loro lati “B” non sono né adatti nè sufficientemente validi per occuparle.