ALTRO VERTICE RINVIATO SALVINI SE NE VA DOPO UNO SCONTRO CON TRIA E CONTE ALL’ANSA : TUTTO BENE HO PRONTA LA RISPOSTA ALL’UE

Standard

Qualcuno li ha chiamati “i numeri della realtà”. Si tratta dei risultati rilevati dall’ISTAT sull’andamento della produzione industriale in Italia nei primi quattro mesi del 2019. Eccoli: la produzione ad aprile è scesa dello 0.7% su marzo e dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2018. Malissimo tessili, abbigliamento, pelli, accessori (-8,2%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4%),fabbricazione macchinari, attrezzature (-6,2%,) fabbricazione di mezzi di trasporto (-6,1%), apparecchiature elettriche e non (-5,5), attività estrattive (-4,4%),, metallurgia, alcuni prodotti in metallo (-4,4%), ultra male l’auto con – 17% e -14,7% nei primi 4 mesi di quest’anno. C’è, poi, quella che gli esperti chiamano “dinamica negativa” in altri settore: beni strumentali (-2,5%), beni intermedi (-0,7%), e perfino beni di consumo (-0,5%). Per il centro studi della Confcommercio il secondo quarto dell’anno probabilmente sarà peggiore perchè permane “la difficoltà sia dal lato della domanda delle famiglie sia degli investimenti delle imprese”. In sostanza siamo ad un “livello insolitamente elevato di incertezze – come sostiene Intesa San Paolo – con “un contributo negativo alla crescita del Pil”.
Il premier Conte, preso tra i due fuochi di Salvini e Di Maio continua, in privato, a minacciare le dimissioni se quei due non la smettono di fare e farsi la guerra. In pubblico si mostra ottimista ed in un forum dell’Ansa , dopo il nuovo rinvio del vertice presente anche il ministro Tria (Salvini se n’è andato dopo due ore e scontro con il ministro: (ho un altro impegno). E nei confronti dell’UE, dopo la nuova batosta venuta da Junker ( “L’Italia non ce la fa”), vede possibile un’intesa, ha quasi pronta la bozza di lettera alle istituzioni di Bruxelles con una manovra che piacerà. Ma è la quadratura del cerchio. Leggete queste frasi: “da un lato vogliamo rispettare il patto di stabilità e crescita, dall’altro non vogliamo rinunciare ad offrire un contributo critico alle regole UE che vanno cambiate.” Come corollario, poi, annuncia che l’Italia chiede uno dei posti importanti: un commissario nel settore economico, facendo finta di ignorare che da Bruxelles è già stato detto di no perchè c’è l’inizio della procedura d’infrazione ed andrebbe a finire che l’Italia dovrebbe essere tra i giudici di se stessa: impossibile. Certo, Conte non può parlare diversamente perchè i suoi due vice lo vorrebbero ancora più duro, ma lui, come Tria, sa bene che la situazione del Paese è sempre più drammatica con l’industria che ha frenato ancora con dati peggiori delle attesa e l’auto che addirittura crolla. Vi risparmio altre pessimistiche previsioni o i miliardi persi a causa dell’aumento dello spread e la fuga di investitori esteri.
Il governo giallo-verde continua a vedere tutto rosa, la colpa è solo delle regole di Bruxelles, quelle regole che, persino i sovranisti amici di Salvini e dei grillini, vogliono siano rispettate dall’Italia e se va avanti così la procedura d’infrazione ci verrà tra capo e collo come una ghigliottina anche perchè a Bruxelles ci sarà una maggioranza politica filo-europea, all’Italia, che aveva tre posti sui 5 più importanti, andrà uno strapuntino a meno che Tajani non riesca a conservare la presidenza dell’Europarlamento grazie al PPE del quale è esponente ed alla presenza a Bruxelles di Berlusconi. Sarebbe un quasi miracolo, ma non grazie ai giallo-verdi. Loro all’UE vogliono fare la guerra anche se il voto europeo ha sconfitto il sogno sovranista. Ora molto è nelle mani di Conte e Tria che s’è scontrato con Salvini sulla flat tax. Il leader grillino la vuole subito ed il ministro dell’Economia a brutto muso :”ma le coperture dove le trovi?” E il ministro dell’Interno, irritato: ci stiamo studiando e presto presenteremo una proposta. E s’è alzato, andandosene: “ho un altro appuntamento”. Sì di andare sui tetti del Viminale per colloquio su facebook al punto che è stato attaccato da alcuni gabbiani, provocando la sua reazione. Tutto questo, mentre il Paese sta affondando ed anche il turno parziale delle elezioni comunali, che ha dato la vittoria al centrodestra, ha visto una scarsissima partecipazione al voto, segno di crescente disaffezione dei cittadini verso gli attuali partiti,non a caso al centro s’è aperto un vuoto pauroso come ha notato anche Casini, sollecitando Renzi e Calenda a muoversi. Se non lo faranno loro, state tranquilli che altri ci stanno pensando , compreso lo stesso Conte. Secondo voi Matteo Salvini, del quale tutto si può dire, ma non che non sia un esperto politico, lo sa bene. E non può, anche lui, attendere troppo perchè nel Nord i leghisti stanno fremendo: non ne possono più dei grillini