BUONSENSO…! L’ALTRA CAMPANA

Standard

La Costituzione dice, la Costituzione detta, dice la democrazia, i numeri dicono, tutte belle cose vere, ma, il buonsenso? Quando si sostiene che una amministrazione, ed in questo caso, lo Stato, deve mantenere e sostenere la regola del buon padre di famiglia non è forse un chiaro richiamo al “buonsenso”?
Dopo questa breve premessa credo fermamente che quella parola magica sia stata completamente dimenticata e\o, comunque, disattesa, da tutti nessuno escluso, gli attori di questa vicenda, che sottolinea ed evidenzia il nostro Paese maggiormente il malessere che colpisce ed ancor peggio la coscienza del cittadino che, a parole tutti si riempiono la bocca nel dichiararlo sovrano, protagonista, responsabile unico delle sorti dello stato, salvo poi dimenticarlo al momento opportuno, quando la sua volontà dovrebbe essere pesata e valutata secondo le sue dichiarate intenzioni.
Buonsenso: lo ha avuto forse Salvini quando, così, apre una crisi di governo convinto di essere in piena luce ed invece era buio pesto? Voleva sentire la voce dei cittadini ed invece li ha beffati, lo ha fatto con qualche ragione ma senza un attimo di riflessione. C’erano i motivi? Tanti, moltissimi, anzi direi direi di più ce ne erano talmente tanti che mai sarebbe dovuto nascere quel governo che gli è stato “stretto” nel momento meno opportuno. Forse, il motivo maggiore è stato proprio quello di farlo nascere: come si può pensare di unire due forze contrapposte, un partito che può vantare, nel bene e nel male, di avere una tradizione, un’etica, cosa completamente assente dall’altra parte?
Buonsenso: possiamo trovarlo nei penta stellati quando ancora ci rimbombano nelle orecchie le parole di Beppe Grillo rivolte a Renzi, di fronte a tutto il popolo planetario, dichiarando che con lui non ci sarebbe mai stato accordo perché ritenuto “inaffidabile”? Non voglio ripetere tutti gli improperi che si sono susseguiti in questi mesi di nuova legislatura con il Partito Democratico. E quelli rivolti all’alleato di governo? L’unica scusante è l’ignoranza politica e la dabbenaggine di quell’elettorato che, stanco di un PD in liquidazione ha riversato il suo voto su chi almeno sperava di farlo divertire.
Buonsenso: quello del Prof. Conte? Ebbene, ai miei tempi quei personaggi avevano una definizione ben precisa, li chiamavano, con molta semplicità con un vocabolo molto eloquente: “lecca…o”. Come si può definire uno che conduce un governo e va all’estero, si incontra con il capo di un altro governo e con lui confabula, mentre c’è chi riprende e registra tutta la scena, comprese le parole pronunciate durante il colloquio tutte rivolte verso un suo ministro, rappresentante del partito che gli ha permesso di assurgere a quanto mai avrebbe potuto sperare. Stiamo parlando della signora Merkel e di Salvini. Non vado oltre.
Buonsenso: spero non sia considerato vilipendio fare una cronaca su vicende vista da una certa angolazione. Ho avuto la fortuna ed il piacere di aver conosciuto il padre Bernardo, uomo di vero rispetto, la rappresentazione fisica del temperamento insulare, correttezza, come si suol dire di uomo integerrimo, tutto d’un pezzo, il fratello attraverso la stampa politica, anche lui di grande statura, Il nostro Presidente. Mattarella, se avesse usato quella magica parola, forse avrebbe fatto le consultazioni non per ascoltare ma, bensì, per dire, e cioè: l’esperienza degli incontri innaturali è terminata, gli elettori hanno avuto modo di esprimere il loro pensiero già diverse volte, vi è stata pure un verdetto delle urne che ha investito tutti i cittadini, quelli che dovrebbero essere sovrani, mettetevi l’animo in pace, si va al voto. Quello sarebbe “buonsenso”, quello e ciò che in moltissimi italiani avevamo immaginato potesse arrivare da chi l’uso di quella parola magica dovrebbe essere ragione di vita. No, non è stato così: abbiamo assistito alla scena di un Renzi che ha ripreso il pallino in mano, ha umiliato Zingaretti, poco male, smentendo ogni sua affermazione che, in un certo senso poteva essere di buonsenso, e, non vorrei mai pensare che con quella stessa spregiudicatezza, abbia ricordato al mazziere, colui che da le carte, la sua elezione alla massima carica del Paese.
Ora mi chiedo: quanti elettori saranno disposti ad usare il “buonsenso” quando saranno chiamati ad esprimere il loro voto? Se dessi retta al cuore, direi pochissimi, meglio una gita fuori porta con grigliata di arrosticini, la testa mi dice ben altro: non perdiamo l’occasione quando, comunque, ci verrà data, andiamo a votare non fosse per altro che poter stampare, anche ad illustri personaggi, la suola delle nostre ipotetiche scarpe, nell’ipotetico deretano di chi, per mancanza di buonsenso, ci sta portando ad essere schiavi di circostanze che nessuno di noi avrebbe voluto affrontare.