INCIDENTE SUL MOLO DI S. TERESA GALLURA – ANCORA II “BASTIA” . GIANNI USAI DICHIARA…

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Il giovedì, a Santa Teresa è giorno di mercato e, come avviene ormai abitualmente da anni, da Bonifacio sono in tanti ad attraversare il breve tratto di mare che separa la Corsica dalla Sardegna. Ieri, come tanti altri giovedi, in molti hanno deciso di fare visita al mercatino. Purtroppo l’arrivo al porto sardo è stato cruento.

Sette feriti sono il bilancio di un incidente avvenuto ieri sul porto di Santa Teresa Gallura. Alle ore 09.30, il traghetto della Moby di apprestava ad ormeggiare nel porto teresino quando, per una errata manovra, almeno così sostiene la Compagnia, andava ad urtare con violenza sul molo, provocando lo sconquasso tra i passeggeri che si apprestavano allo sbarco. Di questi ultimi, sette hanno riportato traumi tali da consigliarne il ricovero in ospedale. Una signora francese avrebbe riportato la frattura del femore, per gli altri ricoverati, tutti di nazionalità francese, traumi più lievi. Tutti avrebbero lasciato l’ospedale nel pomeriggio per fare ritorno in Corsica.

Da Santa Teresa, Gianni Usai, ex presidente del Circolo AN “Franco Boccognani” con una sua dichiarazione, sostiene che l’incidente occorso al traghetto Bastia sia solo l’ennesimo di una serie e che si tratta di un incedente annunciato. Di seguito riportiamo il testo del comunicato nel quale, tra l’altro, richiama le autorità politiche, colpevoli, secondo lui, di non essere mai intervenute per evitare che certi incidenti potessero ripetersi. 

 

“In seguito all’ultimo incidente accaduto alla motonave Bastia della società di navigazione Moby Line, in servizio trasporto passeggeri tra Santa Teresa Gallura e Bonifacio in Corsica, Gianni Usai, Ex Presidente del Circolo  di Alleanza Nazionale “Franco Boccognani” di S. Teresa Gallura, ha voluto precisare che “questo incidente è l’ultimo della serie. Già lo scorso anno sulla stessa linea e con la stessa nave, erano successe gravi anomalie causate, da quello che è dato sapere, dal cattivo funzionamento delle apparecchiature di bordo. Infatti: un primo incidente si era verificato sulla scogliera dell’ingresso del porto di Bonifacio recando solo danni alla prua, senza per pura fortuna causare nulla ai passeggeri; analogo incidente, dopo circa un mese,  si è verificato in manovra, all’ingresso del porto di S. Teresa, andando a cozzare sugli scogli causandosi la perdita delle eliche. Anche questa volta la dea bendata ha assistito la compagnia di navigazione. Oggi, sempre in fase di manovra, la stessa nave, andava violentemente contro la banchina e nell’urto, questa volta ha provocato danno ai passeggeri di cui, sette sono stati condotti all’ospedale.

E’ chiaro che quanto accaduto può definirsi “annunciato”. Una nave vecchia di non si sa bene quanti anni non poteva che arrivare alle conclusioni cui è arrivata. Ciò che meraviglia è come mai ancora sia mantenuta in servizio, in una tratta che merita certamente ben altro visto che va a toccare due porti la cui maggiore e unica attività è quella turistica. Nel caso specifico, anche per la stagionalità che quella Compagnia compie, dà tanto la sensazione del “mordi e fuggi”. Cioè, mi spiego meglio: i passeggeri in transito da e per la Sardegna, sono utenti da fruttare attraverso il pagamento del passaggio, non certo di favore, dopodichè, quel che succede, succede.

Che la compagnia di navigazione usi tale metodo può anche trovare motivazioni, dal suo punto di vista, valide. Quello che invece risulta strano è che le autorità politiche locali, non si siano mai accorte di tutto ciò e che non siano intervenute presso gli organi preposti e presso la stessa compagnia per avere un servizio non solo più adeguato ma anche e principalmente più sicuro a garanzia dei passeggeri e dell’immagine della cittadina che rappresentano.

L’augurio che faccio a me stesso ed anche ai cittadini di S. Teresa, è che non si voglia attendere incedenti ben più gravi per porre rimedio. La vita delle persone ha certamente un valore inestimabile., cerchiamo, anzi, auspico che chi ha la facoltà ed il dovere di intervenire lo faccia  porre senza indugio”.

 

Gianni Usai”

 

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