CANZONETTE E POLITICA: IL PD SI SCHIERA CON BONAFEDE RINUNCIANDO ALLA SUA LEGGE SULLA PRESCRIZIONE E RENZICONFERMA IL NO DI ITALIA VIVA

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Consentitemi una disgressione, no, state tranquilli, non scriverò di canzonette, la sciatemi però dire che…finalmente è terminato questo lunghissimo “Festival” che vi assicuro, non ho seguito in nessuna delle sue fasi, che, in questa edizione è servito solo, insieme al coronavirus ad allontanare l’attenzione dai veri problemi del nostro Paese salvando Conte dal dover far capire agli italiani che l’unica pandemia che sta colpendo l’Italia è lui ed il suo governo composto da inutili quanto modesti ministri che pieni dalla loro ignoranza (ovviamente, politica) persistono in propositi assurdi mai ne sentiti ne visti in oltre settanta anni di democrazia.
Certo vale la pena stare a sentire il signor DiMaio predicare sullo stipendio dei parlamentari e sul loro numero di rappresentanza, quando, se si va a fare i conti per benino, un festival canterino riuscirebbe a pareggiare i costi, cosi come non può certo paragonare se stesso con un Benigni che, appunto, che la giustificazione ce l’ha al suo cachet, l’avere almeno la professionalità di fare il pagliaccio. Lo so, ho volutamente toccare i due estremi: Di Maio Ministro degli Esteri di quella che sino a qualche tempo fa era considerata una potenza non solo industriale; Benigni il Re della comicità, il Petrolini dei due millenni, suvvia, non c’è confronto. Qualcuno dirà che sono vecchio: bhe, consentitemi quello è solo un vanto, i cosiddetti giovani che accusano la vecchia alla mia generazione dovrebbero pensare a quello welfar di cui si riempiono la bocca ancora insiste nel consentire loro una sopravvivenza decorosa, un piccolo esame di coscienza e verificare, senza vergogna quanti di loro ancora godono della pensione dei loro nonni, pensioni totalmente pagate dal lavoro effettivo svolto. Ma non era di questo che volevo parlare, il festival delle canzonette ha sviato anche me dai veri problemi del Paese sono il suo stato dove, non è crisi di governo, ma poco ci manca perchè sulla prescrizione, il Pd, rinunciando alla riforma Orlando, accetta, insieme a Leu, il compromesso Conte-bis, un errore anche per il presidente di Corte di Cassazione; mentre Italia Viva conferma il no: “Questo accordo -dice Renzi- non ha, a mio avviso, la maggioranza in Parlamento. E aggiunge: “tra coronavirus, Frecciarossa, crollo del pil, insistono sulla prescrizione. L’accorso di ieri PD-M5S per noi è inaccettabile ed è respinto dagli avvocati e criticato da molti magistrati. Non capisco perchè insistano a dire no al “logo Annibali (rinvio di un anno ndr), forse perchè a loro non piace essere definiti garantisti; a noi invece sì”. Successivamente spiega che Italia Viva voterà contro, quindi, insieme alle opposizioni, ma non farà crisi di governo -il tema non era nel programma comune-, ma “se a Conte non va bene cacci i nostri due ministri ed il nostro sottosegretario. Noi non barattiamo l’interesse dei cittadini e la coerenza con le poltrone”. Comunque, precisa, “possiamo dare il nostro appoggio esterno al governo per evitare una crisi.”
La posizione dei renziani fa saltare i nervi al segretario dem che va giù duro: “Mi aspetterei più comprensione e maggior rispetto: da altre forze che stentano nel radicamento sociale, che ci danno costanti lezioni su come essere riformisti”, chiaro riferimento alle accuse renziane di subalternità dem ai grillini ed ai bassi sondaggi di IV. La risposta non si fa attendere con il coordinatore nazionale del partito di Renzi, Ettore Rosato, che è vice-presidente della Camera: “Paradossali le parole di Zingaretti: Noi siamo gli unici a difendere la cose fatte con il Pd, riforme importanti e serie: Difendiamo la “Orlando” sulla prescrizione. Si può stare con gli avvocati ed i magistrati o con Bonafede-Travaglio: Noi abbiamo scelto:”
E’, quindi, un vero e proprio pugno nello stomaco ai dem costretti a rinnegare una riforma fatta dal loro vice-segretario nazionale quand’era ministro della giustizia ed accettare un compromesso al ribasso e di di dubbia costituzionalità sulla nuova normativa giustizialista che oltretutto allungherà a dismisura i processi per l’ingolfamento terribile che determinerà in Cassazione come ha detto allarmato e decisamente contrario il presidente dell’importante istituzione giudiziaria.
Il ministro Bonafede pare non preoccuparsi del caos che sta provocando perchè, riferendosi al modo di varare il compromesso fatto, ha detto: “Stiamo riflettendo su varie ipotesi compreso un decreto legge”. Che, comunque, andrebbe poi convertito in legge ed al Senato senza Italia Viva il governo non ha la maggioranza .
Forse il premier Conte, che deve anche parare l’attacco che gli sta portando Di Maio, spera nel soccorso di “responsabili” di centro tra forzisti e senatori del gruppo misto. (“Repubblica” ha scritto di una cinquantina), ma io, fossi in loro, non starei proprio tranquillo. E se l’obiettivo fosse proprio lui per sostituirlo con un altro premier e magari perdere l’estrema sinistra di Leu sostituita dai responsabili?
Intanto la situazione economica peggiora, l’esodo verso l’estero delle nostre eccellenze non s’arresta, ogni giorno chiudono decine e decine di esercizi commerciali, le banche eliminano di continuo sedi e, quindi, personale, gli stranieri non vengono ad investire e s’allunga l’elenco di quelli che chiudono aziende e vanno altrove, i turisti stanno diminuendo anche a causa del virus cinese che darà un duro colpo anche all’Italia sotto il profilo economico. Il 2019, appena trascorso, se non è, certo, il “meraviglioso anno” annunciato dal Conte-1 rischia, comunque, d’essere migliore di questo in corso con il Conte-2. Altro che prescrizione, altro che canzonette, alla quale tra breve si aggiungerà lo scontro sulla revoca delle concessioni autostradali ad Atlantia, pretesa anche ieri dai pentastellati e negata dai dem. Di questo passo altro che “fase due” chiesta da Zingaretti a Conte e non sarebbe l’ora del provvedimento urgentissimo di aprire tutti i cantieri già finanziati con centinaia di migliaia di nuovi posti lavori come continua a dire l’Ance?