GRILLO SI RIPRENDE I PIENI POTERI

Standard

 

Sono sempre stato convinto che i pentastellati avrebbero sclerato partendo dal loro interno, immaginavo che prima o poi sarebbe successa qualche cosa che avrebbe fatto saltare il tavolo. In effetti pensavo che la resa dei conti sarebbe avvenuta al momento di parlare  di candidature: dover fare una scrematura obbligata degli attuali parlamentari, qualche effetto deflagrante non poteva essere evitato, d’altra parte, la riforma del Parlamento, di cui loro hanno sempre vantato la loro primogenitura, con  la sua drastica riduzione dei seggi era li a rendere difficile qualsiasi scelta. Mai si poteva supporre che fosse la Magistratura a anticipare i tempi. 

Qualora si arrivasse a una scissione, si potrebbe ben dire che, con i due schieramenti, si raddoppia la possibilità di proporre più candidati, il che non sarebbe poca cosa.

Veramente chissà se si arriverà o meno ad una scissione, vi è però da dire che il Movimento, cresciuto al di sopra di qualsiasi aspettativa, rappresenta al suo interno, anime di natura totalmente diverse che nessun collante può mantenere insieme senza che, prima o poi, si arrivi ad una resa dei conti, neppure la poliedricità di Giuseppe Conte riuscirebbe a tenerle insieme.

Ecco che la sentenza del Tribunale di Napoli giunge a pallino per anticipare.

Giusto la posizione di Grillo  che con una dichiarazione che lascia pochi spazi, stoppa tutti, quasi a voler imporre una pausa di riflessione. La dichiarazione: “La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata. In questo momento non si possono prendere decisioni avventate, promuoverò  un momento di di confronto anche con Giuseppe Conte, nel frattempo invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”.

Dice bene Grillo: stop alla belligeranza ma, oramai il dado e tratto, la guerra è aperta e la scissione sembra inevitabile, questo con grande dispiacere di Enrico Letta che vede saltare quella alleanza, che riteneva cosa fatta a tutto suo vantaggio, tutto con la malcelata gioia degli ex renziani e dello stesso Franceschini, che insieme rappresentano la maggioranza  del PD.

A questi ineluttabili fatti si aggiunge, tanto per far riflettere Letta, la battuta di Matteo Renzi che ha intitolato un post sui social: “Stelle cadenti” e aggiunge: “Il Prof. Conte ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle, con la stessa chiarezza con cui scriveva i DPCM. Il risultato è l’esplosione del Movimento, e volta non c’è nemmeno stato bisogno di combatterlo, ha fatto tutto da solo”. 

I SONDAGGI DI PAGNONCELLI

Standard

 

Con il trascorrere delle feste la politica è rientrata nel vortice delle scadenze immediate e future, lo scenario prende forma: è questione di giorni ad affrontare il problema del Presidente della Repubblica, Mattarella nel suo saluto di fine anno non ha escluso una sua rielezione, non lo ha potuto fare per rispetto alle prerogative del Parlamento che è libero di rivotarlo, così non resta che seguire gli sviluppi della politica rimanendo alle previsioni, ai movimenti, quelli aperti  e quelli dietro le quinte. Una cornice che deve essere riempita da un’opera che si sta delineando, un’ombra ancora indistinta, in attesa che la figura appaia in tutta la sua interezza.

Chi osserva e lì, cerca di anticipare i tempi per capire, tenta di allargare quelle ombre per far emergere un volto, un ritratto più chiaro, il futuro di un Paese, il nostro.

Nel tentativo di dare una forma al futuro, Nado Pagnoncelli ha dato dei sondaggi che il Corriere della Sera ha pubblicato nel suo ultimo numero di fine anno 2021. Il sondaggio seguito da un suo discorso esplicativo, rafforza quello che da tempo cerco di trovare nel mio immaginario, arrivando ad una quasi convinzione: Matteo Renzi, il vero stratega, quasi l’unico a proporre un discorso politico vero. Come nel passato, non dobbiamo mai dimenticare ciò che è stato, Sergio Mattarella fu eletto Presidente sette anni or sono e fu Renzi a tirarlo fuori dal cilindro: chi segue i fatti politici non ha certo dimenticato che in pectore era Prodi che fu fatto rientrare in Italia da un viaggio all’estero.

