CRISI DI GOVERNO – UN COLPO D’INGEGNO

Standard
  • Un colpo d’ingegno:i vaccini ci vengono  diminuiti dai produttori, Mattarella (prende) perde tempo con un incarico a chi ? A Fico.
  • Tutti a dire che bisogna fare in fretta, la situazione sanitaria, quella economica, quella sociale, sono allo spasimo, pronti alla deflagrazione  e c’è che prosegue nella sceneggiata politica, con i grillini che tolgono il tanto ventilato veto a Renzi, spaccando il movimento/partito in almeno due tronconi; e Conte? Per non tradire la sua indole chiama Renzi prima che questi si rechi al Quirinale. Ma, il giovane fiorentino non era stato dato per morto (politicamente)? L’unico a trovarsi immezzo a mo di sacco pungiball chi poteva essere se non l’improvvido, sprovveduto, Nicola Zingaretti esponendosi sino a portare avanti il nome di Conte o morte.
  • Ma andiamo piuttosto alla cronaca della giornata: Fico, senza perdere tempo ha iniziato il suo giro di consultazioni dal suo partito e proprio da loro a preso il primo veto condizionante: sì a Conte, no al MES. Se le cose stanno così il mandato del presidente della Camera è già arrivato al capolinea, anzi non avrebbe neppure motivo di muoversi. Come si può pensare di recuperare Renzi, indispensabile per comporre una maggioranza credibile se si pone una pregiudiziale sul punto fondamentale dove si persa la maggioranza? Allora questi ultimi giorni non sono affatto trascorsi. Questa presa di posizione ha solo due significati, si vuole che la crisi vada avanti e allo stesso tempo che Conte tolga il disturbo. Che senso ha tutto questo? Italia Viva è indispensabile per formare una maggioranza credibile e di questo ne sono convinti tutti i gruppi di governo. 
  • Le dichiarazioni di Crimi seguite al colloquio con Fico: “…abbiamo chiesto di accantonare temi divisi come il MES, su cui non c’è la maggioranza. Venga tolto dall’agenda e ci si concentri sulle questioni che hanno un sentire comune e siano più importanti”.
  • Questo mentre da altre parti si sta discutendo su ben altri temi: Renzi starebbe (è d’obbligo il condizionale) lavorando, conscio del suo peso indispensabile da qualsiasi parte si sposti, per un governo istituzionale, d’accordo con Salvini e Berlusconi, con Gentiloni o anche Sassoli, premier.
  • Non sarà cosa facile per Fico trovare un filo che congiunga una maggioranza su Conte, così come non lo sarà neppure per Il Presidente Mattarella che potrà solo prendere atto che toccherà a lui decidere anche se l’unica strada al momento percorribile è quella che porta verso il voto, per ora visto come la peggiore delle calamità, ma che, in effetti, potrebbe essere la migliore percorribile, considerando che se si evitasse di perdere altro tempo in cincischiamenti inutili si potrebbe andare alle urne nel prossimo mese di aprile.
  • La pandemia per quanto grave non sarebbe certamente motivo di impedimento e, rispettare il diritto/dovere del cittadino di scegliere da chi deve essere governato, dovrebbe essere il principio dominante di ogni democrazia che degna di tale nome.
  • BT

 

E ORA…?

Standard

 

Sondaggi e politica vorrebbero  un no secco ad un Conte Ter, quasi un sospiro di sollievo alle dimissioni, un coro unanime del Centro-Destra, ma non solo. Un percorso obbligato, lasciando nelle mani del Presidente Mattarella il testimone nella speranza che gli venga restituito almeno per un rinvio alle Camere per la verifica di una maggioranza ormai difficile da ricostruire.

Almeno da quanto è dato sapere il Presidente è stato categorico o c’è una maggioranza fatta da numeri certi ad horas, oppure nulla reincarico, atto questo che deve essere convalidato nel giro di consultazioni che hanno un calendario rapido più che mai.

Il Centro-Destra si è già espresso, andrà compatto al Quirinale per dire no a Conte, rimangono il PD e Cinque Stelle, partiti di governo che separatamente faranno le loro riunioni così come fa Renzi con i suoi di Italia Viva. 

Si potrà ricomporre la vecchia maggioranza, gli osservatori più attenti ritengono sia molto, ma molto difficile e non solo per quello che riguarda Renzi, anche all’interno delle due forze politiche che lo hanno sostenuto c’è qualche frattura che vorrebbe un governo di maggior peso magari camuffato come di “unità nazionale”, magari presieduto da Di Maio, questo nel tentativo di recuperare Matteo Renzi con il quale Conte non vuole avere nulla a che fare. L’unica speranza di Conte sarebbero i Responsabili che si assottigliano di ora in ora. Allora cosa resta? Le prossime ore ci diranno nell’immediato rimane solo il derby milanese a soddisfare l’Italia calcistica.

