LE STELLINE DI GLIUSTUSBLOG – SANTA TERESA – A PROPOSITO DI CAMPERISTI

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Avevo sempre pensato che la bellezza della costa, spiagge, il territorio di Santa Teresa meritassero una attenzione particolare e che, l’impegno delle varie amministrazioni che nel tempo si sono succedute, avessero tutte, come idea principale, quella di portare quel turismo di élite che il territorio merita.

In effetti bisogna pur ricordare che il degrado della frequentazione avvenne tanto tempo fa, ormai dimenticato, quando un sindaco preconizzò l’idea che sarebbe stato giusto aprire ad un turismo nazional popolare,  di massa, idea molto cara agli ambienti radical chic, mandando così a ramengo tutti gli sforzi che erano stati fatti negli anni sessanta-settanta e che avevano prodotto risultati di un certo prestigio tanto da portare il paese ad una conoscenza di livello rispettabile non solo sul suolo nazionale, addirittura superando i confini non solo isolani ma nazionali.

Ad onor del vero, chi ha la pazienza di andare a vedere i programmi delle varie amministrazioni che si sono succedute nel frattempo, trova in ognuno barlumi di propositi migliorativi nel senso della qualità, poi, come ben sappiamo uno è il programma che si presenta altro è il fare, non per niente quei programmi vengono da sempre ritenuti “il libro dei sogni”.

Non pochi addebitavano l’idea di turismo di massa o nazional popolare alla sinistra, forse era una attribuzione inappropriata sta di fatto che, almeno negli ultimi trenta anni sia la politica urbanistica che di richiamo, poco ha fatto per recuperare in tal senso.

Per questo molti speravano nelle nuove leve: in effetti le due compagini che si sono sottoposte al giudizio degli elettori in questa recente tornata entrambi avevano cenni significativi in tal senso quindi tutto lasciava ben sperare. Gli elettori hanno fatto una scelta e vince una lista di centro-destra, chi meglio di loro?

Ebbene, è di ieri, La Nuova Sardegna, pagina “Gallura”, pubblica di spalla, un trafiletto in grassetto che riporta esattamente: “Creazione di aree a pagamento per i camperisti L’amministrazione punta a Una panoramica aerea di Santa Teresa favorire il turismo itinerante con la creazione di aree di sosta per i camper. «È un tipo di turismo che costituisce una grossa fetta di mercato – dice l’assessore Fabrizio Scolafurru (foto) –, purtroppo sino a oggi non è stata valorizzata per l’ assenza di strutture e servizi. Tra i nostri obiettivi abbiamo inserito la progettazione per la creazione di aree attrezzate riservate ai camperisti. È un modo per ampliare l’offerta turistica, allungare la stagione e incentivare i flussi di stranieri». Conclude l’assessore: «L’individuazione di queste aree permetterà di decongestionare il traffico cittadino e offrire opportunità di lavoro a delle imprese locali»”.

Per carità, nulla contro i camperisti, ma che si voglia classificarli come turismo di elite mi sembra quanto meno esagerato, forse neppure loro lo vogliono. Ora, che si debba evitare che sostino in aree di parcheggio e li bivacchino, è altrettanto ingiusto, che si provveda a istituire aree attrezzate è certamente giusto, ma enfatizzare come fosse..: “. È un modo per ampliare l’offerta turistica, allungare la stagione e incentivare i flussi di stranieri».”, lo trovo un po’ esagerato, e non mi sembra neppure tanto in linea con i programmi della Giunta Matta. Forse sbaglio e non sono certo io quello non disponibile ai chiarimenti, così come, credo, si aspettano molti cittadini di Santa Teresa.

