CONTE CHE VOLEVA ESSERE L’UOMO SOLO AL COMANDO ORA E’ SEMPRE PIU’ ISOLATO E IL COVID LO STA AFFONDANDO

Standard

Dopo tanto si è deciso, c’è voluto l’intervento del Capo dello Stato per decidere a recarsi in Parlamento per riferire su quanto sta accadendo nel Paese. Secondo Lui, il Premier, pensa sia giusto e corretto cavarsela con decreti a nastro e conferenze stampa fatte a mezzanotte senza che gli possano porre domande, convinto di essere unico e solo Deus ex machina, padrone del vapore, al punto che lui, solo lui e null’altro che lui (il ministro Speranza è scomparso), sia in grado di fare, decidere, informare disinformando.
Finalmente e per fortuna, in molti stanno scoprendo che il premier non è affatto il “comandante supremo” come da tempo si atteggia ed al netto, a sua difesa, dell’ eccezionalità del coronavirus, ha commesso e continua a commettere gravi errori di comunicazione, sia una grande incertezza sul da farsi ritardando provvedimenti necessari o esaltandosi dai sondaggi a suo favore e, quindi, dosando le misure per mantenere quei consensi ed adottandone sempre senza percorrere la via democratica del confronto in Parlamento. Le ultime due conferenze stampa notturne senza contraddittorio e senza la possibilità per i giornalisti di porre domande -è la prima volta che accade nell’Italia repubblicana- hanno confermato, anche a parte dei suoi difensori governativi, la sua tendenza a sentirsi l’uomo solo al comando capace di stare a Palazzo Chigi, indicato dai grillini, prima con la destra e contro la sinistra e, dopo meno di due anni con la sinistra e contro la destra, capolavoro di camaleontismo politico ed uso un eufemismo.
S’era illuso di aver trovato in Zingaretti l’alleato ideale per essere, in futuro, il premier del centrosinistra, lui che si diceva di sinistra, ma capace di spostarsi al centro vantando anche amicizie cardinalizie e di ambienti altolocati. Sì, c’era quel folletto di Matteo Renzi che era stato il primo a lanciare inopinatamente la nuova strana maggioranza, ma poteva essere solo una scheggia impazzita perché nemmeno i suoi di Italia Viva volevano le elezioni anticipate, quindi poteva spuntare i responsabili a garantire il governo che, ormai, piaceva molto al segretario del Pd al punto da voler fare le alleanze con i grillini e, ovviamente, Leu, anche nelle Regioni.
L’emergenza del coronavirus era stata per Conte la ciliegina sulla torta della sua strategia sia perchè Renzi era costretto a stare quieto, sia perchè il covid-19, com’era stato ribattezzato in Italia, non era così terribile come pareva per quel che stava accadendo in Cina. Gli scienziati cinesi, infatti, dopo aver esaminato 90 mila casi di contagiati avevano stabilito, come avrebbe, poi, detto, inascoltato, il professor Tarro, candidato al Nobel per la medicina nel 2015,che il virus: 1°) non era affatto mortale; 2°) generalmente aveva l’effetto di un raffreddore; 3) poteva, comunque, arrivare ai polmoni, provocando tuttavia una polmonite “lieve”.
Certo aveva anche un capacità di rapida espansione e, per questo era stata isolata tutta la vasta area dell’epicentro.
Se un illustre virologo (vincitore di vari premi internazionali) ed ex-collaboratore di Sabin nelle ricerche del vaccino antipolio) era a conoscenza degli studi cinesi, volete che non lo fosse anche la nostra intelligence ritenuta una delle migliori del mondo? E non volete che non avvertisse il dovere di informare il premier che aveva voluto tenere il coordinamento di questo settore non nominando un sottosegretario come avevano fatto i suoi predecessori? Da qui la sottovalutazione della rapida di contagio, l’errore dei 4 mila tamponi iniziali fatti a tutti e non solo a chi aveva avuto contatti con i contagiati e poteva anche essere un portatore sano, oltretutto facendo poi marcia indietro, comunicando che era un errore fare tati tamponi, l’aveva certificato la scienza…… Intanto aumentavano in Lombardia e Veneto i contagi ed i morti. In quest’ultimo caso con una statistica errata sia perchè tutti i decessi apparivano conseguenza del coronavirus quando, invece, la stragrande maggioranza era dovuta ad altre patologie; sia per il fatto che la percentuale dei morti sui contagiati accertati era molto più alta che, addirittura, in Cina a causa dell’impossibilità di sapere il vero numero di contagiati avendo fatto pochi tamponi anche per la loro mancanza così come non avevamo le mascherine persino per tutti medici ed infermieri.
