CARO PROFESSORE (AMATO) MA COSA DICE…?!

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C’era bisogno di andare a Rimini per raccontare la storiella del moralista e farlo con poco buon gusto e basso profilo, a spese di una regione che, certamente, non ha bisogno di essere portata ad esempio di dissolutezza.

Il riferimento è alle parole pronunciate dal Prof. Amato che, nel corso di un intervento a Meeting, ha buttato li una battuta: “Troppa Sardegna nella politica italiana”, quasi si fosse presente ad una nuova e moderna Sodoma.

E’ pur vero che quella frase è stata detta in un contesto ampio del quale, per dovere di chiarezza è bene riportarne qualche stralcio. Amato riprende una parte del discorso con cui il presidente Napolitano ha aperto il Meeting, domenica scorsa. E punta il dito sul “trionfo dell’individualismo immemore” determinato a suo dire dal governo di centrodestra. “Quando il massimo obiettivo della vita – spiega – è che tua figlia sia invitata su uno yacht a Porto Rotondo o diventi una velina, o vedi che un padre è orgoglioso perché la figlia di 16 anni ha vinto il concorso per ‘miss lato B’ resti sconcertato…. Insomma, ci sono delle responsabilità, troppa Sardegna nella vita politica italiana“.

Eppure, l’esimio prof. Amato poteva risparmiarsi quella frase ad effetto buttata li solo per strappare un applauso di maniera. Il nostro professore avrebbe fatto meglio a tacere, lui, che proviene dalle file del miglior PSI di Craxi del quale è stato per alcuni anni, quelli d’oro, vice segretario vicario e, in quella funzione ha guidato quel partito sostituendo degnamente Bettino. Lui, il professore, allora, di moralità non ha mai parlato, benché Porto Cervo e Porto Rotondo già esistevano, e non mi riferisco alla moralità sui numeri ma a quella del citato lato “B”, cui diversi esponenti di spicco del suo partito facevano buon uso in barba a quella morale che il nostro tanto auspica nella classe politica di oggi.

Il nostro Governatore ha subito replicato con molto garbo  al professore: “le dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, secondo il quale ci sarebbe troppa Sardegna nella politica italiana, intendendo puntare il dito contro il cosiddetto ‘velinismo”. “Amato – ha aggiunto Cappellacci – conosce bene i valori dei Sardi ed è consapevole di quanto siano lontani dalla metafora utilizzata. Peraltro, tra i ‘velini” e le ‘prime donne” della politica nazionale non rientra certo alcun esponente della nostra Isola. Penso che sia vero l’esatto contrario di quanto sostenuto dal presidente Amato: infatti – ha argomentato il governatore -, non vedo dei Cossiga, dei Gramsci, dei Berlinguer né vedo delle Grazia Deledda e neppure delle figure politiche portatrici dei valori della gloriosa Brigata Sassari. Insomma – ha concluso Cappellacci – nella politica italiana c’è poca, pochissima Sardegna e si vede”. E vorrei aggiungere Antonio Segni, Velio Spanu, Emilio Lussu e tanti altri che a quella Sardegna delle ‘veline’ hanno dato lustro.

Certo, quelli erano altri tempi. Oggi le cose sono cambiate, l’illusione di essere vicino al sole e, l’insipienza dei nostri attuali politici ci ha portato ad essere orfani nel paradiso del potere. A rappresentare la Sardegna ci hanno fatto mandare Luca Barbareschi che, parlando con poco rispetto, di Sardegna ne capisce un…nulla. Nel Governo, dove a rappresentarci si era impegnato il Presidente del Consiglio, c’è rimasto solo il povero, dico povero, On. Cossiga, che del padre ha solo la parte genetica perché per il resto, poco gli rimane. Sfido se più del dieci per cento dei sardi conosce chi è e cosa fa Giuseppe Cossiga. Ha quindi buon gioco il nostro Prof. Amato con le sue metafore chi gli può rispondere? La voce dei sardi è troppo bassa, anche se il concetto della morale è molto alto, così come è l’orgoglio di appartenere ad una terra dove Porto Cervo e Porto Rotondo così come tutto il resto dell’Isola rappresentano degnamente la bellezza dell’Italia nel mondo.

giustus

 

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