IL MATTEO RENZI DICE UNA COSA NE FA UN’ALTRA , CIOE’ ESSERE IL MACRON ITALIANO

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Ho sempre sostenuto che Matteo Renzi era ormai uno dei pochi che interpretavano la politica, quella vera, quella che dettava scuola non solo nel nostro Paese, quella che ci aveva reso visibili e rispettati non solo nel nostro continente ma anche in quei luoghi dove pochi erano ben visti come noi. Basti pensare che pure un periodo di guerra fredda l’Italia godeva, almeno in taluni settori, financo l’Unione Sovietica. Ebbene, varie circostanze mi avevano indirizzato in tal senso, e ritenevo che tale conferma stesse per arrivare a quel traguardo anche a breve scadenza, poi, una specie di doccia fredda: c’è chi ancora sostiene che certi atteggiamenti altro non sono che “strategia”, sta di fatto che se si devono seguire le parole  -in politica sono fondamentali-, ciò che dice nella lettera odierna a Repubblica per il dibattito “La nuova via progressista” ha commesso, a mio avviso, un grave errore politico. Il più marcato è fare un inno alla sinistra che a nominarla fa solo perdere voti perché rievoca personaggi in maggioranza ex-comunisti, buona parte inconcludenti come certifica un esponente socialista come il vice-presidente della Commissione UE ed ex-premier belga Frans Timmermans che più volte ha detto che in Europa ed in Italia la maggioranza è moderata e non accetta la sinistra spesso eccessiva.

Ora sostenere, come ha fatto nella lettera. che “contro i populismi la sinistra vince al centro.”, citando l’esempio di Biden, a mi avviso, significa non aver compreso la lezione che lo portò a perdere, come segretario Pd e premier, oltre il 20% di voti moderati, ottenuti nelle “europee” per aver portato i dem nelle braccia del socialismo europeo, ossia a sinistra.

Prendere come esempio ciò che è successo negli usa e farne paragone con il nostro Paese mi sembra quanto mai azzardato: intanto Biden fa parte di un certo schieramento che definirlo di sinistra, quella come la nostra Lui è un cattolico democratico come era lo stesso Renzi democristiano con tanto di tessera, la controprova la ha avuta proprio in quelle elezioni che lo vide sconfitto in malo modo.

Eravamo in molti convinti del passo avanti lo stava facendo nel momento della fondazione di Italia Viva era convinzione di molti che quel salto lo portasse, anzi lo avesse fatto come suo riferimento al “riformismo”, altrimenti che senso aveva quella scissione? Tenendo presente che se quel suo ragionamento originario avesse un senso, il controsenso era proprio inutile visto che i dem una scissione l’avevano già subita nel momento che, proprio quell’ala sinistra che si era spostata ritenendo la posizione dem abbastanza morbida in quella direzione. No, lui, se come pare improbabile, non avrebbe lasciato i dem  solo per antipatie personali bensì, almeno così sembrava, per andare ad occupare quello spazio moderato che di giorno in giorno si stava rendendo libero per spostarsi verso quella destra che è avanzata proprio grazie alla rinuncia di quel centro moderato che prima era DC e poi aveva individuato in Berlusconi la propria salvezza.

Quella lettera pone delle domande che facciamo prima di tutti a noi stessi: ci chiediamo appunto dove siano finite le critiche a Conte ed al governo se addirittura l’ex-premier , ha scritto: “il nostro è stato un capolavoro tattico che ha permesso all’Italia di governare la pandemia con un esecutivo che si fidasse della scienza e del buon senso e non seguisse le farnetiche assurdità dei populisti.” ?

 Sono parole indelebili e sono assurde perché la cronaca che sta lentamente diventando storia dimostra il contrario come sa bene lo stesso Renzi quando sottolineava le gravi carenze del governo proprio nell’affrontare la pandemia ad iniziare dalla scuola per l’incapacità della ministra Azzolina che Italia Viva voleva mandare a casa.

 E vada pure il senatore fiorentino raccontare la bravura del Conte-2 alle partite Iva senza ristorni, a chi ha chiuso negozi, bar ristoranti, alberghi , a chi ha perso il lavoro, ai 5 milioni di  italiani che, secondo il Censis non riescono a mettere insieme colazione e cena, ai 600 mila cittadini che negli ultimi mesi si sono aggiunti a quelli che erano in povertà. E potrei continuare , purtroppo, con l’elenco, aggiungo solo il vero e proprio delitto commesso nel non attingere a giugno al Mes che ci avrebbe salvato in questa seconda terribile ondata con altri morti che, in parte, potevano essere evitati, soprattutto quelli deceduti non per il Covid, anche se spesso, inseriti in quell’elenco, ma per infarto ed altre malattie del cuore per mancanza di cure come testimoniamo i cardiologi.

