E’ necessario un esame di coscienza collettivo

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C’è un clima che ricorda Tangentopoli e per gli italiani, stando ai sondaggi, è peggio di allora. Tutto questo è conseguenza dei non pochi politici, “servitori dello Stato” ed imprenditori presi con le mani nel sacco, sono quasi quotidiani gli episodi per corruzione e peculato con relativi arresti. Poi, ecco i “casi” delle banche popolari fallite e l’”affaire” petrolifero della Basilicata con le dimissioni della ministra Guidi ed addirittura i sospetti dei magistrati sul capo di Stato Maggiore della Marina Militare.

Intendiamoci è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio ma nessun partito politico può scagliare la prima evangelica pietra, nemmeno i Movimento 5Stelle, pur se i loro sono casi isolati anche perché hanno meno potere e, quindi, minori occasioni “maligne”.

C’è, per fortuna, un’Italia che lavora e produce e non fa notizia sensazionale. Ci sono le molte “eccellenze” italiane chiamate anche a posti di grande responsabilità all’estero e ci sono politici che, al centro ed in periferia, fanno il loro dovere, rispettando il bene comune. Il problema è che gli attuali partiti , nella loro assurda autoreferenzialità, scatenano continue risse e si scambiano accuse persino infamanti , spesso infondate, sperando in un voto in più, mentre ne perdono molti , favorendo l’assenteismo elettorale e rischiando l’autodistruzione .Non a caso un recentissimo sondaggio dimostra che gli italiani ritengono tutti i partiti ampiamente non credibili nella lotta alla corruzione. Ad un noto sondaggista, alla domanda di chi sia più credibile in questa lotta, nemmeno i grillini la sfangano con un misero 31 %, mentre la Lega (11 %), PD ( 9%) e Forza Italia (4%) sono a livelli irrisori, mentre gli altri partiti registrano un pauroso zero e ben il 41% ritiene “nessuna forza politica credibile”.

Il fatto è che anche certa magistratura ci mette del suo, considerando i politici dei nemici e, quindi, facendo invasioni di campo istituzionali. Lo scontro in atto tra il premier-segretario Pd Renzi e la Procura di Potenza richiama alla mente quella tra l’allora presidente del consiglio e premier Silvio Berlusconi e la Procura di Milano.

Direte: nulla di nuovo sotto il sole. D’accordo, ma continuando così si imbocca la strada dell’autodistruzione del Paese, mentre sarebbe necessario uno sforzo unitario per uscire da una situazione che si sta facendo insostenibile sotto vari punti di vista.

Se non recuperiamo l’abitudine ad esaminare senza accentuato spirito di parte o preconcetti la realtà, riconoscendo ciò che è valido e ciò che merita d’essere criticato e modificato, non sarà possibile realizzare quel nuovo umanesimo indicato da Papa Francesco capace di cambiare positivamente un sistema che non funziona più da tempo.

Del governo Renzi, ad esempio, possiamo criticare vari atti, compresa una riforma del Senato che porterà scarsi vantaggi ai cittadini e non si sa bene che tipo di elezione verrà determinato. Egualmente è sbagliata una comunicazione tutta al positivo, senza, cioè, ammettere di non aver ancora risolto alcuni problemi non secondari. Non v’ha dubbio, però, che abbia determinato anche alcuni cambiamenti positivi, innovazioni interessanti , anche se mi è difficile riconoscerlo, iniziando una battaglia per sburocratizzare e tagliare le troppe rendite parassitarie esistenti a tutti i livelli. Una battaglia, però, dura e necessaria di maggiore decisionismo.

Le reazioni degli ambienti che si sentono colpiti dimostrano che , per il momento, esiste una forte resistenza al necessario cambiamento richiesto anche da importanti strutture esterne, ossia internazionali, che si stanno contendendo la supremazia nell’acquisizione di realtà imprenditoriali italiane, decisive anche per una incisiva proiezione mediterranea.

La verità è che rischiamo una colonizzazione economica e culturale se non reagiremo a difesa di settori vitali. Per questo è l’ora di smetterla nel proseguire la disastrosa guerra degli ultimi 25 anni . Per questo dobbiamo compiere tutti un severo esame di coscienza nella consapevolezza che la ragione non è tutta da una parte così come l’errore.

Non sarà, certo, facile questa impegnativa riflessione, ma va compiuta prima che sia troppo tardi e rimangano solo macerie. Le macerie di un paese chiamato Italia, che, in ogni modo, sarà un cammino irto di difficoltà se non si rispettano i valori altrui, appropriandosi di quelli che più fanno comodo.