HA RAGIONE MATTEO, LA MOZIONE ANTI-VISCO E’ GIUSTA?

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Non sono in possesso di dati precisi ma, da quel che si è letto in tempi anche meno recenti, almeno l’ottanta per cento dei cittadini, quelli che leggono i quotidiani e seguono la politica ed i fatti di tutti i giorni, ha rivolto critiche, spesso anche aspre, verso il governo e gli organi di controllo delle banche ed in primis nei confronti della Banca d’Italia. Quest’ultima, insieme alla Consob, sono state accusate di non aver tutelato quella marea di risparmiatori che hanno perso tutto ciò che avevano depositato in quelle piccole banche locali, nelle quali avevano creduto ciecamente e che, loro, attraverso il malaffare, hanno dilapidato i risparmi di tanta povera gente. Che in tutto questo traffico vi fosse connivenza con il mondo politico, è possibile, anzi, seppur non provato, sembrerebbe facile dedurlo. Una cosa è, comunque, scontata, chi doveva vigilare in quel mentre guardava da ben altre parti.

Ora ci scandalizziamo perchè il Parlamento, la Camera dei Deputati, ha votato a maggioranza, una mozione sfavorevole al rinnovo dell’attuale Governatore della Banca D’Italia, in scadenza, ritenuto non meritevole, proprio per essere stato distratto anzichè vigilare su quanto stava succedendo nel piccolo mondo bancario del nostro Paese (piccolo, si fa per dire!).

A chiedere che fosse presentata e votata questa mozione è stato il Partito Democratico, strano a dirsi, proprio quel PD della Boschi e del suo Segretario Renzi. La mozione è stata votata ed approvata a maggioranza. Non sono andato a vedere chi l’ha votata e chi no, probabilmente ci sarà stato il voto di qualche distratto che senza accorgersene ha premuto il pulsante del ”si”, continuando nei suoi pensieri astratti.

Salvati cielo, i pentastellati hanno suonato tutte le trombe di cui disponevano, Di Maio, candidato Premier, è esploso in difesa del Governatore Visco. Alle prime proteste ad assumersi la responsabilità della presentazione di quella mozione denigratoria era stato il PD, dopo aver ascoltato il Governo, e poichè segretario di quel partito è Lui, l’unico, il solo, Matteo Renzi, spiegava di aver reso un buon servizio al Paese chiedendo di liberare l’Istituto di Vigilanza delle banche (è l’unico compito che gli è rimasto) da un elemento che, nel momento del bisogno non c’era e se c’era, dormiva.

Ebbene a scandalizzarsi per prime quasi tutte le vecchie cariatidi della Sinistra, da Napolitano a Prodi, da Veltroni a Bersani, e chi più ne ha più ne metta, sembrava di giocare a poker, “piatto ricco, mi ci ficco”.

Che in tutto questo vi siano tante note stonate, non vi è dubbio, la figura di Renzi in primis, forse, la meno adatta per esprimersi contro quel dr Visco, che, pur non avendo brillato in tutta quella vicenda veramente assurda, compresa quella del Monte dei Paschi di Siena, e prendendo atto che mai la sua voce si è fatta sentire in favore di quei poveri risparmiatori che in un refolo di vento hanno visto sparire il lavoro di una vita. Per fortuna, in questa circostanza non ha aperto bocca la Boschi, ci mancava solo lei.

La sorpresa è stata la dichiarazione di Berlusconi che, nella sostanza, ha approvato l’atteggiamento di Renzi pur rimanendo nella posizione del rispetto dell’autonomia dell’Istituto di via Nazionale. Gli altri, Brunetta, contro per principio, poi, Salvini che strillava assieme ai risparmiatori. Insomma cose matti.

Ora, il pallino è in mano a Mattarella, il quale ha avuto subito parole di biasimo per l’ingerenza del Parlamento in una questione, secondo lui, non pertinente alle sue prerogative.

Quì ci sarebbe qualcosa da dire: quel ramo di Parlamento è stato determinante per l’elezione dell’ultimo Presidente della Repubblica, che è stato ispirato proprio da quel Partito Democratico che ora vorrebbero tacciare quale usurpatore di iniziative non sue.

Andiamo al nocciolo. Sallusti nel suo editoriale, scrive: “La domanda è quindi perché Matteo Renzi abbia commesso un simile scivolone, che gli ha attirato le ire di mezzo mondo. Scartando, al momento e in assenza di prove certe, che sia uscito di testa, restano due ipotesi. La prima è che stia giocando d’anticipo rispetto a qualche cosa che potrebbe danneggiarlo in arrivo dal fronte delle inchieste giudiziarie, parlamentari (e della stessa Bankitalia) che stanno indagando sul fallimento di Etruria, banca molto vicina come noto al suo magico mondo fiorentino e in particolare alla fidata Maria Elena Boschi.

La seconda ipotesi è che si tratti di una manovra esclusivamente elettorale. Provare cioè a convincere gli italiani che lui e non Grillo è il paladino dei risparmiatori traditi da banche farlocche e dalla mancanza di vigilanza su di esse di Bankitalia. Visco, insomma, come il cattivo da dare in pasto all’opinione pubblica per saziarne la fame di vendetta.”.

Io sono propenso per la seconda ipotesi, senza escludere totalmente la prima, insomma, un viaggio, due servizi.