VINCITORI E VINTI – MEGLIO UN FALSO PAREGGIO? (Maggioranza: voti 154+2 sen a vita –  Minoranza: voti 140+16 astenuti)

Standard

Raramente intervengo sulle discussione che avvengono sui social, un post particolare ha, però, attirato la mia attenzione, non saprei dire se è per chi il post lo ha postato ho per la frase che apriva il discorso di piena attualità: la fiducia al governo Conte.

Così apriva il post. “Circola una frase, parrebbe di Cossiga, che afferma il dovere morale dei senatori a vita di astenersi dalle votazioni parlamentari in quanto non espressione di un mandato popolare”. E proseguiva: “Mi sembra una sciocchezza… chi fa parte di una camera del Parlamento ha il diritto e dovere di esercitare le sue funzioni.

Altrimenti, agli interessati, si offre una bella patacca e una pergamena con tante care cose…

Mi pare tra l’altro che fra i senatori a vita vi siano persone del calibro di Segre, Piano, Rubbia etc… Quelli eletti sono ad esempio La Russa, Gasparri e non continuo per evitare di infierire…”.

Non mi soffermo sulle ridicolaggini che sono seguite, una marea, un fiume in piena, parole vuote tante, intelligenti poche, conoscenza zero. Ma, anche la partenza a onor di logica, dava una visione contorta del problema oggetto del discorso, la presenza al voto dei senatori a vita, partendo da una frase attribuita al Presidente Cossiga. Una frase che se veramente fosse originale del Presidente è tratta da un contesto dove sicuramente c’è una spiegazione logica a validarne l’espressione. Perché questa mia convinzione? Francesco Cossiga, prima di essere Parlamentare, giovanissimo, fu giurista e accademico, poi politico di altissimo valore e durante i vari mandati parlamentari -tutti per elezione- ha ricoperto incarichi di sottosegretario prima e ministro poi sino ad essere Capo del Governo e Presidente della Repubblica. Quindi, quella frase se detta da lui aveva un senso e non era certo fuori dai canoni della Costituzione tenendo anche conto che lui, da Presidente della Repubblica nel corso del suo mandato ne ha nominato cinque, tutti di altissimo livello politico.

Perché si è voluto ricordare Cossiga? Credo che lo si sia fatto forse perchè la maggioranza conseguita dal governo ieri è una maggioranza falsa anche grazie al voto di alcuni senatori a vita che non possono garantire la loro presenza tutte le volte che ve ne fosse la necessità. Il riferimento alla senatrice a vita non è affatto casuale. La senatrice,  che ha espresso il suo pieno diritto di votare, con i suoi novant’anni, può garantire la presenza in altre votazioni forse anche più importanti di quella di ieri? Ecco perchè molte volte sarebbe preferibile che, almeno per la fiducia i senatori a vita rimanessero neutrali.

Ieri, alcuni senatori a vita non si sono presentati, se lo avessero fatto e tutti avessero votato in favore del governo, il governo avrebbe avuto forse una maggioranza assoluta salvo trovarsi in minoranza nelle decisioni importanti.

Quel post contiene anche un paragone inappropriato tra senatori a vita dei qual si vorrebbe fare una casta come fu in tempi passati quando imperava il regno d’Italia e solo i nobili potevano assurgere allo scranno parlamentare, paragonandoli ad altri senatori regolarmente eletti dandone un giudizio negativo senza neppure conoscerli. Purtroppo questa è la disgrazia dei social usati spesso as proposito.

Ma torniamo a ieri, in effetti quel voto ha falsato il risultato chiudendo la partita in un pareggio virtuale che non rispecchia la realtà della situazione ne nel Parlamento e tanto meno nel Paese, basti vedere a chi è in mano la stragrande maggioranza della Regioni.

A risolvere il problema dovrebbe essere il Presidente Mattarella, a lui dipanare la matassa,  ma, avrà il coraggio di prendere atto del vero stato in cui si trova questo governo? Lasciatemi la facoltà del dubbio.

BT

 

CONTE – E’ TEMPO DI DECISIONI, UNA RESISTENZA INUTILE A DISPETTO DEI SANTI

Standard

Da ieri pomeriggio, da quel telegiornale in edizione straordinaria, continuo a seguire quanto e avvenuto nel tempio della democrazia occidentale, che è il Senato degli Stati Uniti d’America, invaso fa facinorosi rumpisti, fanatici all’estremo limite, a manifestare per trattenere in favore di un ex presidente che neppure eventuali veri brogli elettorali potrebbero giustificare atteggiamenti inverosimili come quello che vorrebbero farci credere. Scrivo “vorrebbero”, perché, si poteri forti, qualche voto di straforo nelle votazioni a mezzo posta o qualche altro eventuale trucchetto giustificano l’intrusione di persone estranee, nell’aula parlamentare se non con ipotesi di voler portare avanti un progetto scellerato di rivoluzione, cosa totalmente impensabile nella patria della democrazia quale gli USA.