Che nei suoi colloqui politici vi sia anche quello del Presidente da eleggere, non vi è dubbio, anche se, e Pagnoncelli ne fa chiaro segno, non viene trascurata la politica futura quella che chiama “il fattore centro”, quello che nessuno vuole ammettere, pur riconoscendo essere il loro incubo, a destra e sinistra.

L’analisi di Pagnoncelli, tutta politica, quindi rivolta verso gli scenari futuri del nuovo Parlamento, attraverso i numeri dati dal sondaggio porterebbe a certe conclusioni: “il centrodestra alle urne batterebbe anche una coalizione “allargata” afferma oggi Pagnoncelli  e aggiunge  “Ma c’è il fattore centro” e specificando nel soprattitolo “Gli scenari. L’incognita del centro”, dimostrando, i numeri dati dal sondaggio, che una “coalizione composta da Forza Italia aggregata a due liste centriste (Azione e piu’ Europa – Italia viva, Coraggio Italia e Noi con l’Italia) si otterrebbe un pareggio tra la coalizione giallorossa accreditata di 182 seggi alla Camera e 90 al Senato e quella tra la Lega e Fratelli d’Italia che si attesterebbe a 181 seggi alla Camera e 91 al Senato .Ago della bilancia la coalizione di centro che otterrebbe 35 deputati e 16 senatori”.

Questo sta a dimostrare che la strategia di Renzi non è tatticismo, ma tentativo reale con il “fattore centro” capace di cambiare la politica italiana, dando finalmente stabilità governativa grazie ad una alleanza con un Pd epurato dall’estrema sinistra e con un Bonaccini al posto di Enrico Letta alla guida del Pd, governato da ex-renziani e franceschiniani.

In sostanza, quel che a taluno sembra fantapolitica pare trovare ulteriore suggestione dall’analisi odierna di Pagnoncelli

Si potrà osservare: e la Lega ?  Non ha ragione Carlo Tarallo che su “Verità ”  titola: “Con il Covid e il Colle il Pd vuole spaccare l’asse di centrodestra” e “sbattere fuori la Lega dal governo “?

Non direi,  Salvini è della partita e preferisce giocarla andando all’opposizione (ma concordata e, quindi, benevola) di un nuovo governo guidato da un politico in modo da recuperare voti dalla Meloni che insiste sulle elezioni anticipate , sostenendo: “No al bis di Mattarella: E dopo il Colle c’è il voto: urne anticipate anche se non verrà scelto il premier”, ossia anche se Draghi rimanesse a Palazzo Chigi, se non è “grande illusione  questa ditemi cos’è” , sapendo bene che a partire proprio da Salvini, Berlusconi, i grillini e la maggioranza dei parlamentari dem si intende finire regolarmente la legislatura?

In tutti questi giochi, attenti, in fondo il mazziere rimane Renzi con il preciso intento di un grande centro che altro non sarebbe che il risorgere di una nuova Democrazia Cristiana.

BT

 

 

 

DEL DOMAN NON V’E’ CERTEZZA

Standard

Lorenzo il Magnifico, in occasione di un carnevale, componeva una memorabile quartina della quale mi piace prendere l’ultima rima: “del doman non v’è certezza”. Nell’antivigilia dell’inizio del nuovo anno, a pochi giorni dalla elezione del nuovo Capo dello Stato, la rima del Magnifico non poteva essere più appropriata. Nel nostro parterre politico ormai sta succedendo tutto e il contrario di tutto. La pandemia sembra essere un diversivo, un paravento dove dietro succedono le cose più incredibili.

Andiamo con ordine: coloro che erano alleati non si capisce se lo siano ancora, almeno per quanto riguarda il nuovo inquilino del Quirinale. Ve lo immaginate Letta e Conte divisi sull’uomo e uniti dal terrore di Renzi. Qualche velinista solitamente ben informato sostiene che l’ex sindaco di Firenze abbia una trattativa avanzata co Salvinie DiMaio e persino con Berlusconi, anche se quest’ultimo che non si fida di nessuno, gioca su due tavoli: sostenere Draghi al Colle con l’accordo di un Presidente del Consiglio politico che dovrebbe portare a termine la legislatura con una nuova maggioranza dove la Lega andrebbe all’opposizione con una sguardo benevolo verso il governo in modo da recuperare un po di voti dalla Meloni.

