FORSE CI SIAMO, ORA SALVINI DECIDE LUI QUANDO FARE LA CRISI

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In questi giorni le notizie cambiano ad oras, minuto per minuto, i vertici stellati non parlano e Lui, il Capitano, l’inossidabile esulta, ringrazia tre volte la Madonna, inneggia alla Fallaci, “scoperta” durante le letture a Milano Marittima e crede di portare a casa un decreto sicurezza bis che fa acqua costituzionale e con il diritto internazionale da tutte le parti come sostengono fior di costituzionalisti.

Poco importa, Lui sa bene che il provvedimento fa acqua da tutte le parti, con tutta probabilità, finirà alla Corte Costituzionale anche sulla base delle perplessità del Capo dello Stato che accompagnerà il si con una lettera di “osservazioni” come fece per il primo decreto. Al nostro importava venisse approvato, umiliando ancor più i grillini, e con un voto al di sotto della maggioranza in modo da dire che su questo c’è motivo di una attenta riflessione.  Si voterà, infatti, sulla mozione no Tav dei grillini e su quella sì Tav del Pd. La prima verrà sicuramente respinta, questo ha un significato ben preciso, sfiduciare il premier Conte e, quindi, il governo.

Sarà, quindi, crisi certa addirittura in epoca ferragostana per la prima volta in Italia? Credo proprio di no perchè la strategia salviniana ormai è chiara: pur pressato dai suoi che invocano la rottura dell’alleanza con gli “stellati” – l’ha chiesto perfino il candidato ad una Commissione UE come il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, l’ha ripetuto il potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti – Lui intende arrivare alla rottura sulla manovra che il premier Conte e il ministro dell’Economia Tria intendono tenere nei binari di Bruxelles e, quindi, tale da avere in ordine i conti, rendendo, ad esempio, impossibile la Flat Tax.

In questo modo Salvini ottiene: a) una crisi “pilotata” nel senso che , dichiarando un atto di grande responsabilità, la Lega consentirà al governo di approvare la manovra, grazie all’astensione leghista e, di fatto, costringendo il presidente Mattarella ad andare ad elezioni anticipate a marzo con Salvini ancora ministro dell’Interno; b) il voto a marzo e con i molti atout leghisti rende più difficile organizzare il nuovo centro moderato che Berlusconi ha lanciato con la Federazione “Altra Italia” che dovrebbe unire cattolici e liberali.
Ovviamente non è detto che, poi, i conti elettorali tornino per i salviniani perchè i sondaggi favorevoli non tengono presente i molti, troppi astenuti ed i voti bianchi o nulli che, stando alle ultime elezioni regionali sono più del 50%. Oggi non esiste un’alternativa credibile alla Lega perchè il Pd di Zingaretti sa troppo di sinistra ed i renziani sembrano pronti a confluire sul centro, ma se scendesse direttamente o indirettamente in campo con Cairo, che non dimentichiamo ha lavorato con Berlusconi e punta ad una donna candidata premier come, ad esempio, Maria Patrizia Grieco, ex-presidente della Olivetti e dell’Enel, emergerebbe, anche con l’apporto renziano, una robusta e convincente alternativa.

Sono sviluppi possibili, ma non certi ed il voto anticipato, anche se a marzo, complichi un pò i giuochi e, probabilmente, su questo punta Salvini che potrebbe presentarsi come il salvatore della patria per aver consentito, con l’astensione, una manovra che lui non voleva, ma che era indispensabile per evitare l’esercizio provvisorio e le relative conseguenze positive. In più avrebbe la possibilità di sostenere che lui avrebbe abbassato le tasse e fatto tutta quella serie di provvedimenti (investimenti, via la Tari, grandi opere,ecc. ecc.) illustrati oggi nel nuovo incontro con le parti sociali. E tutta la colpa di quanto accaduto ricadrebbe sui grillini ( oggi c’è stata un’altra battuta salviniana contro il reddito di cittadinanza: “qualcuno- ha detto – sostiene che non c’è lavoro qualificato per colpa del reddito”.

Del resto se leggere questa dichiarazione rilasciata stamani a radio24 vedrete chiaramente che la crisi ci sarà, ma quando vuole lui, il “capitano” : “Toninelli non mi sembra all’altezza di gestire le infrastrutture di un Paese bello, ma difficile come l’Italia. Non voglio regalare agli italiani altri mesi di litigi, polemiche, insulti da parte degli alleati. Sulla Tav si è perso un anno, così come sulla Riforma della Giustizia o sull’Autonomia. Sul taglio delle tasse il dibattito è infinito: Se dovessi ritenere che non c’è più strada, non ne farei un fatto personale, bisogna prenderne atto.”

Tutti i suoi lo vorrebbero subito, lui pare preferire rinviarlo alla manovra. Intanto, purtroppo, il nostro Paese rimane a crescita zero e le tasse invece di diminuire aumentano: E aumenteranno visto che il ministro Tria, per tentare di salvarci dall’aumento dell’IVA, intende ridurre drasticamente le riduzioni fiscali che oggi abbiamo: Altro che Flat Tax !