A TONINA ALIVESI

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E’ il 20 di maggio, il mese delle rose, il mese della Madonna, il mese dedicato al Santo Rosario, quella preghiera che Tonina (Alivesi) tanto amava, il giorno che ha scelto, forse il più bello di questo maggio, per lasciarci, per andare al cospetto di quella Madre comune che ha tanto sentito vicina, accomunata alla sua vera Mamma, Colomba.

Si, oggi ci ha lasciato per raggiungere i suoi cari in quella volta celeste. Il suo corpo ci ha lasciato, Tonina rimane e sarà sempre vicino a chi la ha conosciuta ed ha avuto modo di godere della sua amicizia.

Solo da pochi anni ho avuto il privilegio di conoscere Tonina: era stata insegnante di mia moglie,  Isabella, spesso mi parlava di lei anche in anni lontani, per lei aveva una venerazione. Gli era rimasta impressa nella mente, con quei ricordi che la riportavano alla fanciullezza. Mi diceva di questa giovanissima donna che  l’aveva introdotta ai primi passi dell’istruzione con quella severità tutta amorevole che solo chi insegna con il cuore prima che con la testa. Gli era rimasta talmente impressa da essere per lei un punto di riferimento nella vita di tutti i giorni. Eppure, è stata tantissimi anni senza mai incontrarla, pur pensandola e ricordandola ogni qual volta, episodi o avvenimenti richiamavano i suoi saggi insegnamenti.

Per tanto tempo, a Roma dove abitavamo e dove sapeva che la sua maestra viveva, ha avuto il desiderio di incontrarla ma, le circostanze non sono state mai favorevoli sino al ritorno in Sardegna a Santa Teresa. Così un bel giorno si decide e mi chiede di accompagnarla a Capotesta, voleva rivedere la sua Maestra Tonina. E così è stato.

Ecco come ho avuto modo di vederla per la prima volta, solo qualche anno fa. Un incontro sorpresa, una donna piena di vita, giovane dentro, piena di interessi, almeno quanti erano i disturbi che le impedivano di muoversi come avrebbe voluto. Ma, la mente, fertile piena di entusiasmi, di voglia di conoscere, di essere sempre al passo con il tempo. Lei, relegata in quella casa che tanto amava, volava verso orizzonti sempre nuovi.

Ho passato interi pomeriggi in sua compagnia, mi raccontava di Capotesta, della sua vita con Mamma Colomba, mi diceva di suo padre che era mancato prima che nascesse, ma che sentiva vivo ancora: mi diceva della casa che era stata dei suoi nonni e della stanza che lei occupava dove era nata, dove prima di lei erano nati tutti i suoi zii e la sua madre: mi parlava della pesca di Zia Colomba, mi diceva dei sacrifici che la mamma aveva dovuto fare perché lei potesse avere una istruzione, quella che lei per i tempi non era mai riuscita ad avere.

Non esagero sostenendo che Tonina è stata una vera fonte del sapere, il suo dire era un continuo espandere di un panorama sempre vasto su temi e tempi futuri.

Qualcuno, io stesso, quando ho saputo della sua dipartita, riferendomi a lei ho detto: “Tonina ci ha lasciato”. No sbagliavo, Tonina non ci ha lasciato, Tonina è con noi e rimarrà sempre con i suoi amici e con chi ha avuto il privilegio di conoscerla. Continuerò ad immaginarla, a vederla dietro quella grande finestra, affacciata sul golfo di Capotesta, ad ammirare quel panorama, continuamente mutante, quei colori continuamente diversi, fatti di luci e colori che seguono il trascorrere del tempo.

Tonina e con noi, non ci ha lasciato, continuerà ad esserci vicino ancora a raccontarci, a dirci le sue esperienze, a dispensarci consigli quelli che ci aiuteranno a trascorrere la nostra vita.

Ciao Tonina.