Renzi, bontà sua, dopo aver detto le sue sciocchezze, ed uso un eufemismo, ha ammesso: “oggi, però, questo non basta….c’è bisogno di uno sguardo diverso e più profondo sul mondo. Se come dice Barber il rischio è quello di una sfida finale tra democrazia-liberale e populismo l’Italia deve esserci con forza ,senza paura di sporcarsi le mani”. Quindi una conclusione alla renziana ( dici una cosa per farne un’altra ed esserci anche tu): “toccherà a Conte, Zingaretti e agli altri leader se essere protagonisti della nuova pagina che la vittoria del presidente Biden apre anche per l’Italia e per l’Europa: oppure se passare il tempo che ci separa dall’elezione del successore di Mattarella in uno stanco litigio quotidiano senza visione.” Se al posto di Conte mettete Draghi e, nella maggioranza parlamentare Berlusconi ecco fotografato il terremoto politico al quale anche Renzi sta collaborando. Di fatto un centro-sinistra vecchia maniera che, in previsione del ritiro annunciato tra un anno della Merkel, per l’Unione Europea ed al suo leader guarda a Macron, vecchia idea renziana rilanciata oggi su “La Repubblica”. Chissà se ,ancora una volta, il Matteo fiorentino, nel fare scintille e ammantarsi di equivoci, avrà anticipato i tempi.

🔴🔴🔴 LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG.IT — SI STA PREPARANDO UN TERREMOTO POLITICO CON DRAGHI PREMIER?

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In queste ultime ore giungono rumor abbastanza intensi e scrivono al presente mentre io mi limito a informare al condizionale. Sembrerebbe che Conte lasci o sia costretto a lasciare, vittima dei suoi stessi Dpcm e del suo deciso no all’ingresso di Forza Italia nella maggioranza di governo. Certo questo sarebbe veramente uno tsunami, un vero terremoto politico. Infatti, tutto questo avverrebbe con il beneplacito di Zingaretti che, sempre più pressato dai suoi e prendendo atto della flessione dei sondaggi che lo riguardano avrebbe rotto gli indugi a dare il benservito a Conte per lasciare spazio a Draghi Premier e con Forza Italia nella maggioranza e lui stesso ministro, probabile agli Interni, questo gli consentirebbe di conservare anche la presidenza della Regione Lazio.
A chi il merito dell’eventuale operazione? Opera riservata condotta da Gianni Letta, aiutato da Matteo Renzi. Questa operazione sarebbe, appunto, frutto di manovre più o meno sotterranee e condurrebbe ad un nuovo Esecutivo capace, grazie alla ricetta Draghi, indicata sul Finacial Times e completamente ignorata da Conte, quella di rilanciare la situazione economica italiana, con un immediato piano di Recovery Fund, tranquillizzando Bruxelles e di adottare subito il Mes per modernizzare e mettere in sicurezza la sanità anche in caso di una terza ondata di covid19.
Sempre secondo quanto sostengono queste fonti, l’operazione dovrebbe essere a brevissimo termine e si sarebbe consumata nello svolgimento degli Stati Generali grillini dove sarà Di Maio a controllare il Movimento con il si di Grillo e l’accordo con Casaleggio che sarebbero d’accordo per una eventuale mini-scissione.
L’esecutivo che ne scaturirebbe potrebbe avere la benevola astensione della Lega sotto la spinta di Zaia e Giorgetti che starebbero lavorando ad una diversa collocazione dei leghisti nell’UE, aiutati da Orban che rimane tra i popolari.
In incontri riservatissimi si sarebbe discusso e trattato anche del nuovo Capo dello Stato e cioè, conferma di Mattarella, come auspicato dagli Usa, oppure Draghi al Quirinale, si potrebbe, inoltre concludere anticipatamente la legislatura, dando comunque a quei non pochi parlamentari grillini che non verrebbero rieletti la pensione.
Fantapolitica? la fonte è abbastanza seria, ma che dire ? Io non sono nelle condizioni di verificare, posso solo augurare che i nostri politici trasformino le speranze di molti cittadini in realtà ad iniziare da una sanità potenziata e ristrutturata sul territorio, di questo abbiamo più che mai bisogno e non certo sembra che l’attuale esecutivo sia nelle condizioni di farlo.
BT

UN PERENNE RICORDO: NINO GIANNONI MAESTA’ NO MASTEA

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Requiem aetérnam, Eterno riposo: oggi abbiamo dato l’estremo saluto all’Amico Nino Giannoni, ci ha lasciato dopo assurde sofferenze, c’è da chiedersi, perché dopo una vita di lavoro, nella completa dedizione alla famiglia, subire tanto male? Eppure per noi credenti, e lui lo era, l’insegnamento della fede rimane ciò che ci è stato insegnato, cioè, ‘Sia fatta la Sua volontà’.

