Un fine anno con Il monito di Mattarella soprattutto ai politici

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Siamo arrivati alla fine dell’anno, quindi tempo di bilanci: un 2016 che definirlo travagliato sembra un eufemismo e non mi riferisco al nostro Paese, le ultime uscite di Obama sono quanto di peggio si possa immaginare in campo internazionale, una azione squallida e scomposta quella rivolta verso un Paese verso il quale bisognerebbe avere un po di rispetto e non farne uso per diatribe interne e per dare uno spettacolo che mai nessun Presidente degno di tale nome abbia mai dato. Forse neppure la signora Clinton credo sia stata d’accordo ad arrivare a questo punto. Ammesso che vi siano state infrazioni, Obama avrebbe fatto una miglior figura se il vecchio Presidente avesse lasciato al nuovo la soluzione del problema.

Ma, noi è bene che badiamo ai nostri di problemi che, purtroppo non sono pochi e di poco conto, comunque,

S’è confermato un positivo punto di riferimento in una fase estremamente delicata della nostra vita nazionale, il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ha ricordato a tutti, in particolare ai politici, ai mezzi di comunicazione ed al sociale, che “chi diffonde sentimenti di inimicizia o, addirittura, di odio agisce contro la comunità nazionale e si illude di poterne orientare la direzione” perché quell’odio “penetra in una società, la pervade”. Sì, dunque, alla dialettica, ma che sia “corretta e seria quanto più grandi e impegnativi e talvolta drammatici sono i problemi che vanno affrontati”.

Quanti ed urgenti siano il Capo dello Stato li ha indicati nel suo intervento alla cerimonia dello scambio di auguri con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile. E lo ha fatto richiamando in particolare i politici al dovere di affrontarli e risolverli, ecco il duro monito nei confronti di chi guarda solo ad elezioni anticipate che quei problemi aggraverebbero. “Di fronte alle difficoltà di tante famiglie –ha detto-, di fronte a  giovani che non hanno possibilità di programmare la propria vita perché non trovano lavoro, di fronte a chi lo ha perduto o a chi lo ha sottoretribuito, di fronte ad un’ampia area di povertà…occorre rispetto e, quindi, un confronto di proposte con adeguate elaborazioni”.

Ho voluto citare questo lungo passo perché è estremamente significativo  accompagnato com’è dalla sottolineatura che il nuovo governo è “nella pienezza delle sue funzioni” ed oltre a cercare di “facilitare il lavoro parlamentare riguardo alla legge elettorale” che abbia un consenso più ampio della maggioranza, ha “il compito e il dovere di farsi carico dei tanti problemi presenti. E li ha così elencati: “dall’avvio della ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto alla condizione economica del Paese e, nel suo a, bit, al ruolo degli operatori nei mercati; dalla sicurezza del risparmio affidato al sistema bancario, all’occupazione; dalla gestione del complesso fenomeno migratorio, ai rilevanti impegni internazionali dell’Italia” che Mattarella ha citato in dettaglio, specificando che “sono in giuoco il ruolo e il prestigio dell’Italia”.

Cosa avrebbe potuto dire di più a quei  vocianti politici che chiedono elezioni anticipate subito, che al dialogo preferiscono l’odio e, in non pochi casi, il turpiloquio? Molti dovremo attentamente leggere questo intervento di un Presidente della Repubblica che ha voluto anche dare un messaggio di speranza  dicendo che dobbiamo, sì, “prepararci a sfide nuove”, ma “il nostro Paese –la nostra società nel suo insieme – è capace di superare passaggi decisivi: talvolta fatichiamo a riconoscerne i pregi e ci fermiamo a sottolinearne soltanto lacune e pigrizie che, ovviamente, è bene indicare”. Da qui  la sottolineatura che, dinnanzi a gravi emergenze, sono emerse “tante energie positive”, tante “forme di solidarietà”, dimostrando “ancora una volta quanta vitalità vi è nei nostri territori, nella nostra cultura, nella nostra economia”, quanto grande sia il valore volontariato.

E’ stato, questo  di Mattarella, il miglior riconoscimento a quell’Italia maggioritaria che non cede alla rassegnazione, che ha tante eccellenze anche se ignorate dai mass media e che s’impegna quotidianamente, spesso in una difficile lotta per l’esistenza, ma anche consapevole del “privilegio di vivere e di operare in Italia” come ha detto il Capo dello Stato.

Peccato che quelle eccellenze cui fa cenno Mattarella siano state trascurate per questo governo che più che l’Italia, sembra voler rappresentare solo Renzi.

In ogni caso se ne renderanno conto le classi dirigenti italiane e, soprattutto, i politici troppo  distanti dal Paese reale, troppo presi nella loro referenzialità e in discutibili e presunti interessi di parte?

Per oggi …facciamo vacanza auguriamoci reciprocamente gli auguri più belli che il 2017 sia portatore di progresso, di serenità e pace per tutti. Auguri.