Un pò per amor di patria, un pò per non essere accusati di delitto di lesa maestà di tutto questo si è saputo poco e chi ha voluto scriverlo, come il sottoscritto, talvolta è quasi apparso di partito preso per motivi politici che non esistono affatto.
Ora, all’improvviso, dopo i clamorosi errori delle due conferenze stampa e l’aumento di contagi e di decessi, in non pochi si stanno accorgendo della verità. E perfino, dal Pd, a parte l’imbarazzata difesa d’ufficio del capo delegazione il ministro Franceschini (che pure ha avuto durissimi scontri con Conte sulle misure), sono iniziati i distinguo e la presa di distanza da certi comportamenti del premier.
Preoccupano, ovviamente, i dem, le dure dichiarazioni anti-governo del leader della Cgil e lo sciopero di mercoledì di 8 ore dei metalmeccanici lombardi che vogliono maggiori chiusure di aziende. Non vi dico, poi, le accuse delle opposizioni che stasera incontreranno Conte dopo essersi rivolti al Capo dello Stato e chiedono che il Parlamento sia sempre aperto ed il premier vada a riferire anche perchè si sta determinando un vulnus alla democrazia, senza tutelare veramente la salute degli italiani.
A, metter, poi, un carico da novanta, contro Conte ci ha pensato Matteo Renzi che ha rotto la tregua ed è andato giù pesante: “Ci aspettano ancora giorni difficili. Noi rispettiamo le regole del governo sulla quarantena, ma il governo rispetti le regole della democrazia. Si riunisca il Parlamento, e si facciano conferenze stampa, non show su facebook: questa è una pandemia, non il Grande Fratello.” Eppoi ecco l’altro affondo-monito al Governo: “Rispettiamo la democrazia perchè dopo le canzoni possono arrivare i forconi.” Ancora: “Che bisogno c’era di questa comunicazione emozionale a reti unificate?”
Da piu’ parti, in sostanza, si sollevano forti critiche all’atteggiamento del Presidente del Consiglio ed anche la presidente del Senato Casellati ha sottolineato: “Il governo continua a parlare al Paese di notte e su Facebook. Ricordo che dovrebbe farlo con le Camere per ogni iniziativa normativa.”. Il Presidente della Camera Fico, invece, si è limitato a dire: “Conte mi ha dato la disponibilità a venire in aula in settimana: mentre un ex-presidente di Montecitorio ed icona della sinistra come Fausto Bertiinotti va giù durissimo e parla apertamente di costruzione di un regime neo-autoritario con la “messa in mora del Parlamento, le decretazioni d’urgenza affidate al Presidente del Consiglio.” Aggiungete che l’attuale capo dei grillini Crimi stoppa il premier sugli eurobon e il Fondo di salvataggio europeo, mentre Di Maio insiste su maggiori chiusure che il governatore lombardo Fontana ritiene di poter decidere in modo autonomo, annunciando di avere i pareri favorevoli degli esperti, mentre i metalmeccanici della Lombardia sciopero seguiti dai chimici per le mancate chiusure di fabbriche, ritenute invece troppo dal presidente di Confindustria Boccia che parla di una perdita di 100 miliardi al mese.
Se nei giorni scorsi eravamo al caos, ora stiamo ancora peggio, altro che unità contro il coronavirus che fior di scienziati dicono apertamente che non è il mostro descritto dal premier!
I cittadini continuano a rispettare le misure governative per senso di responsabilità, dando un grande esempio positivo al mondo come ancor più lo da l’eroismo dei nostri medici, infermieri e tutti gli altri che sono in prima linea, per non farci mancare l’indispensabile ed anche qualcosa di più. Potrebbero, per favore, i signori politici, ad iniziare dall’ultimo venuto tentato, forse da cattivi consiglieri, d’essere un uomo solo al comando, di rendersi conto che stiamo andando in fondo ad un tragico burrone e non per colpa del coronavirus? Mattarella aiutaci tu (ero tentato di dire san Mattarella facci la grazia di, ma sarei stato blasfemo, seppur la sostanza è quella..) prima che sia troppo tardi, convincendo, qualcuno a dimettersi, e magari dandoci un vero governo d’emergenza. Sì perchè all’emergenza sanitaria s’aggiunge quella economica ed un Mario Draghi a Palazzo Chigi (con un Cottarelli all’Economia) potrebbe salvarci come indirettamente ha fatto quand’era presidente della BCE.