Mentre assistevo alla sua tumulazione pensavo alla sua vita: giovanissimo seguiva le orme del padre Grande artigiano muratore, quando si dice fare la gavetta non puoi non pensare a Nino, partire da manovale  e seguire un iter durissimo imparare il mestiere quando tutto era manualità e il progresso ancora non prevedeva macchine  per la costruzione di una casa, l’unica esistente allora, anni quaranta, cinquanta, unico attrezzo da aiuto era la antica carrucola, ebbene, per Nino così sono stati gli inizi ma lui a seguito l’avanzare del progresso senza mai perdere di vista ciò che l’antica esperienza gli aveva lasciato nel suo essere artigiano vero. 

Molti sono i costruttori dell’epoca d’oro che si sono fatti prendere dalla bramosia del guadagno facile,chi più di lui avrebbe potuto approfittare del momento, magari trascurando o meglio, addomesticando la sua arte alla speculazione? No mai si è lasciato prendere dall’egoismo e con questo suo modo di intendere il suo mestiere ha potuto scrivere pagine di vera arte del costruire lasciando esempi di costruzioni  moderne senza mai perdere di vista il vecchio stile delle sue origini. Un patrimonio di cultura delle costruzioni, ma, Nino non è mai stato geloso del suo sapere, disponibile a trasmetterlo ai giovani che avevano voglia di imparare: solo lui e pochi altri hanno trasmesso la loro impronta ed ora sono pochi coloro che possono vantare il valore del mestiere come arte artigiana e quei pochi sono coloro che hanno appreso la passione del fare bene. 

Nino non era solo un grande artigiano muratore, aveva anche il concetto di impresa e, in questo era coadiuvato dalla moglie Maria, la donna che aveva scelto poco più che bambina, di pochi anni più giovane di lui, una adolescente deliziosa, la donna della sua vita, un amore eterno che solo la morte lo ha ferito. La famiglia, un grande esempio di vero amore, l’esempio di vivere in simbiosi, tre figli, la vera famiglia, quella che avevano voluto, quella che con lui ha gioito  e sofferto sino alla sua fine, questo è quello che il Dio in cui lui credeva con fede sicura gli ha concesso, la sofferenza nella certezza del premio finale, Lui ora è al suo cospetto pronto a godere del luogo di privilegio che certamente gli è stato riservato in attesa del momento di ricongiungersi con i suoi cari.

Grazie Nino per avermi fatto godere del privilegio della tua amicizia, è chiaro in me il ricordo di essa che mi trasmette l’immagine della tua persona accompagnata dal tuo Angelo custode verso quel Regno dei Giusti a godere della vicinanza del Padre che è stato ed è guida in terra per goderne in cielo. 

Guarderò una stella in particolare pensando a te che vegli su di noi.

Requiéscant in pace, Riposa in pace Nino sei sempre nei nostri cuori.

BT

DOVE LO METTO IL NONNETTO?” IL SOLITO TOTI ( E NON SOLO LUI) LO VORREBBE IN GABBIA E ,QUINDI, DI FATTO AL CIMITERO. POI FA FINTA DI PENTIRSI.

