ALLA FINE C’E’ RIUSCITO, DI MAIO E’ CADUTO NELLA TRAPPOLA DI SALVINI

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Se non ci saranno ripensamenti la crisi è aperta anche se il Presidente di passaggio Giuseppe Conte ha dato il peggio di se in una pietosa conferenza stampa dove ha fatto un monologo di quelli che mettono in mostra tutta la colla che mantiene attaccati i pantaloni ad una poltrona ormai senza gambe.

Hai voglia a dire come ha fatto ieri Salvini, dichiarando che lui lascia solo due amici, Conte e Di Maio. Parole al vento  che lasciano il tempo che trovano, e ciò che trovano è solo tempesta. In realtà i due ex-alleati, in questi ultimi tempi si parlavano con i comunicati e venivano rinviati incontri riunione, mentre il premier Conte ha disertato la sua conferenza stampa, rimandandola sino a sera con un comunicato vocale come anzidetto.

Nel mentre una nota ufficiale della Lega diceva chiaro e tondo che la rottura era ormai irreversibile, sempre attraverso i leghisti affondano il coltello nella piaga ,sostenendo chiaramente che così non era possibile andare avanti, elencando tutti i temi bloccati che dimostrano “visioni differenti” tra i due firmatari del contratto governativo. E come riprova si cita il voto sulla Tav “ultima evidente, irrimediabile, certificazione”.

Ecco la trappola: Di Maio aveva creduto che Salvini sarebbe passato sopra alla presentazione della mozione No Tav, fatta per calmare le proteste della base grillina, tanto sarebbe passata quella Sì, presentata da Forza Italia e, quindi, l’opera si sarebbe fatta .  Invece il leader della Lega non solo ha fatto votare dai suoi anche la mozione PD. ma ha preso lo spunto per dire che ormai si era alla rottura tra i giallo verdi come ha fatto nel comizio notturno a Sabaudia, dove, comunque, aveva specificato “non parlerò mai male di di Conte e Di Maio” elencando le cose fatte nel primo anno di “contratto” (ovviamente tutte quelle leghiste) e pure criticando il reddito di cittadinanza. Quindi, la nota ufficiale della Lega : “L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise:Inutile andare avanti tra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per cui l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni.” Più chiari di così, si muore” ed il colpo, per i grillini, è stato duro dopo l’interpretazione del comizio salviniano di ieri notte fatta, sbagliando, anche da illustri commentatori che vi avevano visto la richiesta di un ampio rimpasto, magari con un Conte bis.

Lo stupore grillino per questa nota era evidente in quella diramata subito dopo: ” La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare.” E il solito (tontinelli) Toninelli lì a commentare con nessun senso del reale: “Non andare avanti significa tradire il mandato che ci hanno affidato i cittadini. “Sulla stessa lunghezza d’onda la vice-ministro dell’Economia Laura Castelli che diceva: “noi andiamo avanti”.

A stretto giro di nota la risposta leghista era micidiale: “C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa, tra Lega e 5Stelle ci siano visioni differenti. Il voto sulla Tav ne è solo l’ultima , evidente, irrimediabile, certificazione.”
Da quel momento non mi pare possano esservi state interpretazioni diverse dall’annuncio di una crisi, certo pilotata, magari con un reincarico a lui, Conte, anche perchè non esistono altre possibilità, un governo 5Stelle-Pd, considerando che il 70% dei senatori democratici sono renziani decisamente contrari a questa ipotesi e con Renzi che già sta preparando un partito di centro come ha detto farà se si va al voto anticipato.
Dunque, si cercherà di perdere meno tempo possibile malgrado questo caldo agosto, in modo da guadagnar tempo e cercare di arrivare  alle elezioni ad ottobre. Comunque sia sarà con ogni evidenza questo governo a gestire le elezioni e Salvini dovrebbe rimanere agli Interni e con la probabilità di fare, alle scadenze previste, il bilancio preventivo dello Stato da varare, con l’astensione leghista, nei limiti voluti dall’UE. Come andrà a finire con il commissario europeo italiano con il candidato leghista che rischierebbe di non passare nell’Europarlamento ed i grillini che potrebbero rivendicare quel posto per un loro esponente, considerando che sono maggioranza nel governo ed hanno votato per la Presidente dell’Unione. La vera sorpresa potrebbe essere vedere Conte a Bruxelles e sarebbe un ulteriore terremoto, non vi pare ?