Fantapolitica? Pe ora ci può pure stare anche se ormai i nodi stanno arrivando al pettine, l’unica speranza per il popolo italiano e che la sorpresa non sia tale da spaccare il Paese.

A tutti, Amici e Lettori i migliori auguri per un Anno 2022 portatore di cose belle.

BT

 

 

IPOTESI AZZARDATE – COSA DIRANNO I PROSSIMI MESI?

Standard

Iniziare con il condizionale ma, allo stato delle cose, diventa quasi un obbligo.

Sarebbe veramente una beffa se dopo tanti anni riprendesse vita quel “patto del Nazareno” che vedeva il giovane Matteo Renzi con il maturo Silvio Berlusconi, stretti in un abbraccio che se avesse preso corpo allora, forse Silvio sarebbe stato a godersi la sua pensione dorata, coccolando o facendosi coccolare da uno stuolo di nipoti e nipotini in qualcuna delle sue splendide residenze.

Ciò non fu allora, tutto potrebbe riprendere corpo oggi. Ora come allora, a fare la storia del nostro Paese potrebbero essere dei personaggi che, almeno per il fine potrebbero avere una certa somiglianza: da Luigi Gedda ai Letta. Oggi più di allora i tempi sarebbero maturi e quelli che erano sogni diverrebbe realtà.

Un mio carissimo amico sempre ben informato scrive in una ‘velina’: “ll fatto è che l’endorsement vaticano nei confronti di un partito che si ispiri alla dottrina sociale della Chiesa e riunisca le scarne membra dei politici cattolici divisi in una diaspora che li rende insignificanti e, dunque, di un nuovo centro, al quale stanno lavorando in molti ad iniziare da Matteo Renzi, sta terremotando tutti gli attuali partiti, soprattutto quelli che costituiscono la maggioranza a sostegno di Draghi che sta osservando con calma olimpica le loro manovre e manovrette nell’incertezza se convenga farlo rimanere a Palazzo Chigi o mandarlo al Quirinale proprio mentre anche nelle file ex-renziane del Pd aumenta la tentazione di votare per il Colle Silvio Berlusconi per poi volgere verso il nuovo centro.”

A vederle così, di primo acchitto, queste ipotesi avrebbero dell’assurdo, poi a ben riflettere, appare una luce: come allora, dopo una guerra mondiale, disastrosa, con la scelta repubblicana, Pio XII, il Papa di allora, schierò la Chiesa verso un Partito Cattolico e ciò che era dato per scontato non lo fu e la Democrazia Cristiana divenne primo partito nel Paese e in Parlamento. Ora, forse per un patto non scritto tra ‘fidali’, mentre incombe ed imperversa nel nostro pianeta una gravissima pandemia, Papa Francesco (1936) auspica l’unità dei cattolici nella politica italiana e, pur non dicendolo apertamente, lascia intendere che per rappresentare quella linea, nessuno più di Forza Italia (quindi Berlusconi, 1936), può rappresentare quella forza moderata, fondamentalmente cattolica che, attraverso un ampio disegno, potrebbe arrivare a Draghi attraverso Renzi e garantire, nelle previsioni, i prossimi venti anni.

Per ora fantapolitica ma, le fondamenta potrebbero vedersi nei prossimi mesi a venire, il resto diverrebbe solo logica.

BT

LA MISERICORDIA DI DIO

Standard

Spesso capita di ascoltare senza alcuna volontà di sentire. Qualche giorno fa, sono fermo in attesa di un mio turno, chi mi precedeva chiacchierava con un’altra persona a voce normale, quel tanto che chi stava vicino non poteva non sentire, ebbene uno di questi ero io. “haI sentito l’omelia di Don Francesco -diceva uno- gliele ha cantate”: “Hai sentito? -dice l’altro- E’ stato forte, un’enfasi che pochi hanno. Ha dimostrato veramente coraggio, gliele ha cantate di cuore”. Perché nasconderlo una certa curiosità c’era, deformazione professionale. Poi, più nulla, li si era fermato il discorso dei due, io ho raggiunto il mio turno, ho fatto ciò che dovevo e la cosa è andata “agli atti” della mia memoria.