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Mentre mi accingo a scrivere, mi viene da sorridere, questa volta il mio pezzo potrebbe rappresentare una specie “interesse privato in atti di ufficio”. Sicuro che nn sto commettendo alcun reato ma poiché il problema riguarda direttamente la mia persona…e una decina di milioni circa di anime che si trovano nella stessa condizione, ben capirete voi come la cosa possa creare imbarazzo.
Poi, la cosa che mi disturba e che quanto andrò a scrivere non collima con le espressioni –mi si perdoni il conflitto di parole- con quanto espresso da quel bravo giornalista che leggevo volentieri, prestato alla politica, il Toti, Governatore della Liguria a tempo pieno lui che nasce viareggino, catapultato dal giornale che dirigeva con successo a quella regione che a parte i confini, nulla ha a che spartire con i suoi natali.
Detto l’antefatto, andiamo al fatto vero e proprio: noi anziani super settantenni “per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del paese”. Quando poi gli è stato fatto notare lo sfondone per arrangiare le cose, sempre dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera, ha aggiunto. “E’ un passaggio scritto in modo maldestro e mi dispiace se ha ferito qualcuno. Ma la sostanza è chiarissima (secondo lui, per tutelarci dal Covid19)”.
Peccato che il chiarimento suona peggio dell’antefatto, in effetti ad essere feriti dalle parole di Toti siano, appunto, una decina di milioni di persone, pazienza se si tratta di una generazione che ancora può ricordare una pandemia ben diversa, forse anche più grave, la fame, si, quella procurata da una guerra da loro, quella generazione, non certo voluta, quella stessa che poi è stata la generazione portante della ricostruzione di questo Paese, accompagnata dalla generazione successiva, quelle oggi il sig. Toti dice di essere improduttive, il che sarebbe tutto da dimostrare, quelle che in Italia o all’estero hanno dato tutto quel che avevano sul lavoro, sulla creatività , sui sacrifici, qualche volta con la vita (vedi Marcinelle).
Allora come la vogliamo mettere? Il sig. Toti ha trovato tutto pronto, assistenza sanitaria, scuola, lavoro, ed ora, per proteggerci vorrebbe limitarci la libertà, magari evitando pure di curarci da questa calamità. Ora cerca giustificazioni, non ha capito le sue parole, ma lei giornalista e pure bravo, torni alla sua professione e si spieghi meglio anziché fare gaffe e poi ricorrere a tutti gli stratagemmi per giustificare un suo pensiero piuttosto contorto.
Mi scusi il signor Toti, sentivo il dovere di farlo e, per quel che vale, l’ho fatto.

