CONTE SEMPRE PIU’ SOTTO ASSEDIO : ORA ANCHE IL PD LO CRITICA E VUOLE CHE TUTTO TORNI IN PARLAMENTO, MENTRE FTCH CI DECLASSA E LA RECESSIONE AUMENTA

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Sarà pure (per autonomina) l’avv. Del cittadini, che gli si conceda questo titolo, ma, perché tale, non abbia la sensibilità di capire la volontà dei suoi assistiti, significa che oltre a tutto il resto, che lascia seri dubbi, il “signor presidente del consiglio dei ministri”, non decida e non comprenda, che è giunto il momento di farsi da parte.
Forse qualcuno dalle parti di Palazzo Chigi e dintorni (intendo Comitati, task force e persino l’Iss) ha nostalgia del comunismo sovietico o di qualche regime autoritario? Il sospetto viene se consideriamo che la politica, quella con la P maiuscola come a parole piace al premier, è andata in soffitta con il Parlamento esautorato dai DPCM, ossia provvedimenti amministrativi immodificabili decisi da Conte e, spesso, suggeriti, anzi quasi imposti, dai teocrati sanitari. Tutto questo sospendendo diritti costituzionali dei cittadini e, perfino, un accordo internazionale, (i Patti lateranensi) come poteva essere accettabile all’inizio della pandemia, anche se il professor Cassese, ex-giudice della Suprema Corte, ha molto da dire, ma ora, nella fase 2, proprio no. Qui, veramente, si rischia di trasformare Palazzo Chigi nel Cremlino di una volta e non è un caso che il ritorno in Parlamento per votare su provvedimenti urgenti come i decreti legge non sia richiesto solo dalla Presidente del Senato Casellati che da senatrice non avrebbe certo votato questo governo, ma da big della maggioranza come i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd ed il leader di Italia Viva, Matteo Renzi , per il quale Conte, con il suo comportamento, “calpesta la Costituzione” e, quindi, deve trasformare le contestatissime misure della Fase 2 in decreto legge per consentire al Parlamento di discuterle, anche modificandole, ed alla fine votarle o respingerle:
Ora se l’ex-premier fiorentino, che pur ha permesso l’alleanza giallo-rossa per bloccare Salvini, è da tempo critico di Conte e sta lavorando al governissimo con premier Draghi, è significativo quel che hanno detto i big dem Del Rio, presidente dei deputati “Ora basta con i DPCM. Ora il Parlamento deve tornare ad esercitare i suoi poteri di indirizzo e controllo sull’Esecutivo” Andrea Marcucci, presidente dei senatori dem, sottolineata anche lui l’esigenza di discutere le misure in Parlamento, ha aggiunto: “Credo che Conte abbia sbagliato nella cronoprogramma della Fase 2. Questa ripartenza è troppo cauta, dal 17 si cambia”. Da considerare che Marcucci è sulla linea di Renzi, del quale è molto amico, ed interpreta, come Del Rio, l’umore dei parlamentari del Pd espressa chiaramente dall’onorevole Enrico Borghi giorni addietro: “Per la ripartenza serve una buona dose di politica, non bastano i tecnicismi dell’avvocato del popolo”. Addirittura il costituzionalista Stefano Ceccanti ha presentato un emendamento per chiedere la “parlamentarizzazione del Dpcm, proposta condivisa dall’ex-ministro Fedeli: “rispettiamo la Carta, il dibattito torni in Parlamento”. Vi risparmio altre dichiarazioni dem, aggiungerò solo la preoccupazione sul disagio economico e sociale del senatore Bruno Astorre : “qui la baracca non regge più”.
Come corollario c’è l’indiretto monito della prima donna presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, che rientrata dalla quarantena per aver contratto il virus, nel tracciare il suo bilancio 2019, ha fatto anche riferimento alla pandemia “frangente drammatico nella storia del Paese e dell’umanità” ed ha indicato nella Costituzione “la bussola necessaria per navigare nell’alto mare aperto dell’emergenza e del dopo emergenza”. Sarà anche “fuorviante -come ha precisato l’ufficio Stampa della Corte- una della relazione riferita alle vicende politiche di questi giorni”, ma la sostanza rimane ed è che violare la Costituzione significa perdere la bussola. E, guarda caso, è quello che sta avvenendo. Non a caso la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha rivendicato -come detto- il ruolo del Parlamento, dicendo: “Occorre ripartire subito con regole chiare su tutte le attività. Tutti i giorni ricevo messaggi di cittadini che non mi chiedono aiuti, ma di tornare a lavorare e io ho una difficoltà perché il Parlamento, che è il cuore della democrazia e la voce dei cittadini, è escluso dalle scelte future, ma il Parlamento è il primo interlocutore del governo, è lì che si realizza l’unità nazionale”. Se non è, questo, un atto d’accusa di violare la Suprema Carta, mi si dica cos’è?
Forse Conte preferisce decidere lui, senza discussione parlamentare e, certamente, piacerà al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Locatelli che, brutalmente come fosse un dittatore , dice “scordatevi campi estivi e oratori!”, prendendosi la dura replica ella ministra Bonetti: Campi estivi ed oratori non ce li scordiamo:…questa è responsabilità della politica”.
Sarebbe meglio se lui, Conte e tutti i componenti del Comitato Tecnico Scientifico si rendessero conto che continuando con una selva di divieti, e non mi riferisco alle mascherine ed ai distanziamenti, non ci sarà ripresa, rinascita, ed il disagio sociale aumenterà a rischio di violenza.
Ieri l’agenzia di rating Fitch ci ha dato un brutto colpo, declassandoci a BBB-, cioè a due passi dal considerare spazzatura il nostro debito.
Non sarebbe meglio anche per i tecnocrati e teocrati sanitari che Conte, piaccia o no ai grillini, si prendesse i 37 miliardi del Mes, senza condizionamenti come ha di nuovo chiaramente spiegato in Tv il presidente dell’Europarlamento Sassoli, per costruire ospedali, garantire a medici ed infermieri di non morire per mancanza di protezioni come è avvenuto e non a caso i sindacati di categoria hanno presentato esposti contro le aziende sanitarie, esposti che potrebbero i coinvolgere anche politici, il capo della Protezione Civile ed il commissario Arcuri per le famose 300 mila mascherine errate e che, in questo settore, sta commettendo un altro errore perché molte aziende si stanno rifiutando di produrre quelle giuste sotto costo con lo 0,50 euro di vendita fissato con metodo da Mosca d’antan?