Tra i nemici di Renzi ci mancava solo la Chiesa.

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In fatto di nemici Matteo Renzi non si fa mancare nulla. Ho voluto fare una breve riflessione: con i sindacati è rottura da un pezzo, con la magistratura   ha superato persino Berlusconi, con varie categorie è in conflitto, mettete lì anche l’alta burocrazia, con l’Unione Europea è “lotta continua”, pur tra baci e abbracci con i big  dopo accese discussioni, diciamo veri e proprio scontri, con una parte del suo partito è in conflitto perenne e alle opposizioni da solo schiaffi mettendo la fiducia su riforme istituzionali che richiederebbero invece larghe maggioranze e interpretando la democrazia a modo suo. Di recente persino il suo super sponsor  Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica (si, quello del colpo di stato), l’ha duramente attaccato, addirittura intervenendo al senato per contestare, con toni pesanti, la decisione renziana di affidare ad un privato senza concorso la gestione dell’importante centro scientifico che, con relativi cospicui finanziamenti, sorgerà in una parte dell’area dell’ex-expo.

A me è sembrato un messaggio condiviso anche da altri ex-sponsor. Comunque rimane la chiesa cattolica che era rimasta diciamo neutrale, non esprimendo, cioè, elogi o critiche.

Con la legge sulle unioni civili, tale neutralità è finita. Prima c’è stata la presa di posizione molto forte del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Galantino, molto vicino a Papa Francesco e generalmente cauto e moderato, il quale aveva duramente criticato, come il teologico mons. Forte, il governo per aver posto la fiducia sulla legge, impedendo la discussione degli emendamenti.

Matteo Renzi aveva risposto con arroganza ai vescovi, dicendo in tono di sfida: ”ho giurato sulla costituzione, non sul vangelo” poi aveva affidato alla Boschi e non al ministro per la famiglia, il centrista Costa, il tema delle adozioni, che contiene anche la stepchild adoption, ossia la facoltà per le coppie gay di adottare il figlio di uno dei due partner, stralciata dalla legge perché contrari gli alfaniani. Inoltre, rispetto alle critiche dello stesso Costa perché alcuni magistrati, interpretando la legge esistente sulle adozioni, avevano di fatto applicato la stepchild adoption, aveva preso posizione, non smentito dal premier, il ministro della giustizia Orlando per il quale è giusto che i magistrati interpretino le leggi, se aggiungete che il leader della sinistra Pd speranza ha dichiarato: ora andremo avanti approvando quel tipo di adozione  com’era nel programma elettorale del nostro partito, Alfano se ne faccia una ragione”, avrete il quadro della sfida renziana.

Ora che si tratti, come credo, o no di una manovra del segretario-premier per andare al voto anticipato prima del referendum d’ottobre. Considerato che il capogruppo alla camera degli alfaniani Lupi ha detto: ”salterebbe la maggioranza”, rimane il fatto che il cardinal Bagnasco, nella relazione all’Assemblea dei Vescovi Italiani, non ha  duramente criticato il ricorso al voto di fiducia, ma addirittura la legge sulle unioni civili. Ha detto “sancisce di fatto un’equiparazione al matrimonio e alla famiglia” “le differenze sono dei piccoli espedienti nominalistici e artifici giuridici facilmente aggirabili in attesa del colpo finale dell’utero in affitto”. E tanto per far capire che anche Papa Francesco è su questa lunghezza d’onda ha ricordato la dichiarazione congiunta del pontefice e del primate di Mosca Kirill all’Avana, nel febbraio scorso, sulla famiglia che “si   fonda tra uomo e donna”, esprimendo ”rammarico” perché “altre forme di convivenza siano ormai poste al livello di questa union” snaturando lo “stesso concetto di paternità e maternità”.

In sostanza, un attacco al governo a tutto campo, anche perché il cardinal Bagnasco ha sottolineato che la disoccupazione è a livelli insostenibili, la povertà investe quattro milioni di italiani, la denatalità richiede urgenti interventi a favore delle famiglie, la corruzione imperversa.

Ora Matteo Renzi non avrà giurato sul vangelo, ma la sua storia personale, il suo passato facevano sperare che almeno rispettasse il vangelo, invece non è facile dar torto a quell’importante cardinale che mi disse: Renzi ci ha voltato le spalle. “Ed anche sul fatto che il premier ha giurato sulla costituzionale siamo proprio certi che le unioni civili non l’abbiano di fatto violata e, in particolare, la tanto sbandierata riforma costituzionale sia davvero nel solco della suprema carta frutto, non come l’attuale riforma, di una maggioranza (esigua al Senato) uscita da una legge elettorale incostituzionale e non già di una ampissima maggioranza che, come ha ricordato Agostino Giovagnoli, con tante forze diverse e tanti settori differenti che trovarono la loro unità”?