Stamane leggo in prima pagina de La Nuova Sardegna: “L’attacco di Don Tamponi – Stop ai madonnari senza scrupoli”. La foto del Sacerdote con un ampio sorriso mi incuriosisce, vado avanti, l’occhiello “Il duro attacco di Don Tamponi, direttore Ufficio beni culturali ecclesiastici «Business senza controllo, vanno a cercare i miracoli ma trovano i contagi».

Di primo acchitto ho unito il suo incarico diocesano dei beni culturali con quelle persone, veri artisti, che disegnano sull’asfalto bellissime opere sacre, di seguito leggo la parola “contagi”. No non ce l’ha con i madonnari, quelli veri, ce l’ha con i pellegrini di Medjugorje, rei di essersi contagiati durante il loro viaggio in Bosnia ed averlo importato nella nostra isola.

Prima di andare oltre  vorrei chiarire che il sottoscritto è un indegno credente che venera la Madonna; non sono uno che si fionda in qualsiasi pellegrinaggio, se devo recitare una preghiera la dico ovunque mi trovi, convinto che Dio e con lui la Madonna, possono udire le mie preghiere in qualsiasi posto io indegnamente le pronunci. Aggiungo: prego senza mai nulla chiedere, rimetto le mie preghiere come certezze in omaggio al mio credere.

Leggere l’articolo del Dr Bittau, mi richiama alla mente quanto mi era capitato di ascoltare in quel dialogo che ho anticipato. Mi sorprendono i virgolettati e stento a credere ciò che leggo, roba da Santa Inquisizione: “Basta con la follia di questi madonnari e mammane senza scrupoli, da Medjugorje niente miracoli ma solo un’ondata di contagi Covid che da una settimana sta appestando la Gallura». Il cluster originato dal contestatissimo pellegrinaggio in Bosnia dello scorso ottobre ha indignato don Francesco Tamponi, direttore responsabile dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della Sardegna, uno degli uomini più autorevoli e influenti della Chiesa isolana. Le sue parole contro il “mito eretico” di Medjugorje sono dure, pesanti come macigni, affilate come spade. Non da oggi, ma il caso d’attualità dei pellegrini-untori al ritorno dalla Bosnia è la classica goccia che fa traboccare il vaso. «Spero che la giustizia accerti la realtà dei fatti e persegua i responsabili di questa barbarie – dice –“.E aggiunge: «Esiste questo network internazionale che è Radio Maria con un milione e 700mila ascoltatori ogni giorno e 158 libri scritti dal suo direttore, ma il messaggio radiofonico non può bastare ed ecco allora il business mondiale dei pellegrinaggi. Ecco allora Medjugorje, la Bosnia, la Polonia, cioè quei paesi dove frange ultracattoliche e oscurantiste predicano l’eresia nel tentativo di screditare l’ortodossia cattolica e pretendere poi di purificarla con l’affabulazione del miracolo». «Dietro tutto questo c’è una gigantesca macchina di soldi – aggiunge – che fa leva prima sulla teologia della paura, cioè la narrazione del Male che ha preso il sopravvento, poi sulla teologia dell’entusiasmo, alla Paolo Brosio, con la rassicurazione dei miracoli, prova provata dell’esistenza della madonna. In altre parole, un melting pot di emozioni, carburante per la macchina dei pellegrinaggi».

A questo punto vedo già gli strumenti di tortura, mi ritrovo nel medioevo. Immagino la grande catasta di legna da ardere e il palo centrale pronto per accogliere  quei malcapitati pellegrini condotti dal quel sacerdote che dirige Radio Maria.

Per un momento immagino il nostro Don Tamponi vestito di bianco ad emettere sentenze senza ritorno. Rileggo l’articolo e torno in me, ragiono: ‘ in fondo, ma, chi è Don Francesco Tamponi? Forse un sacerdote che per un momento ha dimenticato quanto Dio sia misericordioso.

.BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG

Standard

NON FACCIAMOLI SCAPPARE

Dolore, dolore lancinante, la mia colonna vertebrale mi sta mollando. Penso, sono sempre stato bene, questo è il mio primo dolore vero, forse la mia soglia è bassa e non me ne rendo conto, cerco di sopportare al massimo, non resisto, mi rivolgo a un medico del mestiere, un fisiatra, lui di ossa se ne intende, mi vede: “I tuoi sono dolori veri, non ti posso toccare, oltre qualche anti infiammatorio non posso andare, tu hai bisogno di uno specialista della colonna. Ti telefono e ti faccio vedere quì da me da uno bravo”.
Alle iniezioni calmanti c’ero già arrivato, palliativi, nulla di che. Telefonata del fisiatra. “vieni domani, troverai chi ti visita e ti dirà cosa fare”.
Quella notte non chiudo occhio non solo per il dolore, anche per la visita che avrei dovuto sostenere e per quello che mi aspettavo, senza escludere un intervento che ben sappiamo tutti, anche noi ignoranti, quali siano i rischi. Passa la notte, arriva l’ora dell’incontro puntualissimo arriva un giovane signore, subito vengo introdotto nel suo studio, gli porgo la busta che contiene la risonanza la prende, la esamina accuratamente, non dice nulla, mi invita a sdraiarmi sul lettino, provo senza riuscirci: “Non posso, non riesco a sdraiarmi, il dolore non me lo permette”.
“Si metta in piedi -mi dice-. Ora mi odierà”. Allunga una mano e mi sfiora, appena sul retro del femore, una stoccata avrebbe sicuramente provocato meno dolore.
“Io in queste condizioni non posso visitarla anche se ho ben capito la sua condizione, intanto faccia una risonanza, quando la avrà la rivedo e allo stesso tempo prenda dei calmanti in modo che possa visitarla”.
Pochi giorni e con tutto il dolore e la risonanza torno dal Prof..
Esamina attentamente la documentazione che gli ho fornito, mi invita a stendermi, questa volta a fatica ci riesco, procede con la visita, difficile dire quanto tempo abbia messo per visitare, per chi ha dolore, è immenso, per lui circa un quarto d’ora.
Mi fa rivestire e accomodare davanti a lui, serio, come sempre, mi dice: “Lei ha una colonna messa molto male, data la sua età, sconsiglio qualsiasi intervento, peraltro fattibile ma non risolutivo, si potrebbe mettere a posto qualcosa senza che questo cambi di molto la situazione. Ora parlerò con il suo fisiatra e lui gli spiegherà meglio. Poi leggendo la diagnosi sarà chiaro anche per lei”.
Certo le parole di questo professore mi hanno lasciato perplesso tanto da stuzzicare la mia curiosità per sapere chi era questo personaggio che sentenziava in maniera così tranchant.
A casa mi siedo davanti al computer, non ci sono segreti, ormai si sa tutto di tutti basta avere la pazienza di cercare. Apro sul nome: Giovanni Sabatino, anni 42, seguono due pagine di titoli che concludono con : Docente patologia neurochirurgica della colonna vertebrale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Con gli occhi sbarrati voglio andare avanti, voglio sapere come mai è arrivato in Sardegna. Questa volta cerco ma il computer non mi dice alcunché, dentro di me la curiosità mi dice di insistere, trovo una persona amica che conosce entrambi, gli chiedo di parlarmi di Lui, lo fa entusiasta: il Prof., da poco più di due anni divide la sua vita professionale tra Roma, dove svolge la sua attività didattica e Olbia, Mater Olbia, nuovo centro ospedaliero dove risulta essere Responsabile dell’Unità di Neurochirurgia.
A parlare di lui sono pochi in Sardegna, un po come avviene per il Mater Olbia, che nasce e sicuramente lo è, un‘eccellenza che all’ambiente specializzato da un po fastidio, il Mater viene un po definito come una bellezza dall’aspetto presuntuoso e po arrogante, così chi vi lavora, ma, il nostro prof. che lo si voglia o no in questi otto novecento giorni di attività sarda è riuscito a fare, con la sua equipe, circa ottomila visite neurochirurgiche, oltre mille interventi chirurgici, alcuni, mi confermano, di grande difficoltà.
Prof. Sabatino, mi dicono, è piuttosto schivo, non gli piace l’adulazione, anche se l’indifferenza gli fa sentire stretta la Sardegna che ha imparato ad amare ma, allo stesso tempo, non può che constatare che l’indifferenza porta ad allontanarlo.
La mia esperienza con lui ora ha una spiegazione, un neurochirurgo che non interviene su un paziente è cosa rara, Lui lo ha fatto con il sottoscritto, ha adottato il sistema che prima dello scoop, bisogna sempre pensare alla incolumità dell’individuo, questo è ciò che ha fatto Giovanni Sabatino uomo prima che chirurgo. Grazie Professore.
BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – PERCHE’ARRIVARE ALLO SCONTRO?