ANCHE IL NONNETTO SI E- TROVATO DOVE METTERLO

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🔴🔴🔴LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG
giustusblog.it 05 NOVEMBRE 2020
ANCHE IL NONNETTO SI E’ TROVATO DOVE METTERLO. CI HA PENSATO CONTE
Ieri scrivevo “il nonnetto dove lo metto”, ora sembra che il posto dove metterlo sia stato trovato e che tale scoperta la abbia fatta il nostro illustrissimo, superlativo, grandioso, Presidente, il supremo Giuseppe Conte che ci ha messo la voce, non la faccia, perché mascherata ad uso e consumo solo per noi comuni mortali utenti paganti della TV di Stato, mentre ci illustrava l’ennesimo e non ultimo DPCM (ne ha annunciato un’altro per domani) dove ha voluto magnificare tutti i provvedimenti, nessuno risolutivo, che bisognerà seguire per non morire, fa intendere lui.
Sempre invocando di non tener conto “dell’interesse privato in atti di ufficio” anche se, a ben pensarci con un po di malignità, potrebbe esserci, devo esecrare questo nuovo provvedimento che mi tocca privando me ed un’altra decina di milioni di italiani, di uno dei principali diritti della democrazia, la libertà. Si, il Signor Conte mi ha limitato la libertà in un modo che non riesco a capire così come credo sia in difficoltà lei stesso a spiegare quella specie di CPS (camera di punizione semplice – inferta da militari per qualche piccola marachella che ci teneva reclusi la sera nella cella della caserma) il perché io debba essere recluso, senza aver commesso alcuna colpa, dalle ore 18,00 di tutti i giorni per “salvarmi” da quel covid19 che, a quell’ora fatidica indossa il passamontagna per mettersi alla ricerca dell’ultra settantenne che mette il naso fuori dell’uscio di casa per aggredirlo nel più feroce dei modi e strappargli la vita.
Caro il nostro signor Conte, eppure, mi creda, non penso proprio, dopo tutte le magnificenze che le ho attribuito, che lei abbia una mente così ottusa da poter immaginare che prima delle fatidiche ore 18,00 il virus ci risparmi: che sia forse è la luce del giorno a impedirglielo? Ma, non posso neppure pensare che tutti i suoi consiglieri scientifici e no, siano entrati in stato di idiozia perniciosa per arrivare a pensare che solo dopo le diciotto possiamo essere vittime del virus mascherato.
Certo vorrei tanto rivolgerle le critiche per come è stato aggredito il Presidente della nostra Regione Sardegna quando, maldestramente, chiedeva un passaporto sanitario per accedere alla nostra terra, che, poi ciò che chiedeva era semplicemente una certificazione sanitaria per poter accedere al nostro mare, certificazione che doveva essere anche per dare quelle garanzie a loro stessi ospiti, perché arrivassero sani in una regione sana e poter tornare al loro luogo di partenza nelle stesse condizioni in cui aveva lasciato la loro casa.
Allora quello era un attacco alla Costituzione, così almeno diceva il suo progredito Ministro delle Regioni, ha preferito mandare un turismo interno in una parte del suo Paese, praticamente sana per infettarla e far conoscere ai suoi abitanti quella pandemia di cui avrebbero fatto volentieri a meno.
Ora, non so con quale criterio, ci è stato dato un colore, quello verde, quello che sta li a dire che siamo tra quelli che meglio si trovano nei confronti dei contagi, i più bravi, i più fortunati (anche li ci sarebbe molto da dire): ebbene, chissà se esiste una spiegazione sulle condizioni di un settantenne in regione rossa, perché debba essere considerato alla pari dello stesso di una regione verde. Mi si obietterà la sua vita vale quanto la mia e sin quì siamo perfettamente d’accordo, ma il rischio è completamente diverso, almeno questo è quanto ci dice lei, e, allora, se come dice il rischio è diverso, il settantenne lombardo dovrebbe essere trattenuto per le ventiquattro ore della giornata, oppure, fa comodo che possa uscire di casa dalle cinque della mattina, sino ad arrivare alle solite ore diciotto, forse gli eccelsi cervelli suoi consiglieri hanno pensato, contrariamente al Toti di turno, che a settant’anni si può essere ancora produttivi, che so io, per accompagnare i bambini a scuola, andare a fare la spesa per alleggerire la fatica di casa, andare in posta e far la fila per pagare le bollette, o, magari, come diceva un vero Presidente del Consiglio che “a pensar male qualche volta ci si indovina”, e, quindi, se muore un vecchietto ultra settantenne, si può fare festa grande all’INPS.
Credo di aver esaurito il repertorio di amarezza che lei crea a noi molti super settantenni, che di produzione abbiamo certamente molto più esperienza di quanto lei stesso dimostra di avere, mi sembra che non abbia brillato nella gestione di un governo a partire dalla coerenza, il tutto dimostrato dalla stragrande maggioranza del Paese che, malgrado il bisticcio di parole, dimostra di averne le tasche piene della sua persona alla guida di un governo mai stato tanto scarso non solo nei provvedimenti che ha adottato sin dal primo momento, quanto nelle persone che lo compongono.
Non me ne voglia, devo essere sincero, lei non mi è piaciuto sin dal primo momento, lo dico dall’alto dei miei ottantacinque anni da dove posso fare dei paragoni e, senza tema di smentita, il suo mi risulta essere il più scarso dal 1945 ad oggi.
BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG

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ANCHE IL NONNETTO SI E’ TROVATO DOVE METTERLO. CI HA PENSATO CONTE

Ieri scrivevo “il nonnetto dove lo metto”, ora sembra che il posto dove metterlo sia stato trovato e che tale scoperta la abbia fatta il nostro illustrissimo, superlativo, grandioso, Presidente, il supremo Giuseppe Conte che ci ha messo la voce, non la faccia, perché mascherata ad uso e consumo solo per noi comuni mortali utenti paganti della TV di Stato, mentre ci illustrava l’ennesimo e non ultimo DPCM (ne ha annunciato un’altro per domani) dove ha voluto magnificare tutti i provvedimenti, nessuno risolutivo, che bisognerà seguire per non morire, fa intendere lui.

