SIGNORA FORNERO, FORSE E’ MEGLIO CHE FACCIA LA NONNA

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Non voglio, in modo assoluto, pensare che le lacrime in diretta, versate dalla Sig.a Fornero fossero finte, voglio invece accettare la sua commozione. A questo punto, però, mi pongo una domanda: è giusto che un ministro si faccia prendere dall’emozione? Vi immaginate la Sig.a Merkel piangere mentre chiede a noi i sacrifici sui quali continua a insistere? E la Sig.a Clinton che lo fa durante una trattativa sul nucleare bellico? Forse tutto sarebbe più “umano” ma non può essere accettato per chi svolge un ruolo al quale compete prendere decisioni, a volte, rapide e dolorose dove non è consentito distrarsi o farsi distrarre da qualche lacrimuccia emotiva

Qualcuno obietterà che l’ultima settimana è stata pesante sotto tutti gli aspetti, per i membri del governo, ciò non giustifica cenni simili di debolezza. Lo stress, la pietà, sono lussi non previsti per certi incarichi, chi non li sopporta, è bene per tutti che stia a casa a curare i nipotini.

Un primo sguardo ai provvedimenti, mi sia consentito darlo da ‘povero contribuente’ e da ‘contribuente povero’. Ci vado spiccio. Intanto, secondo quanto mi è dato capire, questo è un prelievo senza riforme. Si, così come appare di primo acchitto, sembra tanto un volgare stupro alle tasche dei cittadini, quelli che meno hanno voce in capitolo, quelli che la voce la hanno persa da tempo, gli stessi che debbono conservare il fiato per sopravvivere. 

Certo, nessuno farà una guerra santa per il superbollo alle auto di lusso, così come nessuno si fascerà la testa per quella sugli elicotteri. Diverso è il metodo che si vuole usare per le imbarcazioni da diporto: si è sempre sostenuto che il turismo deve essere la vocazione dell’Italia, il volano per la crescita del Paese, come tutti sappiamo, la maggior parte del turismo è quello balneare. Il Paese ha investito tantissimo nei porti turistici, così come notevoli investimenti sono stati indirizzati verso la nautica. Dove pensate che vadano quelle barche alle quali è stato riservato quella specie di trattamento che il governo ha partorito? Poiché la tassa viene, almeno così è detto, applicata sul posto barca, dove si crede che vadano quelle barche? Ovviamente, in luoghi dove non saranno taglieggiate. A goderne saranno i porti francesi della Costa Azzurra e della Corsica, quelli della Croazia e di tutta la costa della ex Iugoslavia. E i nostri porti saranno costretti a rimanere vuoti e, anziché creare nuovi posti di lavoro dovranno inevitabilmente licenziare. E i cantieri navali che fine faranno? I nostri bocconiani hanno calcolato quale sarà il numero degli addetti della nautica fra un anno?

E’ difficile porsi il problema dell’ICI sulla prima casa, considerato che la maggior parte appartiene a povera gente che si è indebitata per tutta la vita per evitare di essere alla mercé di proprietari ai quali si doveva pagare un affitto senza sapere mai come, quando e quanto ci sarebbe potuto rimanere in quell’immobile. Che si può pensare in proposito? Pagano sempre i soliti: sono facilmente reperibili, non possono esimersi da pagare, hanno solo quello, lo hanno perché ci hanno messo tutta la loro vita di sacrifici e, comunque non saprebbero dove andare. Ebbene, diamogli anche questa mazzata, tra una rata di mutuo e l’altra, in fondo cosa è un ICI o IMU da pagare?

Vogliamo parlare dei carburanti? Geniale. Aumentando l’accisa, già alta in modo indecente, si aumenta automaticamente il costo del trasporto, ma non solo, quell’aumento genera di per se stesso inflazione essendo voce primaria del paniere, poi, se per puro caso ci fosse un aumento del petrolio, allora Dio abbia pietà di noi. E cosa si dice dell’industria automobilista, e di tutto l’indotto? Che facciamo? Perché sfasciarci la testa?

Non mi permetto di dire nulla sulle pensioni a venire, il sistema è talmente complesso che, spero ci pensino i sindacati a porre rimedio e colmare la lacuna. Voglio invece riferirmi alle pensioni esistenti: la rivalutazione viene mantenuta, secondo la “piagnona”, alle pensioni minime. Per carità, la solidarietà è sacrosanta: bisogna però dire che quelle pensioni, in massima parte sono state date a chi non ha mai versato uno straccio di contributo e pertanto sono state generate e sostenute da quelle persone che ora rimangono ferme nella crescita in attesa di diventare a loro volta “minime”. E’ questo che la signora ministra si propone? Ebbene, sarà presto soddisfatta: colui che percepisce mille euro di pensione mensile, dovendo rinunciare alla rivalutazione, posto che il tasso di inflazione sia del quattro per cento, al termine del primo anno, in ragione del provvedimento in essere, si ritroverà la sua pensione decurtata di circa il sessanta euro, cioè, il valore reale non sarà più mille, bensì, novecentoquaranta. Ed il secondo anno, il terzo e poi? Gli rimettono la rivalutazione?

Per amore di Patria mi fermo. In sessanta anni circa di repubblica di sconci ne ho visto tanti, ma questa è pura idiozia. Meno male che siamo ricorsi a menti bocconiane, pensate un po se si fosse ricorso a qualche scalcinato professore delle patrie università normali.

giustus