Standard

Personalmente, non avrei alcun motivo per prendermela con  no-vax e no gree-pass, non li capisco, ma li mi fermo, per questo mi limito ad alcune considerazioni.

In TV ho visto e ascoltato un servi da Trieste, dove alcuni commercianti locali esponevano le loro lamentele nei confronti dei manifestanti, lagnanze alle quali si univa la voce dell’ex Onorevole Carlo Sangalli, presidente storico della Confcommercio. Motivo del contendere, la presenza settimanale delle manifestazioni dei no-vax che, con il loro lungo corteo, da vari sabato li costringono alla chiusura proprio nella giornata che per loro dovrebbe essere di maggior lavoro, creando non solo disagio ma grandi perdite.

Certo, la libertà di manifestare è indice di democrazia ma sarebbe più compiuta se non venisse scalfita la libertà altrui, tanto più se questa  va a toccare interessi che nulla hanno a che vedere con le motivazioni che vengono addotte dai manifestanti.

Cosa fare? Visto che le Autorità non riescono ad arginare le masse manifestanti, quei commercianti, magari sostenuti dalla stessa Confcommercio,  potrebbero organizzarsi per una contro-manifestazione pacifica, con un loro corteo, pacificamente impedire l’accesso ai no-vax e compagni, impedendo di raggiungere le vie del centro, mantenendoli all’esterno dei luoghi da riservare.

Risulta che una iniziativa è stata presa: l’Avv Tiziana Temussi, triestina doc, ha promosso una raccolta di firme con ottimo risultato (sessantamila), L’adesione è stata, almeno da quanto risulta da notizie di stampa, confortata dalla partecipazione di nomi della politica cittadina, imprenditori, professionisti e uomini e donne della cultura, tutti si sono detti essere d’accordo che è divenuto indispensabile riportare la città al suo tradizionale ordine, senza arrivare a scontri o contrapposizione violente, solo cercare un dialogo tra le due classi contendenti.

Secondo il mio modestissimo parere, dove dove non arriva Lamorgese, molto potrebbe Sangalli.

BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG -PERCHE’ ARRIVARE AD UNO SCONTRO?

Standard

Personalmente, non avrei alcun motivo per prendermela con  no-vax e no gree-pass, non li capisco, ma li mi fermo, per questo mi limito ad alcune considerazioni.

In TV ho visto e ascoltato un servi da Trieste, dove alcuni commercianti locali esponevano le loro lamentele nei confronti dei manifestanti, lagnanze alle quali si univa la voce dell’ex Onorevole Carlo Sangalli, presidente storico della Confcommercio. Motivo del contendere, la presenza settimanale delle manifestazioni dei no-vax che, con il loro lungo corteo, da vari sabato li costringono alla chiusura proprio nella giornata che per loro dovrebbe essere di maggior lavoro, creando non solo disagio ma grandi perdite.

Certo, la libertà di manifestare è indice di democrazia ma sarebbe più compiuta se non venisse scalfita la libertà altrui, tanto più se questa  va a toccare interessi che nulla hanno a che vedere con le motivazioni che vengono addotte dai manifestanti.

Cosa fare? Visto che le Autorità non riescono ad arginare le masse manifestanti, quei commercianti, magari sostenuti dalla stessa Confcommercio,  potrebbero organizzarsi per una contro-manifestazione pacifica, con un loro corteo, pacificamente impedire l’accesso ai no-vax e compagni, impedendo di raggiungere le vie del centro, mantenendoli all’esterno dei luoghi da riservare.

Risulta che una iniziativa è stata presa: l’Avv Tiziana Temussi, triestina doc, ha promosso una raccolta di firme con ottimo risultato (sessantamila), L’adesione è stata, almeno da quanto risulta da notizie di stampa, confortata dalla partecipazione di nomi della politica cittadina, imprenditori, professionisti e uomini e donne della cultura, tutti si sono detti essere d’accordo che è divenuto indispensabile riportare la città al suo tradizionale ordine, senza arrivare a scontri o contrapposizione violente, solo cercare un dialogo tra le due classi contendenti.

