Un messaggio profetico Un messaggio profetico per la nuova Chiesa – di Silvio Lega

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L’evento storico delle dimissioni di Papa Benedetto segue di pochi giorni un altro annuncio la cui portata è stata scarsamente valutata che è la denuncia del presidente americano (con richiesta di danni) della Standard and Poor.

L’atto del presidente americano segna la fine di un governo della finanza sull’economia degli Stati e mette in crisi irreversibile un sistema che aveva già dimostrato tutte le sue insufficienze e gli inganni su cui si reggeva, ma che oggi, dopo questo atto, pone in seria difficoltà le modalità di governo dei sistemi occidentali, in particolare quelli europei che avevano costruito su di esso la loro legittimazione.

E qui siamo ancora alla cronaca.

Una cronaca che spesso mette in evidenza la contradditorietà e la ridicolaggine di certi dibattiti politici ed economici  a cui assistiamo, non senza un certo sconcerto.

L’atto del Papa pone invece il tema della spiritualità e della sua coincidenza o no col  potere nel contesto storico di riferimento.

Un primo confronto tra questi due atti pone in evidenza l’insufficienza del sistema laico e razionale a governare i fenomeni di cambiamento dell’uomo a cui stiamo assistendo ed evidenzia la fondamentale importanza dell’atto del Papa che accredita la necessità di un nuovo modo di fare la storia e di legittimare il potere di governo dei sistemi alla luce di una esigenza spirituale e secondo le condizioni storiche ed umane in cui si collocano.

La sua rinuncia, infatti, non è un abbandono ma un umile e, per questo, fortissimo  richiamo alla necessità di cambiamento nella consapevolezza profetica dei tempi e del ruolo degli uomini, ed   apre  perla Chiesauna stagione che deve essere capace di completare il Concilio Vaticano II per tornare ad essere punto di riferimento spirituale che ricerchi l’unico Dio all’interno dell’uomo e dell’universo, ridimensionando sistemi critici e spesso negativi di collegamento col potere temporale.

È a tutti evidente la fondamentale differenza tra una visione razionale di breve periodo collocata essenzialmente nella  denuncia della situazione esistente, senza una prospettiva di soluzione dei problemi denunciati, ed una visione profetica collocata in un’ispirazione divina ed in secoli di storia.

Se poi collochiamo questa visione profetica nella evoluzione in atto del mondo, data dall’incontro tra le nuove tecnologie a disposizione e il ruolo dell’uomo nelle diverse situazioni ambientali e culturali in cui si colloca, abbiamo l’esatta percezione della evidente necessità di ricollocare  la nostra vita in una visione spirituale che ci ridia la speranza e con essa lo stimolo all’azione positiva nella nostra esistenza.

Mentre dunque i sistemi politici, nelle diverse accezioni, a livello internazionale stanno diffondendo con inconsueta arroganza messaggi contradditori ed incapaci di generare speranza,  il Papa , con il suo gesto, ha richiamato tutti ad una speranza basata non sulla continuità di comportamenti inutili, ma sulla riscoperta del ruolo dell’uomo non legata a sistemi di potere tradizionali, ma alla sua essenza spirituale capace di ispirarne e dirigere  i comportamenti.

Da questo deve inevitabilmente nascere anche un diverso rapporto con i poteri temporali riportati al servizio dell’uomo e non subalterni a condizionamenti di breve ed inconsistente periodo.

La nostra speranza è che la nuova Chiesa che deve nascere in questo difficile periodo non deluda le aspettative spirituali a cui tutti, credenti e non, guardano come ad un messaggio profetico capace di aprire il sipario sul futuro del mondo.

Obama preferisce la conferma a tempo di Napolitano ed una Assemblea Costituente

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Roma – Venerdì prossimo Barak Obama dirà a Giorgio Napolitano, nel colloquio riservato alla Casa Bianca, che il caos politico italiano lo preoccupa. E che vede con favore una conferma, anche a tempo, dell’attuale Presidente della Repubblica italiana, l’unico, a giudizio degli americani, che possa imporre una indispensabile Assemblea Costituente. Indispensabile per riscrivere regole condivise, in linea con i cambiamenti avvenuti e ancora in corso a livello internazionale e tali da consentire  una vera governabilità, oltre a far emergere nuova classe dirigente. E’ quanto hanno riferito a Comunitanext accreditate fonti di Washington.

Secondo queste fonti solo così si eviterebbero gravi conseguenze per l’incapacità delle attuali forze politiche di superare una crisi che rischia di portare alla violenza. I partiti politici oggi sulla scena, in sostanza, non sarebbero in grado di uscire da una “guerra di vent’anni” e di collegarsi con le trasformazioni che obbligano a costruire un nuovo Stato,una nuova società.

La situazione sarebbe estremamente grave anche perché, a livello di Unione Europea ,non si comprende – sostengono le citate fonti- che le misure imposte ai Paesi membri determinano  depressione economica , non a caso premi Nobel per l’economia , ad iniziare da Sen e Krugman ,hanno anche di recente sottolineato come l’austerità non abbia  mai portato alla crescita.

Il fatto è che la tecnologia, con  importanti scoperte scientifiche, sta cambiando la nostra realtà e le stesse istituzioni, compreso lo Stato nazionale, vanno ripensate, tenendo presenti le molte novità intervenute. In questo contesto – si osserva in qualificati ambienti statunitensi – si dovrebbe tener presente la lezione offerta da Obama che ha fatto tesoro, nella campagna elettorale presidenziale, prima, e nel discorso di insediamento, poi, dell’influenza  di talune scoperte scientifiche sulla politica e sul rapporto politici-cittadini.  E, forse, sarebbe opportuno prendere, finalmente, in considerazione quei nostri scienziati autori di ricerche straordinarie  tali da influire sui nostri stessi comportamenti. Tra questi spicca proprio un consulente di Obama, inserito negli Usa tra i 12 grandi scienziati esistenti, mi riferisco al candidato Premio Nobel Giacomo Rizzolatti che ha scoperto i neuroni a specchio, li abbiamo nel nostro cervello e ci indirizzano- ovviamente volgarizzo –  verso un linguaggio empatico, intuitivo tale da migliorare la nostra vita.

Rizzolatti, oltretutto, insegna in Italia( università di Parma) e con altri neurologi, ad esempio il professor Pinessi dell’ateneo torinese,   promuove e sviluppa studi che già offrono positivi risultati sui bambini autistici. E grazie ai neuroni a specchio si tenta addirittura di recuperare la vista!

La nostra attuale classe dirigente, purtroppo,è lontana , troppo lontana, da queste realtà scientifiche che stanno modificando il nostro stesso modo di percepire la realtà e, quindi,m di vivere. Che incidono in ogni settore dell’attività umana, determinando trasformazioni che se non percepite  possono provocare dannose contrapposizioni tra vecchio e nuovo. Per fortuna, centri di studio e ricerca come la Fondazione Comunità, avvertono l’esigenza di collegare la ricerca scientifica , con le sue innovazioni, alle varie discipline per modernizzarle e adeguarle alla nuova realtà.

Sarà possibile anche in Italia far tesoro della “lezione Obama”? Auguriamoci di sì, possibilmente con Giorgio Napolitano ancora per un po’ al Quirinale e un’Assemblea Costituente che abbia, al suo interno, una rappresentanza di chi sa positivamente innovare.

Sergio Bindi