UOMINI, MEZZ’UOMINI, OMINICCHI, PIGLIANCULI E QUAQUARAQUA’

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Permettetemi di “rubare” le parole di Leonardo Sciascia, del quale riporto un breve brano del suo romanzo “Il giorno della civetta”.
Il celebre scrittore così scriveva: “Io ho una certa pratica del mondo, e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando)pigliainculo e i quaquaraquà.
Dopo questa premessa consentitemi di passare alla cronaca, quella che in questi ultimi tempi, in tutte le ore del giorno e parte della notte, ci ammorba con le solite cose che hanno perso pure il modo della normalità, questo senza considerare i social, dove l’insulto semplice è quasi diventati un complimento e chi non ne riceve viene considerato “un nulla”. Come al solito i “leoni da tastiera” ormai non si limitano ad essere tutti grandi allenatori di calcio, sono diventati pure esperti strateghi della politica. Ma,come poteva essere diversamente dal momento che la dimensione dei leader è arrivata al livello che il nostro mentore Leonardo Sciascia ha così ben definito le categorie? Non mi soffermo ad indicare la collocazione dei nostri, ritengo che non ci voglia grande acume per mettere ognuno al suo posto.
Al punto in cui siamo, non mi sembra proprio più una manovra elettorale organizzata per un voto in più, Questa volta è scontro vero, credo che mai si sarebbe permesso, un big serio come Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed uomo di fiducia di Salvini, che in una intervista ha attaccato i grillini pesantemente e dice direttamente al Premier di passaggio che non è più il garante perchè si è schierato con i pentastellati.
Si aspettava il CdM di lunedì terminato senza nulla di fatto, nulla sul decreto di sicurezza bis, nulla su quello della famiglia che DiMaio aveva dato per fatto. Mentre scrivo, continuano gli insulti tra i due galletti e il Premier che continua a minimizzare il fatto che il Consiglio dei Ministri che è andato avanti sino a notte fonda non ha dato rilievo all’assenza di Giorgetti che avrebbe dovuto essere l’estensore del verbale della riunione, mentre quell’assenza a un peso ed un significato chiarissimo, la conferma delle sue affermazioni catalogando Conte di essere passato armi e bagagli nelle truppe cammellate di Grillo, quello che si è permesso di dire nei confronti del Ministro dell’Interno che se fosse per lui lo prenderebbe a calci e lo avrebbe mandato a lavorare.
Credo sia normale chiedersi come sia possibile andare avanti in queste condizioni. Immaginiamo per un momento se domenica prossima ci fosse uno sconvolgimento rispetto i sondaggi , è bene ricordare che rappresentano una esigua minoranza, se questi stabilissero che tra i due contendenti non c’è più una maggioranza, ci sarebbe crisi? Se, stando ai sondaggi non del tutto credibili perchè troppi elettori non sanno ancora chi scegliere, vi fosse il ribaltamento rispetto alle elezioni “politiche” nella Lega, anche dinanzi alla
rivolta del Nord contro il governo, la forte pressione esistente per mandare a
casa Conte e suoi compagni porterebbe alla crisi anche nella prospettiva di una
vittoria del centrodestra come è avvenuto nei turni parziali regionali: Inoltre gli ortodossi grillini, capeggiati dal presidente della Camera Fico e sostenuti da Alessandro Di Battista che non si è candidato e non ha fatto campagna elettorale se non qualche battuta anti-Salvini potrebbero venire allo scoperto addirittura con una scissione (la mega-intervista di Grillo al supplemento del “Corriere della Sera” è illuminante in proposito) . ed anche in questo caso sarebbe crisi certa visti i numeri risicati che i giallo-verdi hanno al Senato: Se, per caso infine, la Lega non avesse quel risultato indicato di sondaggi ed il M5Stelle recuperasse e di molto lo svantaggio
sarebbero i leghisti a convincere Salvini a mettere in crisi Conte: Come ha tentato di fare, con la sparata di Giorgetti, ossia leghisti di Palazzo Chigi, e con il ricatto: o votate il decreto sicurezza bis o è crisi. Una crisi che, a distanza di poche ore dal voto europeo,non conveniva a nessuno dei due contendenti: Da qui il rinvio del Consiglio dei Ministri che ha fatto crescere l’importanza delle elezioni europee sia per il valore continentale, ossia il rinnovamento dell’UE, non la sua distruzione, dunque sconfitta dei sovranisti,sia per il rilievo italiano.(crisi di un governo che sta devastando l’Italia e probabile ritorno della Lega a più miti consigli, facendo prevalere le impostazioni degli Zaia e dei Fontana.
Per tutto questo è un grave errore disertare le urne: non sono pochi coloro che dicono: non vado a votare perchè non esiste una vera alternativa: si possono, però, scegliere le singole persone grazie alla preferenza e, comunque, credo sia sempre meglio “tapparsi il naso” e votare , evitando di delegare agli altri il nostro futuro. Non erano pochi, ad esempio, coloro che, nella Prima Repubblica, votavano DC per il timore del Comunismo e lo facevano “turandosi il naso” secondo la felice espressione montanelliana. Così facendo, però, salvarono l’Italia ed oggi antichi avversari dello scudo-crociato, ammettono di essersi sbagliati, dicendo che “è meglio morire democristiani” .