Alla fine è la montagna a far sentire la sua voce

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Alla fine è la montagna a far sentire la sua voce. Con un post tutto maiuscolo si è voluto dare una risposta, piena di parole congrue, dalle quali abbiamo appreso la linea programmatica-social-morale della nostra lista “A cara a ventu”.

Purtroppo, come scrivevano Leo Chiosso e Giancarlo DelRe, per la voce di Mina, “Parole, parole, parole, parole, soltanto parole” che il vento, da qualsiasi lato soffi, si porta via.

Come vorrei credere alle parole del post e, ne sono certo, sono state espresse , pensate con piena convinzione ma, forse, con scarsa conoscenza di persone e cose.

Vada per il cambiamento: chi non aspira a che le cose mutino, che prendano una piega diversa e, convintamente positiva? Nel periodo che stiamo attraversando, tutti aneliamo al cambiamento, speriamo  tutti ardentemente che le cose propendano per una diversa direzione, che arrivi qualcuno che prenda precisi, credibili impegni verso i cittadini. Cose concrete, che so io, come quello di diminuire la pressione fiscale. Quell’impegno chi lo prende? Nel post non è scritto. Chi potrebbe garantirlo? E se qualcuno volesse metterci la faccia (la cara) , la squadra avrebbe altrettanto credibilità che si può accordare alla persona che si espone? Forse è meglio fermarsi un attimo per  esaminare e riflettere. Questi sono impegni che solo il capolista potrebbe assumere, ma,  è nuova non solo della politica ma anche della vita cittadina Nella compagine coloro che, a quanto è dato sapere, hanno fatta scelta per metterci la faccia (al vento), sono tutti stati assessori di lungo corso, e, mi si lasci dire, non hanno lasciato un buon ricordo della loro amministrazione. Alcuni sono stati anche all’opposizione, vada a vedersi i verbali dei Consigli comunali della legislatura che sta per compiersi. Non vado oltre lascio tempo peri la riflessione

Ecco perchè mi sembra esagerata l’ affermazione: “NOI SIAMO PRONTI AD AFFRONTARE UN NUOVO VIAGGIO NELLA VITA DEL NOSTRO PAESE, ANIMATI DALLA VOGLIA DI UN CAMBIAMENTO QUALITATIVO CHE METTE AL CENTRO DELL’INTERESSE IL CITTADINO E IL TERRITORIO NEL QUALE EGLI VIVE.”.

Se la mia citazione della canzone interpetrata da Mina non avesse fondamento, quelle parole raggiungono un limite di temererietà pericolosa. Chi non sarebbe disposto a riconoscere serietà ed affidabilità? Sarebbero in molti a crederci, ma, con  quali garanzie, e chi sarebbe disposto a dar? Ma chi potrebbe sarebbe accetto come garante perchè i cittadini possano aprirgli questa linea di credito? Non è cosa semplice, di propositi se ne fan tanti e, ripeto altrettanto sono e possono essere le parole, ma di entrambi si può anche morire.

Passiamo alla politica, questa che sembra diventata una discriminante. In paese ci si conosce tutti e, chi più chi meno ha espresso idee e partecipazione politica. Trovo assurdo, appunto che, idee e adesione,  siano un discrimine per intervenire nella vita pubblica e, non credo che abiurare il proprio trascorso sia indice  di vanto, e tanto meno una perdita di libertà. I condizionamenti non li fanno i partiti, sono le persone con la loro testa, con i loro atteggiamenti, qualche volta, con i loro interessi a darne costume. Oggi, con una grande dose di qualunquismo o, per chi lo preferisce, di populismo, ci si vorrebbe far vergognare di aver partecipato in qualche modo alla vita politica del paese, esprimendo o fiancheggiando le idee che venivano espresse dai partiti. Grande errore. Chi si vergogna di aver aderito ad un partito e solo perchè ha tanto da vergognarsi di se stesso. Condividere un’idea, aderire a dei principi, sostenere un impegno, far parte di un programma può essere solo motivo di grande maturazione. Con convinzione posso assicurare che l’interesse comune può passare anche attraverso i colori della politica, abiurarla è solo motivo di debolezza. A conforto delle mie personali convinzioni ho voluto consultare lo Zingarelli che mi riporta alla voce ‘politica’ :”Scienza e arte di governare lo Stato: La…politica si ‘nsegna fare e mantenere e reggere le cittadi e le comunanze”.

La libertà in cui credo non mi viene dalla composizione estemporanea di una lista civica, bensì attraverso un serio e convinto confronto di idee e di atti a migliore il bene della collettività cui appartengo. Se questo avviene anche attraverso colori partitici, ben vi siano, com ho anziedetto, i partiti sono fatti di persone: se le persone hanno idee, sani principi, onestà, e moralità, sono ben accetti ed a questi va ogni riferimento.