DIETRO L’ANGOLO L’OMBRA DI DRAGHI – CONTE DISPERATO STA CADENDO NELLA TRAPPOLA DI BERLUSCONI ALTRO CHE IL SUO “IO NON MOLLO”!

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Che questo Governo stia galleggiando, credo sia ormai arcinoto a tutti, le imprese che vogliono riprendere la produzione sollecitate dal mercato chiedono di poter riaprire, il contesto sociale ormai allo stremo delle forze, i cittadini in generale, ormai psicologicamente al limite della sopportazione, tutti in attesa di una decisione che tarda a venire. Tutte queste componenti non sono certo un ricostituente per l’attuale Governo. Poi, infine, lo scontro ormai al limite all’interno di una maggioranza logorata dalle contraddizioni interne non solo nei due maggiori partiti che la compongono, bensì all’interno degli stessi.
E sul Mes, ossia il Fondo Salva Stati che non piace a Salvini ed ad una parte dei grillini, la Meloni incerta , che si dovrebbe formare la nuova maggioranza parlamentare che, con Mario Draghi a Palazzo Chigi avrà il compito di salvare l’Italia dalla catastrofe sociale ed economica.
L’attuale premier Conte, ormai alla disperazione, ha chiesto, clamorosamente, aiuto a Silvio Berlusconi con una mega-intervista al quotidiano berlusconiano “Il Giornale”, dicendo “io non mollo”, no a governi tecnici e, dopo aver criticato l’opposizione di Salvini e la Meloni, ha definito Forza Italia “costruttiva e responsabile”. E’ stata un’apertura vera e propria nei confronti del Cavaliere che ha una discreta rappresentanza di deputati e, soprattutto, di senatori (superiori a quelli della Lega) e può coprire gli eventuali scissionisti grillini, seguaci dell’ala “dura e pura”, capeggiata da Di Battista, contraria al Mes (lo è anche il capo politico Crimi) .
Conte, in sostanza, ritiene, sulla base del suo “ormai ho alle spalle una discreta esperienza di governo”, che sia necessaria “la politica con la P maiuscola” e, quindi, non un governo di tecnici e, quindi, al suo Esecutivo non c’è alternativa, sono per questo fantasticherie quelle dei giornali che avanzano soluzioni diverse, “io – dice – ci metto la faccia e risponderò agli elettori”. Avrebbe fatto meglio a dire “ai cittadini”, considerato che lui un voto diretto degli elettori non ha avuto.
Comunque, non s’è reso conto della realtà, altro che fantasticherie! Le spaccature al Parlamento europeo sono fatti, non illazioni, con i grillini spaccati, con il centrodestra diviso perché Forza Italia milita nel PPE ed è favorevole al Salva Stati con i 37 miliardi che porta all’Italia, senza i vecchi vincoli, e con il Pd che, facendo parte del gruppo socialista e democratici ha, alla fine, votato il documento che dice no agli eurobond voluti dal M5S e dal premier. In sostanza i partiti italiani che hanno votato quella risoluzione e quegli stellati che si sono astenuti hanno del inventato una maggioranza parlamentare in grado e capace di sostenere Mario Draghi a Palazzo Chigi, capolavoro politico sollecitato da Berlusconi, penso su suggerimento di Gianni Letta, e da Matteo Renzi. Credo che Zingaretti, stufo della lotta continua dei grillini e, preoccupato, degli ultimi cali nei sondaggi, sia già d’accordo, probabilmente pressato anche dai suoi compagni socialisti fortemente allarmati dei continui scontri tra gli alleati di governo in Italia e l’atteggiamento nella UE del partito più forte della coalizione, ossia il M5S. Anche Conte ha perso di credibilità a Bruxelles per le sue uscite anti-Mes e l’insistenza: o Eurobond o minaccia di esercitare il veto, con l’aggiunta “faremo da soli”.
Martedì, con le comunicazioni del premier in Parlamento, avremo una prima puntata della vicenda; poi giovedì con il vertice UE un secondo tempo decisivo che può preparare la chiusura del devastante film giallo-rosso, non che quello giallo-verde sia stato, purtroppo, migliore. Anzi speriamo, quindi, nel nuovo film che potrebbe anche avere scene inedite sia nella Lega, sia in Fratelli d’Italia.