Ma non è su questo che voglio soffermarmi, penso piuttosto a quanto sta accadendo nel nostro Paese che attraversa uno stato di totale confusione dove non ci sarebbe nulla da meravigliarsi se a qualche categoria esasperata venisse la tentazione di andare ad occupare Palazzo Chigi per invitare il Premier Conte al rispetto del sistema democratico che grazie alla pandemia sta trascurando continuando a emanare quei DCPM, immodificabili dal Parlamento, sino a prorogare, grazie allo stato di emergenza, per altri sei mesi.

Non mi meraviglierei affatto se si dovesse verificare una forte protesta al limite di una vera rivolta, da parte di studenti, insegnanti, associazioni dei genitori, nei confronti di un Governo che quantomeno dimostra di essere confuso. Si, perchè, chi stamani ha manifestato davanti al Ministero dell’Istruzione ( associazioni di genitori), dinnanzi a Montecitorio( i sindacati della scuola) per l’incapacità governativa di garantre la sicurezza di studenti e professsori o i 140 mila ristoratori che hanno incaricato un noto avvocato di fare una class action contro il governo vogliono il rispetto di diritti democraticamente garantiti ed ignorati da Palazzo Chigi. Diritti giustamente pretesi i dagli industriali , dai commercianti, dagli artigiani, dalle partite Iva, dagli albergatori con centinaia di migliaia di negozi, ristoranti, alberghi ed altri esercizi che chiudono senza riaprire.

La protesta sociale ed economica, ormai, è galoppante come testimonia la stessa ministra dell’Interno che, da ex-prefetto, lancia continua allarmi, compreso quello delle crescenti infiltrazioni della malavita .

Aggiungete che l’opposizione, visto che Conte continua ad ignorare la loro offerta di collaborare in una situazione di drammatica mergenza, sta per scendere in piazza per dare voce alla protesta di una maggioranza profondamente divisa e con un premier di fatto sfiduciato da un componente di tale maggioranza, ossia Italia Viva, ma che si guarda bene di andare al Quirinale per rassegnare le dimissioni ,magari anche nella speranza di un Conte-3 , impedendo la costituzione di un governo di salute pubblica , qualcuno lo definisce di scopo, ossia lo scopo di salvare l’Italia attivando Mes sanitario e, grazie alle massicie risorse messeci a disposizione dall’UE, determinando massicci investimenti pubblici , tali da spronare anche quelli privati, e riforme strutturali senza pioggia di bonus o milioni per i monopattini, mentre i ristori per chi è costretto dal governo a chiudere la propria attività non arrivano o sono al lumicino.

Farebbe bene Conte a mettersi l’animo in pace e decidere di salire al Colle per rassegnare le dimissioni, senza aggravare maggiormente la situazione, chi ha già salvato l’Italia durante l’ultima crisi economica, acquistando da presidente della Banca Centrale Europea miliardi di euro di nostri titoli pubblici(e la BBC continua a farlo) ha un nome e cognome : Mario Draghi, nella speranza che accetti, che per molti dovrebbe sostituire Conte a Palazzo Chigi prima che sia troppo tardi. La maggioranza per sostenerlo esiste già sulla carta ed anche se oggi Zingaretti dice di no anche lui sarebbe della partita facendo il bis del no, poi, divenuto sì nei confronti di Conte e della maggioranza con i grillini. Anche Di Maio sarebbe lo stesso, non potendo rischiare un voto anticipato e persino la Meloni , vista la disponibilità di Salvini e Berlusconi, ha smorzato o toni e non esclude più un appoggio ad una governo di unità nazionale.

Matteo Renzi ha dato 3 giorni al premier per dare una risposta alle richieste di Italia Viva. Il braccio di ferro è, comunque, giunto alla conclusione o Conte va al Quirinale e rassegna le dimissioni o la partita si trasferisce al Senato con un’ulteriore gravissima perdita di tempo.

A Conte vorrei dire: imitare Trump nel rifiuto di ammettere la sconfitta, ossia la perdita della maggioranza, può essere un terribile errore se ancora intende rimanere in politica. Certo, spera di trasformarsi in vittima e portare fascine ad un suo partito, ma al di là di sondaggi taroccati non c’è molto da sperare, anche perchè, ormai, siamo al limite della sopportazione verso un governo che sta, realmente, portando il Paese nel baratro. Persino un big del centrosinistra come il sindaco di Milano Sala, che ha annunciato di ricandidarsi, dice “ora Conte mi disorienta , occorrono persone capaci, non rimpasti”.

BT