Secondo il mio modestissimo parere, dove dove non arriva Lamorgese, molto potrebbe Sangalli.

BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG / UTOPIA

Standard

E‘ da un po’ di tempo che quando leggo il nome di Saviano mi vengono in mente certi pensieri. Oggi leggo che il “nostro” è stato rinviato a giudizio per diffamazione e, pensate a causa di chi? Georgia Meloni. L’avrebbe definita pubblicamente “bastarda”, da li la denuncia e il conseguente rinvio a giudizio.

A proposito d Saviano mi torna in mente il pensiero che costui vive perennemente sotto scorta e la cosa mi ha sempre fatto fare una riflessione: se la scorta, minimo sei persone per h12, nove per h18,  12 per h24 gli è stata data per le minacce ricevute a seguito della pubblicazione di un libro, il primo se non erro, dal titolo “Gomorra”, non l’ho letto, ma da quello che disse la cronaca, spiegava la vita del mondo camorrista, esaltandone l’impero economico e il dominio che questo esercitava sulla popolazione.

La storia non piacque molto al mondo interessato, da li le minacce, abbastanza insistenti e giudicate pericolose per l’incolumità dello scrittore.

V’è da dire che quel romanzo ebbe un notevole successo, cos= quello successivi sempre nel solito filone, tanto da divernirne tutti dei best-seller producendo notevoli introiti.

Ecco dove nasce la mia riflessione che torna ad intermittenza, tutte le volte che lego quel nome: se questo signore che, malgrado le minacce, grazie anche alla scorta che gli è stata assegnata, continua a scrivere e mietere successi, perchè deve essere compito dello Stato, quindi della Comunità, di dover provvedere economicamente alla sua difesa? In fondo, visto quanto quel filone produce sarebbe giusto che quel servizio lo pagasse lui con le provvigioni che gli vengono corrisposte per la pubblicazione e vendita dei suoi libri..

Utopia.

BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – UNA IMPROVVIDA INTROMISSIONE

Standard

Una improvvida intromissione.,Il Parlamento “boccia” un ddl, il proponente non ci sta e porta la sua opera bocciata all’attenzione delle scolaresche. Eppure quello della scuola era stato forse il motivo più importante per la bocciatura.

Il Senatore Zan, primo firmatario del ddl che porta il suo nome, sta facendo un tour in Sardegna presso diversi Istituti scolastici.

Chiedo venia, non voglio entrare nel merito politico del gesto non solo di quel Parlamentare che ama definirsi “democratico”, poi, all’occasione, alla faccia della democrazia non l’accetta abiurando un chiaro voto del Parlamento di cui fa parte, a questo punto, a mio modo di vedere, non proprio degnamente.

Ma, non è del Sen. Zan che vorrei parlare, piuttosto mi riferisco a quel Preside di Oristano ed ai suoi colleghi che allargano le maglie a orologeria a seconda degli argomenti confacenti al loro pensare senza curarsi minimamente se questi possono o meno rappresentare partigianeria politica o rappresentino o meno l’opportunità del momento.

Si parla tanto di green-pass, per il rispetto delle regole si impedisce a lavoratori, insegnati, cittadini di raggiungere il loro posti di lavoro o poter mantenere i loro impegni, in assenza di quel pezzo di carta, questo a tutela della salute della massa, poi, per l’incautela di un Preside si permette di inquinare giovani menti su problemi non all’ordine del giorno dei loro programmi scolastici. Da tener conto che motivo fondamentale della bocciatura del ddl Zan era proprio quello di tener distinto l’argomento della legge fuori dalla scuola.

E’ questa la democrazia tanto predicata dalla nostra sinistra? Non sarebbe meglio se il Sen. Zan mantenesse la sua propaganda all’interno del Parlamento cercando di trovare l’accordo per portare a termine una legge sacrosanta senza che questa sia inficiata dai problemi fondamentali che riguarda i diritti e ed il rispetto di tutti gli esseri umani senza andare a mettere in dubbio il rispetto della libera opinione. Questo significa libertà, questa,a mio vedere, è la vera democrazia.

BT