Sempre invocando di non tener conto “dell’interesse privato in atti di ufficio” anche se, a ben pensarci con un po di malignità, potrebbe esserci, devo esecrare questo nuovo provvedimento che mi tocca privando me ed un’altra decina di milioni di italiani, di uno dei principali diritti della democrazia, la libertà. Si, il Signor Conte mi ha limitato la libertà in un modo che non riesco a capire così come credo sia in difficoltà lei stesso a spiegare quella specie di CPS (camera di punizione semplice – inferta da militari per qualche piccola marachella che ci teneva reclusi la sera nella cella della caserma) il perché io debba essere recluso, senza aver commesso alcuna colpa, dalle ore 18,00 di tutti i giorni per “salvarmi” da quel covid19 che, a quell’ora fatidica indossa il passamontagna per mettersi alla ricerca dell’ultra settantenne che mette il naso fuori dell’uscio di casa per aggredirlo nel più feroce dei modi e strappargli la vita.

Caro il nostro signor Conte, eppure, mi creda, non penso proprio, dopo tutte le magnificenze che le ho attribuito, che lei abbia una mente così ottusa da poter immaginare che prima delle fatidiche ore 18,00 il virus ci risparmi: che sia forse è la luce del giorno a  impedirglielo? Ma, non posso neppure pensare che tutti i suoi consiglieri scientifici e no, siano entrati in stato di idiozia perniciosa per arrivare a pensare che solo dopo le diciotto possiamo essere vittime del virus mascherato. 

Certo vorrei tanto rivolgerle le critiche per come è stato aggredito il Presidente della nostra Regione Sardegna quando, maldestramente, chiedeva un passaporto sanitario per accedere alla nostra terra, che, poi ciò che chiedeva era semplicemente una certificazione sanitaria per poter accedere al nostro mare, certificazione che doveva essere anche per dare quelle garanzie a loro stessi ospiti, perché arrivassero sani in una regione sana e poter tornare al loro luogo di partenza nelle stesse condizioni in cui aveva lasciato la loro casa. 

Allora quello era un attacco alla Costituzione, così almeno diceva il suo progredito Ministro delle Regioni, ha preferito mandare un turismo interno in una parte del suo Paese, praticamente sana per infettarla e far conoscere ai suoi abitanti quella pandemia di cui avrebbero fatto volentieri a meno.

Ora, non so con quale criterio, ci è stato dato un colore, quello verde, quello che sta li a dire che siamo tra quelli che meglio si trovano nei confronti dei contagi, i più bravi, i più fortunati (anche li ci sarebbe molto da dire): ebbene, chissà se esiste una spiegazione sulle condizioni di un settantenne in regione rossa, perché debba essere considerato alla pari dello stesso di una regione verde. Mi si obietterà la sua vita vale quanto la mia e sin quì siamo perfettamente d’accordo, ma il rischio è completamente diverso, almeno questo è quanto ci dice lei, e, allora, se come dice il rischio è diverso, il settantenne lombardo dovrebbe essere trattenuto per le ventiquattro ore della giornata, oppure, fa comodo che possa uscire di casa dalle cinque della mattina, sino ad arrivare alle solite ore diciotto, forse gli eccelsi cervelli suoi consiglieri hanno pensato, contrariamente al Toti di turno, che a settant’anni si può essere ancora produttivi, che so io, per accompagnare i bambini a scuola, andare a fare la spesa per alleggerire la fatica di casa, andare in posta e far la fila per pagare le bollette, o, magari, come diceva un vero Presidente del Consiglio che “a pensar male qualche volta ci si indovina”, e, quindi, se muore un vecchietto ultra settantenne, si può fare festa grande all’INPS. 

Credo di aver esaurito il repertorio di amarezza che lei crea a noi molti super settantenni, che di produzione abbiamo certamente molto più esperienza di quanto lei stesso dimostra di avere, mi sembra che non abbia brillato nella gestione di un governo a partire dalla coerenza, il tutto dimostrato dalla stragrande maggioranza del Paese che, malgrado il bisticcio di parole, dimostra di averne le tasche piene della sua persona alla guida di un governo mai stato tanto scarso non solo nei provvedimenti che ha adottato sin dal primo momento, quanto nelle persone che lo compongono.

Non me ne voglia, devo essere sincero, lei non mi è piaciuto sin dal primo momento, lo dico dall’alto dei miei ottantacinque anni da dove posso fare dei paragoni e, senza tema di smentita, il suo mi risulta essere il più scarso dal 1945 ad oggi. 

BT